Capitolo 2

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Ho dovuto aspettare che il mio corpo riprendesse le forze prima di poter tentare di salvare mia sorella, ovviamente non l'avrei lasciata in alcun modo nelle mani di quelle persone, dovevo salvarla prima che la umiliassero a tal punto che non potesse più riprendersi, da quello che mi ricordavo al momento era tenuta solo come serva, ma le cose potevano cambiare.

Il mio corpo ora era in forma, quando avevo iniziato a riprendere peso cominciai ad allenare i muscoli e la resistenza, ma dovevo anche lavorare sulla magia.

Conoscevo una miriade di incantesimi di altri mondi, ma le parole usate lì potevano non avere potere qui, così iniziai a sperimentare e come previsto non funzionavano, però le matrici si, infatti quando usai le rune per risvegliare i miei ricordi avevano funzionato bene.

Per fortuna come principe ero stato educato a leggere e scrivere alla tenera età di quattro anni, ora ne avevo cinque e mezzo.

La mia istruzione comprendeva leggere enormi tomi sull'etichetta da tenere a corte e nei vari Stati, storia, geografia e così via. Quindi il mio vocabolario non era quello di un normale bambino della mia età ma più complesso e arricchito, questo mi permise di tradurre gli incantesimi da me appresi in altri mondi nella lingua usata in questo.

Quando mi resi conto che la semplice traduzione era efficace e che non c'era bisogno di riadattare gli incantesimi, potei dedicarmi ad altro, raccolta delle erbe magiche e trovare un legno da bacchetta adatto a me.

Avevo bisogno di creare pozioni (forma liquida) e elisir (pillole), infatti prima di salvare Celia dovevo aumentare il mio potere magico, la mia giovane età mi impediva di tenere un incantesimo troppo allungo privandomi delle forze.

Trovai tutto quello di cui avevo bisogno e anche il legno da bacchetta nella forma di un ramo di salice, anche se forse non era molto adatto a me, non lo sentivo affine ma dovevo adeguarmi, lavorai il legno al meglio delle mie possibilità poi usai le rune per incantarlo, ne feci due, uno per mia sorella.

Il legno normale per essere trasformato in legno da bacchetta aveva bisogno di essere immerso in una pozione per una settimana, dove mi trovavo c'erano circa tre quarti delle erbe magiche che mi servivano, le restanti le richiamai con un incantesimo inciso con delle rune su di una pietra. Non so da dove provenissero le erbe, ma comparvero sopra la pietra dopo aver attivato la matrice runica.

Celia, il prossimo anno, avrebbe compiuto dodici anni, a quell'età i giovani entravano alla scuola di magia dove imparano ad usarla. Ma noi della famiglia reale venivamo addestrati fin da giovane età, a circa otto anni, con un precettore che ci addestrava ad ogni sorta di incantesimo.

Ora che avevo la bacchetta potevo fare una pozione per rimuovere la cicatrice lasciata dal marchio di schiavo sulla mia pelle e rafforzare la mia magia, in più potevo filare le fibre della canapa che avevo messo a macerare e farne dei vestiti.

Avevo scoperto dai miei ricordi recuperati che il bianco e il beige erano i colori dei reali, quindi avrei dovuto tingere i fili di canapa per potermi mimetizzare con gli altri cittadini una volta giunto in città, per mia fortuna trovai delle piante di qingdai da cui avrei potuto ricavare del colorante indaco.

Dopo quattro ore di tentativi mal riusciti alla fine ottenni dieci pillole per aumentare il potere magico e la pozione per la rimozione del marchio da schiavo, la mia fortuna fu che il marchio non era stato impresso con la magia ma a fuoco, una cosa era rimuovere una scottatura un'altra era annullare un incantesimo.

Dopo aver strappato la mia maglietta e averla imbevuta nella pozione, la usai per fasciare il braccio dove era il marchio.

Ora non mi restava che prendere la prima pillola per potenziare la magia, sapevo che l'effetto sul mio corpo sarebbe stato molto forte, avevo visto adulti agonizzare dopo averla presa, speravo solo che il mio piccolo corpo avrebbe resistito, non potevo fare altrimenti se volevo salvare mia sorella.

Misi l'elisir in bocca che si sciolse sulla lingua, l'effetto fu immediato, una forte scossa elettrica colpì il mio corpo che iniziò a dimenarsi come se avessi le convulsioni, lo avevo visto accadere ma non lo avevo mai provato.

Si è completamente impotenti in quel momento, il tuo corpo fa quello che vuole e non risponde ai tuoi comandi e il dolore è insopportabile, mantieni la lucidità fino alla fine quando tu vorresti solo poter svenire.

Il mio corpo si dimenava a terra come un pesce fuor d'acqua, mentre strani suoni uscivano dalla mia bocca, avrei voluto gridare ma nemmeno quello riuscivo a fare.

Dopo quattro ore circa l'effetto finì, mi sentivo ammaccato e dolorante dove avevo sbattuto continuamente a terra, purtroppo non ho potuto evitarlo.

Avevo bisogno di capire quanto il mio potere magico fosse cresciuto, così provai a teletrasportarmi, ma mi spostai di solo cento metri, se dovevo andare a salvare mia sorella e portarla via con me, avevo bisogno di più potere.

Decisi di mangiare un po' di pesce affumicato e dei tuberi cotti sulla brace, domani mattina avrei preso la seconda pillola.

Passai dieci giorni d'inferno, ogni volta che prendevo una di quelle maledette pillole il dolore sembrava sempre più intenso, ora capisco perché nessuno si era mai azzardato a prenderne più di una, io invece ero arrivato a quota dieci, ma avevo capito che per poter fare quello che c'era bisogno di fare avevo bisogno di poter ottenere le capacità magiche di un adulto, la mia unica consolazione fu che crescendo il mio potere sarebbe cresciuto ancora superando tutti.

Almeno questa esperienza dolorosa avrebbe dato i suoi frutti in un prossimo futuro non troppo lontano.

Ora avevo bisogno di vestiti per me e per mia sorella, i fili di canapa erano già a bagno nel colorante indaco, nel frattempo che il colore si impregnasse iniziai a realizzare uno zaino in canapa con il filo avanzato.

Dopo aver lanciato l'incantesimo, dovevo solo aspettare che la magia facesse il miracolo intrecciando i fili in una stretta trama e dando forma allo zaino, nel frattempo mi divertii ad intagliare dei bottoni in legno per i vestiti.

LA MIA ULTIMA VITA DA REINCARNATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora