TW: Autolesionismo
MICHAEL'S POV
Stavo cercando disperatamente di finire di scrivere la mia canzone, ma continuavo a finire in un vicolo cieco. D'altronde, come puoi scrivere di sentimenti che non hai mai provato?
Soprattutto per quanto riguarda l'amore, un sentimento complesso che viene sopravvalutato di continuo e che allo stesso tempo può essere vita o distruzione.
Tutti parlando dell'amore ma lo fanno in maniera soggettiva, ovviamente, se dovessi chiudere cinque persone in una stanza e chiedere loro "Cos'è l'amore per te?" tutti mi darebbero risposte diverse, basate sulla loro personale esperienza.
Per come cos'è l'amore? Per me l'amore è stato una copertura, una falsità creata dal mio stesso cervello per nascondere il vero me.
Ma amore è anche ciò che legame me e Calum, un rapporto indissolubile, capace di affrontare qualsiasi cosa senza mai spezzarsi.
Ed è anche passare le serate con May, vedere come brillano i suoi occhi quando parla del suo futuro, si andasse lontano.
Ma sono anche i brividi che scuotono Calum quando parla di Ashton e le loro mani timidamente intrecciate sotto il tavolo.
Eppure, io non l'ho mai provato il loro amore e immaginarlo non è sufficiente.
Ad interrompere il mio flusso filosofico di pensieri, furono dei disperati colpi sulla porta della mia stanza.
Andai ad aprire e di fronte a me vi era uno spettacolo orribile, ma che resterà per sempre impresso nella mia mente.
May si teneva allo stipite della porta, piccole goccioline di sudore le correvano lungo il volto e si mischiavano alle lacrime.
Gli occhi spenti e rossi guardavano per terra, mentre un sorriso finto, che sottolineava ancora di più quanto fosse ubriaca, le storceva il volto in una smorfia orribile.
I jeans erano sporchi di sangue dalle cosce fini alle ginocchia e teneva in mano due borsoni pieni di vestiti, mentre un altro, pieno di oggetti personali, giaceva ai suoi piedi.
<<Mi hanno buttata fuori di casa, posso rimanere qui?>>
Accennò qualche passo sbilenco per entrare, ma cadde a terra.
Mi precipitai subito a chiudere la porta, non volevo che qualcuno la vedesse in quelle condizioni, e poi la presi in braccio e la portai in bagno.
Aprii l'acqua della doccia e la feci sedere per terra.
Le tolsi i pantaloni e la maglietta, era completamente sporca di terra e sangue, puzzava di alcol da far schifo e non dava cenni di vita.
Non volevo allarmare i soccorsi per niente, chi non ha mai preso una sbronza del genere?, e il mio piano era quello di farla svegliare con l'acqua gelida, almeno finché non vidi dei tagli percorrerle le cosce in orizzontale, che ancora sgorgavano sangue.
Il panico mi assalì, dovevo disinfettare immediatamente le ferite e coprire con delle garze.
Non volevo affrontare il discorso "non devi farti questo", non ero bravo con le parole e avevo così tanta paura di fallire e finire per farla allontanare da me, eppure nel mio cervello cominciavano a crearsi possibili discorsi, mentre cercavo di realizzare pienamente ciò che avevo appena visto.
Probabilmente, il dolore dovuto al disinfettante assieme all'acqua gelida la fecero svegliare e cominciò a confessarmi tutto ciò che era successo, come un fiume in piena.
<<Luke ha detto ai nostri genitori che sono una tossica. Vogliono mandarmi in comunità.>>
<<Loro non mi voglio bene, sono solo un'incidente che intralcia la loro famiglia perfetta.>>
<<Ma fanculo, non ci torno da quegli stronzi.>>
E poi vomitò.
Appena finii di lavarla e sistemarla, le misi addosso alcuni dei miei vestiti e la misi a letto, con affianco un secchio per le emergenze.
Le spazzolai i capelli e mi distesi accanto a lei, volevo che sapesse che io c'ero. Per sempre.
E poi ribussarono alla porta di nuovo.
Luke Hemmings sostava davanti alla mia porta, mentre si dondolava sulle punte dei piedi e giocava con il piercing al labbro.
Lo trascinai dentro camera mia e gli tirai un pugno, non avevo mai fatto una rissa ma la rabbia che provavo nei suoi confronti vinceva a mani basse sulla razionalità.
<<QUALE CAZZO È IL TUO PROBLEMA FIGLIO DI PUTTANA?>>
Ashton e Calum entrarono come delle furie nella mia stanza e guardarono con orrore la scena.
Non li badai nemmeno e tirai un altro pugno a Luke, poi lo presi per il collo e gli mostrai tua sorella.
<<È UBRIACA MARCIA, SI FA DEL MALE DA SOLA E TUTTO QUESTO SAI PERCHÈ? PERCHÈ SEI UNO STRONZO!>>
Deciso di abbassare la voce per non svegliare May.
<<La maschera del ragazzo perfetto che indossi potrà ingannare me ma non gli altri, perché sei dove sei solo perché tua sorella si prende la tua merda da anni. Tua sorella. Ma ti rendi conto? E per cosa Luke? Un branco di scimmioni che ti vedono come un Dio? O forse è per le ragazze senza cervello per cui sei solo un vanto? Perché la verità è che non frega un cazzo di te a nessuno, se non a lei e tu la tratti come cuscinetto per parare le tue stronzate.
La prossima volta che ti vedo vicino a lui ti giuro che ti ammazzo, e se per caso dovesse rifare ciò che ha fatto sta sera, ti ammazzo lo stesso.>>
Lo spinsi via, mi sentivo sporco solo a toccarlo.
Notai che si fermò a guardare le gambe della sorella con aria inorridita, ma non me ne fregava un cazzo della sua scenetta da fratello preoccupato.
<<Luke è meglio che andiamo, hai molto su cui riflettere.>>
Ashton gli tese il braccio e andarono via assieme, il primo con una faccia sconvolta mentre cercava conforto negli occhi di Calum, tristi e vuoti.
Quest'ultimo si stese vicini a May e mi fece segno di fare lo stesso.
<<Hai fatto la cosa giusta, Luke Hemnings è solo un coglione.>>
Mi aspettavo di sentirmi rassicurato da quelle parole, ma una parte di me sapeva che sotto c'era dell'altro e che me ne sarei pentito amaramente, ma cercai di concentrarmi sulla parte di me che era fiera di sé e su di May, che era la nostra priorità assoluta.
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Quarterback || Muke Clemmings
FanfictionMichael e Luke sono due poli opposti, uno gioca a football e l'altro è un punk che scrive canzoni. Ma come tutti sanno, i poli opposti si attraggono e l'incontro di questi due porterà ad una grande esplosione, che coinvolgerà tutti coloro che li cir...