Capito 40- Wesh?

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Kail pov

Passai tutta la giornata con papà Dream dentro casa a parlare e scherzare. Verso le nove di sera papà Dream e George andarono a "dormire" e io in camera mia.

Misi la musica e mi rilassai. Durante la giornata mi erano arrivate molte lettere di disprezzo, si era scoperto che ero il figlio di Dream.

Mi feci coraggio e andai a dormire calmo.

La mattina dopo mi preparai velocemente, infilai i guanti, jeans, felpa, catene e mascherina, presi lo zaino e uscii.

Mentre camminavo mi avvicinai a Shroud ma non appena mi vide si allontanò da me, cosa stava succedendo?

A quel punto andai da Nick.

"Nick?"

N: "Sì?"

"Perché Shroud scappa da me?"

N: "Tommy non vuole che vi frequentate"

"Oh.. Perchè?"

N: "Ha paura che ora che tuo padre è scappato tu possa diventare come lui"

"Oh."

N: "Io trovo figo tuo padre" fece facendo le spallucce.

"Grazie Nick"

N: "Figurati"

Accelerai il passo, misi il cappuccio: sarebbe stata una giornata pesante.

Entrai a scuola e sentii un dolore alla schiena, mi girai, un ragazzo alto il doppio di me mi aveva sferrato un pugno.

"Hey-"

X: "Hey criminale! Come ci si sente a essere il figlio di un'assassino?"

"Mah, chiedilo a tua madre"

Mi guardò malissimo, forse avevo colpito un nervo scoperto.

Mi abbassò il cappuccio e mi prese per i capelli, me li tirò mentre l'altro tipo mi tirava un pugno nello stomaco.

Non respiravo molto bene e non appena riuscii a liberarmi iniziai a correre per i corridoi in cerca di un posto per nascondermi.

Mi fermai dal correre, avevo il fiatone. Posai le mani sulle ginocchia, sapevo che mi avrebbero preso.

X: "Hey tu ragazzino"

Mi girai, c'era un ragazzo alto più di me, sarà stato 1.80

"Salve?" Dissi confuso.

Aprii un'armadietto, mi afferrò il braccio e mi ci chiuse dentro, entro anche lui.

Era con la schiena al muro e guardava dal buco se arrivava qualcuno, io, confuso, ero con la testa sul suo petto intento a non cadere o fare rumore.

Ero confuso. Chi diamine era? E perché mi stava proteggendo?

Alzai la testa

"Parc-" Non feci in tempo a finire la frase che mi coprì la bocca con la mano per non farmi parlare.

Quando era sicuro che non avrei parlato la posò sui miei capelli.

Lo guardai meglio, era un ragazzo di colore con gli occhi nerissimi. Le ciocche davanti dei capelli erano fucsia mentre quelle dietro viola melanzana. Aveva un taglio di capelli lungo davanti che teneva aperto all'indietro.

Quando i ragazzi se ne andarono uscii dall'armadietto e mi aiutò ad uscire, se ne andò senza neanche salutare.

Gli corsi dietro.

"Scusa"

Non rispose

"Mi scusi"

Non rispose

"Uhm scusa! Tu tipo con i capelli tinti!"

Niente, mi ignorava.

Stavo per andarmene quando si girò e mi afferrò il polso.

"Ah ma allora non sei sordo"

X: "Simpatico"

"Vero? Molto"

X: "Che vuoi?"

"Grazie"

X: "Grazie? Non dovevo nemmeno farlo, fa più attenzione bassino"

"Io? Basino? Sono 1.75"

X: "E io 1.80"

"Meh"

Mi diede un delicato bacio sulle labbra, aveva delle labbra morbidissime devo ammettere.

X: "Prendo questo come moneta di pagamento"

Mise le mani in tasca e se ne andò.

Rimasi lì a fissare dove era lui poco prima posando la mano sulle mie labbra.

Avevo le guance che gridavano pietà dal rossore.

"Ma che cazzo"

Furono le uniche parole che riuscii a dire.

Furono le uniche parole che riuscii a dire

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Buongiorno Amio come state?

Non mi frega che sono le 11 di sera quasi.

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