Capitolo 20

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Isabel aveva compiuto diciannove anni, sua madre Flora avrebbe voluto trovargli marito, ma sapeva che sarebbe stato difficile perché provenivamo da un Regno che ora non esisteva più, e in questo Stato non avevamo contatti né conoscenti.

Quindi la ragazza avrebbe dovuto lavorare e poi forse in futuro pensare al matrimonio, se fosse riuscita a trovare qualcuno.

Isabel iniziò a studiare rune di potere e matrici magiche sui libri della scuola, voleva diventare un'insegnante e visto che più avanti ne sarebbero serviti altri, tanto valeva cominciare a impegnarsi per imparare, per poter essere pronta quando sarebbe arrivato il momento.

Ma quello che nessuno notò, ma che a me non sfuggì, fu che Andy il figlio di Abel il ciambellano, aveva una certa simpatia per la ragazza, e anche lei di tanto in tanto lo guardava quando era certa di non essere vista.

Erano passati cinque anni, nel frattempo Celia, Faith e Forrest decisero di diventare insegnanti per non dover stare lontani dalle loro famiglie, mentre Andy e Isabel stavano per sposarsi.

Vicino alla Scuola di Magia il Cavallo di Fuoco iniziarono a sorgere delle case e ben presto un villaggio prese forma, che fu chiamato Nimbus in onore della scuola di magia.

Negli ultimi anni la nostra scuola aveva partecipato al torneo tra le scuole di magia di tutti gli Stati e aveva portato a casa sempre primi posti.

Era diventata così famosa che iniziammo a ricevere richieste di iscrizioni non solo dalle famiglie ricche ma anche da altri Stati, ma io e Arnold non eravamo interessati ad avere i loro figli, quindi impostammo un tetto massimo di reddito a famiglia, se veniva superato i loro figli non potevano accedere alla nostra scuola. Dopo tutto il Cavallo di Fuoco era una scuola gratuita e chi aveva denaro poteva andare tranquillamente in una a pagamento, e che non fosse all'altezza delle loro aspettative questo non ci riguardava. Per quanto riguarda le richieste d'iscrizioni dagli altri Stati, accettavamo solo se la famiglia e i loro figli avessero preso residenza nel nostro di Stato e se rientravano nella fascia di reddito da noi stabilita.

Nel frattempo io non avevo abbassato la guardia e continuavo a tenere sotto controllo gli Stati nemici, all'inizio la nostra contro mossa al loro atto di sabotaggio non gli aveva arrecato danni, ma ora i nostri vini di frutta, le nostre stoffe e le nostre tinture avevano preso piede in tutti gli altri Stati togliendogli fette di mercato.

Ero nel mio ufficio, e all'improvviso lo specchio che controllava l'ufficio del Presidente dello Stato di Pietraforte si accese, oltre a lui riconobbi subito le persone presenti nella stanza, perché negli ultimi anni li avevo visti spesso attraverso gli specchi, c'erano i Presidenti degli Stati di Titano, Aquafons e Aurifex; il cristallo di rocca che avevo appena cambiato iniziò a registrare.

«Benvenuti, sappiamo tutti perché siamo qui, è inutile tergiversare. Lo Stato di Ferro va fermato, la nostra economia è in crisi per colpa loro, e gli ingenti costi annui per le bacchette magiche ci stanno svuotando le casse.»

«Ben detto Franz. Allora, che soluzioni proponi?» Chiese il Presidente dello Stato di Aurifex.

«Mi fa piacere che tu me lo abbia chiesto Otto, ho già un piano. Replicare quello che è successo nel vecchio Regno di Gregoriano. Ho già messo alcune persone in punti chiave, non ci vorrà molto prima che il governo cada a causa di una guerra civile, a quel punto con la scusa che lo Stato di Ferro è una polveriera che rischia di destabilizzare il Continente, ne prenderemo il controllo legittimamente, assimilando le loro terre alle nostre.»

«Lo Stato di Pietraforte ha tutto da guadagnare, visto che è l'unico tra i nostri a confinare con lo Stato di Ferro. Che cosa ci guadagniamo noi?» Chiese il Presidente dello Stato di Aquafons.

LA MIA ULTIMA VITA DA REINCARNATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora