19:19, era la sera di Halloween, mi stavo preparando per raggiungere i miei amici nel bosco di Wychwood.
Ero molto timoroso dopo aver letto la leggenda tratta a proposito di questo bosco. "Alcuni turisti hanno raccontato di aver sentito voci e...", «Meglio fermarsi, sarà solo una stupida leggenda inventata. I fantasmi non esistono e non sono mai esistiti. Ora andiamo o faremo tardi» mi ripetevo tra me e me. Presi le cose indispensabili e utili per la notte: un sacco a pelo, cibo, acqua, una tenda ed ero pronto per avviarmi.
Ero a casa da solo, mia madre era andata a cena col suo nuovo compagno e mio padre è venuto a mancare da poco. Insomma dopo la sua morte mia madre non mi diede più quelle piccole attenzioni, non le dissi neanche che ero fuori a dormire.
Uscii di casa e mi accorsi che il tempo non era dei migliori, il cielo era nuvoloso e improvvisamente iniziò a piovere. «Non è possibile! Ci mancava solo questo, non ho portato neanche l'ombrello con me!» urlai irritato cercando nel frattempo un piccolo riparo per non bagnarmi.
Inizialmente mi misi sotto un albero, poi mi spostai dentro un piccolo capanno aspettando che la pioggia si calmasse. Avevo freddo e paura, era tutto buio, non vedevo assolutamente niente, solo la piccola illuminazione proveniente dal telefono.
20:20, la pioggia si placò e mi incamminai verso il bosco.
Il tragitto era tenebroso e cupo. Ero così spaventato che avevo paura persino dei miei stessi passi e della mia stessa ombra.
C'era un silenzio misterioso e oscuro, «Ho così tant... AHH!» improvvisamente mi squillò il telefono, accompagnato da un urlo assordante. Preso dallo spavento lanciai tutto in aria.
Tutte le mie cose erano a terra bagnate e sporche di fango.
«Non posso crederci! Prima la pioggia e ora il mio telefono è nella pozzanghera!» Lo afferrai, lo asciugai e lo misi nella tasca dei pantaloni raggiungendo i miei amici.
«Ragazzi scusate, eccomi!» dissi a loro.
«Jack finalmente! Ci stavamo preoccupando, non hai nemmeno risposto al telefono!» Mi disse con voce di rimprovero Clark, la ragazza più carina della scuola, passandomi un asciugamano. «Grazie mille, guardate cos...» Mi toccai le tasche e non sentii più il telefono.
«Non ditemi che... Mi è caduto il telefono durante il tragitto» Urlai stanco e sempre più arrabbiato. «Ora dev...» Ma improvvisamente mi interruppe Clark dicendo «Tranquillo andiamo, ti aiuto a cercarlo.» La ringraziai e ci avviammo con una torcia.
Durante la camminata ci raccontammo molte cose, ma improvvisamente un urlo inquietante ci colse di sorpresa. Era così potente che se ne unirono altri ancora più forti. Io e Clark ci attappammo le orecchie cercando di tornare indietro, ma ci si annebbiò la vista e Clark svenne. Preso dallo spavento cercai di aiutarla, ma il mio corpo si indebolì e mi accasciai a terra.
21:21, Un'ora dopo i nostri amici ci erano venuti ad aiutare e ritornammo alle tende.
Eravamo riuniti attorno ad un piccolo falò ed io e Clark raccontammo l'accaduto.
Dopo dieci minuti si alzò un forte vento che spense il fuoco e spazzò via tutte le nostre tende. Contemporaneamente arrivarono anche dei messaggi sui nostri telefoni, tutti nello stesso preciso momento.
Con una risatina maliziosa dissi: «Meno Male che il mio telefono non l'ho trovato!», «Invece è proprio qui per terra» esclamò Stephan, il mio migliore amico, deridendomi.
Raccolsi il telefono osservandolo traumatizzato, lessi il messaggio con scritto "COME HOME". Ero confuso e abbastanza inquietato. Non sapevo chi fosse e domandai ai miei amici: «Cosa è arrivato a voi?», Clark rispose subito: «Non avrai mica paura, sarà uno stupido scherzo. Ecco a me c'è scritto "AROUND"...Bello scherzo complimenti!».
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3L - 21 ragazzi o 21 demoni?
HorrorRaccolta di storie delle storie per lo Halloween story contest del 2021