-Peeta
Ed eccoci qui: oggi è il “grande giorno”.
E’ il giorno in cui saremo uniti, per sempre.
Magari quest’unione sarà un passo avanti che risanerà le ferite passate.
Perché l’uno ha bisogno dell’altro, ora come non mai.
Katniss dorme ancora beata, sarebbe un peccato svegliarla dunque mi limito ad osservarla: è così tranquilla e pacata, mi stringe un braccio e vedo che le si è formato un sorriso sul viso.
Dopo poco si sveglia e sembra leggermente agitata, quindi le offro l’unico rimedio che la possa calmare: le mie labbra.
Nonostante vorrei baciarla all’infinito, so che il programma per oggi è molto fitto e per rispettarlo tutto dobbiamo sbrigarci.
Faccio i biscotti e mangiamo il tutto il più velocemente possibile ma con una strana serenità.
Dopo all’incirca qualche ora arrivano Effie e lo staff dei preparatori, capisco da solo di andare.
La tentazione di vederla in abito da sposa è forte ma so che sarebbe sbagliato.
Vado a cercare il mio smoking : “ma dove sarà finito?” mi domando.
Dopo minuti di ricerca lo trovo ma c’è un unico problema: la cravatta.
Solitamente c’era qualcun altro a farmi il nodo alla cravatta ma questa volta devo cavarmela da solo.
Sento lo scricchiolio della porta.
Sarà Katniss?
No impossibile.
E’ Haymicth
“Bel lavoro ragazzo e congratulazioni” Dice, porgendo all’aria una bottiglia di un liquido trasparente.
“Haymitch ci avevi promesso di essere sobrio, almeno per questa volta” Replico alquanto infastidito.
“Okay… vedo che hai un problemino con la cravatta” Afferma, osservandomi.
Non dico nulla ma lui annoda perfettamente la cravatta e mi fa uno sguardo di intesa.
“Cosa c’è?” Domando imbarazzato.
“Oh Peeta lo sai… sarà la prima notte di matrimonio il che vuol dire..” Afferma non continuando la frase.
Io sono anche pronto per compiere questo passo ma non so se Katniss sia d’accordo, quindi spetterà a lei decidere di voler far accadere qualcosa o meno.
“Sìsì lo so okay?” Domando un po’ arrabbiato.
“Okay, scusa” Risponde, alzando le mani al cielo.
E’ ora di andare e, stranamente, non sono per niente in ansia.
Anzi, questo momento lo aspettavo da una vita e finalmente sta accadendo.
Mi dirigo all’altare impaziente di vederla.
Di sicuro sarà stupenda, lei è sempre stupenda così… pura.
Pensavo che il suo destino fosse legato a Gale, che lo avrebbe sposato ma invece, oggi indosserà un abito da sposa per me.
Per sposare me.
Per diventare mia moglie.
Iniziano a tremarmi le ginocchia al pensiero e sento la marcia nuziale, il che vuol dire che sta arrivando.
Cerco di fermare i tremolii ripetendo a me stesso: “Andrà tutto bene Peeta, stai solo per sposarti…..”
Eccola lì, è bellissima: ha un sorriso così spontaneo e timido allo stesso tempo, stringe il braccio di Haymitch e con un dito non fa altro che toccare la piccola perla.
Il suo vestito, sicuramente fatto da Cinna, è semplicemente perfetto per lei.
Si vede che è nervosa, vorrei rassicurarla e correrle incontro ma non si può fare.
Si morde un labbro e iniziano ad uscirle lacrime man mano che mi vede.
Trattengo il più possibile le lacrime anche per lei, non voglio che la mia principessa mi veda piangere.
Una volta giunta verso la mia direzione, la prendo per il braccio e la guardo.
Inizia così la messa.
“Vuoi tu Katniss Everdeen prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Peeta Mellark?”
“Lo voglio” Afferma con sicurezza, infilandomi l’anello al dito.
“Vuoi tu Peeta Mellark prendere come tua legittima sposa la qui presente Katniss Everdeen?”
“Lo voglio, sempre” Affermo, infilandole la fede.
E la nostra unione viene sugellata da un meraviglioso bacio che causa il caos generale.
Non m’importa degli schiamazzi degli invitati, adesso mi importa solo che Katniss sia mia, solo mia.
Katniss Mellark, chi se lo sarebbe aspettato?
Io non di certo.
Prima di andar via eseguiamo la tradizione della tostatura.
Prendo una fetta di pane e la tosto.
Katniss fa lo stesso, ora siamo ufficialmente sposati.
In quel momento tutti gli invitati baciano le tre dita della mano sinistra e fanno il tipico segno del distretto 12.
Significa grazie, significa ammirazione.
Sbuca anche Ranuncolo, nascosto chissà dove.
“Brutto gatto, allora mi vuoi un po’ bene” Dice Katniss che ,per qualche strano motivo, inizia a piangere.
Le asciugo le lacrime e le rivolgo un dolce sorriso di conforto, interrotto dal pianto di Annie.
“Finnick, Finnick” Continua a ripetere.
Forse il nostro matrimonio le ha ricordato Finnick.
Non so cosa farei se Katniss fosse morta, probabilmente avrei reagito peggio di come ora reagisce Annie.
Avrei tentato il suicidio, non avrebbe avuto nulla più senso.
Annie scappa verso il bosco e va via anche Johanna, probabilmente è andata a consumare con Gale.
Man mano tutti cercano di recuperare Annie e Johanna.
Ci ritroviamo solo Katniss ed io e così decidiamo di andare a casa.
Lei non sa della sorpresa: ho finito di dipingere la camera da letto, ora ha davvero le sembianze di un bosco.
La prendo in braccio e la porto a casa a lei sembra piacere parecchio stare in braccio a me.
Una volta arrivati, la porto di sopra e le mostro la camera.
Dalla sua espressione deduco che sia incredula.
“Grazie” Mi dice abbracciandomi.
“Questo ed altro per la mia bella mogliettina, la signora Mellark” Affermo, provocandole un sorriso.
Ci scambiamo uno sguardo carico di desiderio, uno sguardo che mi confonde , che non so reggere quindi decido di andare a cucinare.
Dopo poco sento delle labbra umide sul mio collo, mi giro ed è Katniss.
“Stavo cucinand…” cerco di dire.
“Shh” Mi zittisce, continuando a baciarmi.
Il mio cuore inizia a battere sempre più forte fino a quando i nostri corpi non sono perfettamente incastrati l’uno con l’altro, come dei puzzle combaciano perfettamente.
Ciò che abbiamo fatto non lo definirei “sesso” ma di più “fare l’amore” il che è diverso.
Ci siamo amati, in quel momento più delle altre volte e abbiamo provato sensazioni del tutto nuove.
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HUNGER GAMES- The story continues...
FanficLa rivoluzione è ormai finita e i nosti eroi ribelli sono finalmente al sicuro da ogni pericolo, vivendo una vita serena al distretto 12. Ma non sempre tutto viene cancellato e i ricordi affiorano nelle menti dei protagonisti reduci della rivolta. S...