Capitolo 5

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Appena mi sveglio penso subito alla sera precedente e a tutto quello che è successo. È successo veramente troppo in un solo giorno per me, non ci sono abituata e devo dire che la cosa non mi piace.
Mi tolgo la maglia di Riccardo e rimetto i miei vestiti, poi vado alla ricerca di Riccardo. Lo trovo in cucina seduto al bancone davanti a una tazza di caffè
"Buongiorno" dico avvicinandomi
"Ehi, alla buon ora, buongiorno". Mi siedo sullo sgabello bianco accanto a lui, c'è un silenzio imbarazzante, non ce la faccio "Sai è una cosa strana che non succederà mai più" "Scusa?" mi chiede cercando di capire di più "Ieri... Il fatto che abbia pianto così tanto, non piango mai e soprattuto non piango davanti ad altra gente"
"Beh, ti posso dire che non ti devi fare problemi perché ci sta piangere per sfogarsi, e se lo hai fatto vuol dire che ne avevi la necessità, tenersi tutto dentro fa male..." "Già, ma preferisco farmi male" "non capisco..."
"Nemmeno io..." Duci fissando un punto fuori dalla finestra.
"Sai che ore sono?" Chiede sorridendo dopo aver bevuto l'ultimo sorso di caffè
"Le dieci?" provo a indovinare
"Seee, magri, signorina la informo che è l'una"
"Scusaaa!? E tu non mi hai svegliato?"
"Beh mi sembrava più carino lasciarti dormire dopo la serata pesante" cerca di giustificarsi
"Va bene, va bene per questa volta sei giustificato"
"Mi farò perdonare"
"Per esempio riportandomi a casa e trovando un modo di entrare"
"Perché vuoi andare già a casa? Io pensavo di andare a fare un giro..." Dice con un faccino triste a cui non so resistere
"E dove mi vorresti portare?" Subito alza la testa e mi guarda negli occhi speranzoso "Bah un giro turistico per Roma"
"Oddio si Roma! Ti prego! Amo quella città!" dico iniziando a saltare per la felicità
"allora ci prepariamo e andiamo" dice ridendo.

RICCARDO POV'S
È bello vederla felice per un gesto così piccolo, sembra che non ci sia mai stata. È ormai da due ora che camminiamo ma lei non allude minimamente alla stanchezza al contrario dei miei piedi che stanno chiedendo pietà e del mio stomaco che reclama del cibo "Che ne dici di un Mac donald's?" Si ferma e si gira a guardarmi "Solo se dopo mi porti in quel posto che mi dicevi in macchina"
"Affare fatto" dico tendendogli la mano che lei stringe con debolezza.
PAYTON POV'S
Arrivati al mac andiamo a ordinare Riccardo si prende un panino mentre io una Coca-Cola ci andiamo a sedere ma noto che Riccardo mi fissa "Che c'è?"
"Una coca-cola?" Dice con tono quasi da rimprovero
"si...." Continua a guardarmi "senti ti prometto che da domani mi impegnerò a mangiare"
"Ti conviene se non vuoi passare sotto le mie torture"
"Oh paura" dico ridendo "Comunque mi stai facendo trasgredire troppo questi giorni, non l'ho mai fatto" dico con un mezzo sorriso
"Vorresti dirmi che non sei mai venuta a Roma?" chiede sorpreso
"Non è che non sono mai venuta, ma l'ultima volta è stata quando avevo cinque anni e di conseguenza non la conosco molto, anzi per niente..."
"Vuol dire che recupereremo il tempo perso" dice guardandomi negli occhi
"Tipo che adesso mi porti in quel posto?" chiedo come una bambina
"Mi segua signorina" dice alzandosi.
Arriviamo in un grande parco dove c'è molta gente "Siamo arrivati?"
"Ma ti pare che ti porto in un posto così scontato?"
"Uffy sono curiosaa"
"Dai siamo quasi arrivati". Camminiamo per altri cinque minuti e poi Riccardo si ferma davanti a un laghetto con molti alberi tutto intorno e dietro una grande villa "Io.... Riccardo....è stupendo!" dico girandomi a guardarlo
"Già, stupendo, non ci avevo mai portato nessuno"
"E perché propio io?"
"Ho seguito il mio istinto"
"È magnifico" dico sdraiandomi sotto l'ombra di un albero mettendomi a guardare il cielo
"Sai i ragazzi mi hanno chiesto di te" dice sdraiandosi al mio fianco
"Davvero?" chiedo stupita
"Si, si preoccupavano per l'altra sera volevano sapere come stai"
"Wow, non ci credo"
"Che vorresti dire e?" Inizia a farmi il solletico
"Hahaha no basta ti prego!" dico facendolo smettere "E che non sono abituata ad avere certe attenzioni a nessuno è mai importato di me"
"Adesso si" gira la faccia in modo da guardarmi e io faccio lo stesso
"Ancora non capisco perché vi importi tanto di me"
"Perché sei una ragazza speciale, e come se.... incuriosisci e tutti vogliono conoscerti meglio". Sono spiazzata, sentire queste parole mi ha colpito, mi sento fortunata come non mi sono mai sentita, è una bellissima sensazione sentirti apprezzata e accettata da qualcuno.

Torniamo a casa mia con la musica a palla in macchina cantando e scherzando, ma una volta arrivati davanti casa ci rendiamo conto della gravità della situazione "Bene adesso siamo qui ma chiusi fuori" dice Riccardo spegnendo la macchina
"Ti prego trova un modo, basta che non scassini la porta"
"Ahahaha non ti preoccupare non lo farei mai anche perché non voglio farmi male" "Grazie eh" dico dandogli una pugno sulla spalla
"Ho un idea!" dice urlando "Hai detto che hai la scala anti-incendio che esce da camera tua?"
"Si ma non capisco"
"Seguimi" dice uscendo dall'auto e andando verso la scala "Resta qui" inizia a salire le scale
"Si ma cosa vuoi fare?" gli chiedo curiosa
"Di solito queste finestre con un po' di forza si aprono.." dice iniziando a spingere in su la finestra. Dopo un paio di tentativi finalmente si apre "Siii!!!!" Urlo e salgo subito le scale entrando in camera con Riccardo "Garze graize" dico abbracciandolo, ma rendendomi conto di quello che ho fatto mi stacco subito "Scusa... Vuoi qualcosa da bere?" cambio discorso imbarazzata
"Grazie" mi dice sorridendo e allentando la tensione.
Sono le sette quindi opto per un cordino è quel cosa da mangiare da offrire a ricky, ci sediamo sul divano e iniziamo a parlare "Adesso però provi a magiare qualcosa vero? Ti prego"
"Ricky.."
"Dai una po' di patatine" dice mettendomi una patatina davanti, la prendo e la mangio "Vedi? Non è così difficile"
"Sono anche buone" dico ingoiando "Un'altra?" chiede speranzoso, ne mangio tre ma poi sento che è meglio fermarsi
"Direi basta, non vorrei finisse come ieri sera" dico ridendo nervosamente
"È già un buon traguardo direi, no?"
"Si, grazie"
"Adesso devo andare, esco con i ragazzi"
"Oh ok..." Dico triste
"I ragazzi hanno chiesto se vieni"
"No no non voglio essere di troppo, goditi la serata con i tuoi amici, salutameli"
"Sicura?"
"Sicurissima" dico dandogli un bacio sulla guancia.
Dopo che Riccardo se n'è andato decido di mettermi a letto a guardare un po' di televisione fino a che mi addormento, Per la prima volta mi addormento felice, con un peso in meno, più leggera, tranquilla e soprattutto felice.

SPAZIO MIO
eccomi qui, allora che ne pensate?
-Ary-

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