Quello del signor Parker era uno dei tanti treni che percorreva la tratta Milano-Palermo. In quel periodo, marzo 2020, imperversava quel brutto virus, il covid, di cui tutti sapevano poco e niente, tranne che bisognava avere paura.
Parker era uno di quegli uomini d'affari tutti d'un pezzo, ricchi, ma così tanto che non sanno che farsene del denaro. Parker era originario della Sicilia, aveva perso tutti i suoi cari, l'unica persona che gli rimaneva era la bisnonna. Non era sposato e non aveva figli: prese la decisione di dedicare la sua vita agli affari. Appena trovò lavoro, si trasferì immediatamente al nord, lontano da tutti gli affetti familiari, inconsapevole che li avrebbe persi senza neanche poter vederli, il Signore non potette "scendere" a casa per il covid, anche lui non ne sapeva molto, ma la sua azienda che produceva attrezzi medici, continuava a lavorare, compreso lui che ogni giorno si trovava in quella stazione deserta. Parker era ricco, ma non era consueto spendere soldi, infatti viaggiava in un treno nero e sporco, uno di quelli che quando passava si alzavano metri di polvere, il rumore cigolante del mezzo sulle rotaie era assordante, udibile per chilometri e chilometri di distanza.
Era inverno ,di sera, faceva freddo e il treno stava attraversando una zona di campagna tra l'erba folta e gli alti alberi. Le stazioni di solito si immaginano colme di persone, ognuna con una storia, alcuni aspettano il treno per lavoro, altri per vedere gli amici, altri per vedere i parenti; ma in quell'occasione no, la stazione era vuota, desolata dal virus che stava circolando, le persone avevano paura e stavano in casa, in stazione c'era il signor Parker e l'aria soffocante e fredda che respirava. Fuori era buio, la luna piena alta nel cielo si rifletteva sull'acqua di un lago provocando strani giochi di luci. Il frinire dei grilli e tutto quello che c'era di tranquillo veniva interrotto dal fischio insopportabile del mezzo. I due fari tondi e accecanti della locomotiva illuminavano decine di metri di prati, penetrando tra gli arbusti più alti.
Il treno era diviso in molti scompartimenti: alcuni totalmente vuoti, trasportavano malati covid, quasi come bestie, Parker li guardò e ebbe una fitta allo stomaco, altri pieni di giovani, probabilmente correvano dalle proprie famiglie, si respirava un'aria da toglier l'ossigeno. I tavolini erano piccoli e sporchi, la luce fioca e il rumore dei vagoni sui binari rendeva l'atmosfera agghiacciante. Il freddo e l'umidità penetravano nella stoffa rossa dei sedili, le pareti erano in ferro, fredde, in parte coperte da tappezzeria sudicia. Il rumore dei passi delle persone nei corridoi rimbombava per l'intero vagone. L'odore nauseante della muffa, il buio profondo della notte, le pareti scure avvolgevano quel treno sempre più vecchio, sempre più cupo. Parker era l'unico a indossare una mascherina, allora sconosciuta da tutti, e soprattutto introvabile, o solo per i più benestanti.
Era proprio lì che il signor Parker stava viaggiando quella notte. Stava andando a Palermo per raggiungere la bisnonna che non vedeva più da anni, bisognosa di cure mediche. Era un uomo piuttosto anziano, a dimostrarlo maggiormente erano i capelli grigi brizzolati e la pelle chiara e delicata. si era seduto sul primo sedile trovato libero, era in uno scompartimento buio e freddo. Solo dopo alcuni minuti ha realizzato che non era solo.
C'era un'altra persona lì dentro. Era un uomo di mezza età, vestito elegantemente con un completo nero di pelle con una camicia bianca e una cravatta blu. Il suo abbigliamento stonava completamente su quel treno vecchio e sporco. Sembrava un uomo d'affari: capelli corti, neri e ben pettinati, barba ben rasata, postura ben dritta e aveva una borsa in pelle nera poggiata sul sedile accanto a lui. Aveva lo sguardo fisso, perso in chissà quale vago pensiero.
La luce della luna si specchiava nei suoi occhi scuri come un pezzo di carbone appena sputato fuori dalla bocca del camino . Chiudeva e riapriva regolarmente una mano, senza sosta, come se stesse scandendo il ritmo di qualcosa. La gente della sua città diceva che aveva fatto qualche investimento troppo azzardato in alcune aziende tedesche fallite poco dopo e che era finito in rovina, anche se non lo voleva dimostrare. Alcuni sostenevano addirittura che fosse caduto in una profonda depressione e che aveva rinunciato alla sua vita sociale, ma Parker se ne accorse subito:solo, vestito bene, e non in compagnia, i simili riconoscono i loro simili..
L'arrivo del signor Parker non aveva provocato alcuna reazione nell'altro uomo, rimasto impassibile, finché non è squillato il cellulare del signor Parker, risponde, è la stessa voce dell'uomo seduto di fianco a lui, solo che ora non c'è più..
Diceva di una signora anziana scomparsa dalla sua casa, l'unico contatto che aveva ricevuto era questo, scomparsa da 4 giorni, ma ritrovato il cadavere da uno..
Sarà stato il covid a ucciderla, o qualche agente esterno; qualche signore..
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Storia di Trainy
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