LA SOLUZIONE E I RIMPIANTI

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La mattina seguente mi sveglia nella camera di Luke, totalmente imbarazzato e abbastanza confuso. Ma non mi potete biasimare, in meno di un giorno l'ho odiato, picchiato, compatito e poi baciato per tutta la notte e coccolato fino a farlo addormentare. La situazione era molto fragile a questo punto: da una parte May non mi avrebbe mai perdonato se avessi continuato questa "relazione" con il fratello, dall'altra si stava così bene nel letto singolo di Luke, le sue gambe intrecciate alle mie e il suo dolce viso appoggiato alla mia spalla. Aveva perso quell'aggressività e quella arroganza tipiche del Luke giocatore di football e aveva, invece, un'aurea angelica, indifesa, come se non fosse un uomo di due metri e spesso come un armadio. In qualsiasi momento avrebbe potuto tirarmi un pugno e stendermi, e grazie a Dio non me ne ha tirato uno quando io ho colpito lui, ma ora sembrava un bambino gigante appeso a suo padre. Immagine orribile per descrivere due che hanno passato la notte a baciarsi e toccarsi. Sarei voluto restare così per tutta la vita, i nostri problemi fuori dalla stanza, bloccati dai muri e noi due chiusi nel nostro piccolo mondo perfetto. Ora, non voglio essere uno di quei protagonisti che si innamora immediatamente, senza nemmeno conoscere l'altra persona, ma avrei sicuramente ascoltato con piacere la sua voce soave raccontarmi aneddoti della sua vita, sogni, paure e cazzate solo per farmi ridere. Ma non poteva succedere, almeno non oggi. Dovevo tornare da May, spiegarle la situazione e mantenere la mia promessa, tirando fuori Luke e la sorella da quella gabbia di matti che chiamano casa.

Quando raggiunsi la stanza mia e di Calum, notai che erano entrambi ad aspettarmi per andare a studiare in biblioteca e che, sfortunatamente, si erano accorti della mia assenza. Ovviamente, per May non era quale grande notizia la mia assenza, mi passò lo zaino e mi disse che ci saremo visti direttamente in biblioteca, perché voleva andare a vedere come stava il fratello, ancora ospite Ashton. Ma io lo sapevo benissimo, perché ci avevo dormito io in quella camera e chissà dove cazzo si trovava Ashton. Calum, invece, conoscendo le mie abitudini sedentarie e la mia repulsione gli esseri umani, volle a tutti i costi sapere dove avevo trascorso la notte. Non riuscivo a trovare le parole adatte per spiegargli tutto quello che era successo.

<<Ho passato la notte da Luke.>>

<<TU COSA!?>>

Cercai di respirare profondamente, sapendo che il mio migliore amico si sarebbe messo ad urlare come le peggio fangirl del 2013. Inoltre, mi ritrovavo a camminare nuovamente su una lastra di ghiaccio sottile: potevo rivelare proprio TUTTO TUTTO a Calum o dovevo tenere per me i particolare sulla vita privata dei due? Decisi di optare per la seconda, oltre al fatto che non erano assolutamente cazzi miei, quando non spettava a me dirlo in giro, Ashton era sicuramente a conoscenza di tutto questo, e se lui non lo aveva detto a Calum non potevo farlo nemmeno io. Spiegai al mio migliore amico la storia, tralasciando i particolari, e gli spiegai dalla mia promessa che volevo mantenere a qualsiasi costo.

<<Ci serve una riunione di consiglio con Ashton, insieme riusciremo a trovare sicuramente una soluzione migliore.>>

Mentre Calum cercava di contattare Ashton per spiegargli la situazione, May arrivò verso di me come una furia, quasi in lacrime, e mi tirò uno schiaffo. Questo episodio passò alla storia come il "Karma degli Hemmings". Quando le chiesi cosa c'era che non andava, mi disse che aveva scoperto del mio divertimento serale della scorsa notte. Calum ci guardava perplesso, forse era addirittura più confuso di me, May posò i suoi occhi entrambi e poi urlò.

<<Non posso credere che voi due teste vuote non capiate, Cristo! Tu eri l'unica persona che preferiva mio fratello a me, l'unica che lo abbia mai scaricato per stare con me, l'unico che abbia avuto il coraggio di tirargli un pugno in faccia per difendermi e ora volete giocare a fare i fidanzati! Lo vuoi lasciare vincere di nuovo, è questo che vuoi?>>

Ormai era diventata paonazza, sembrava l'Angry Birds rosso.

<<May, ma dopo quello che mi hai detto l'altra sera pensavo che tu volessi che io avessi un rapporto con tuo fratello!>>

Lei sbuffò ancora più frustrata, mi dispiaceva farla sentire incompresa ma, ormai, era diventata troppo incoerente per starle dietro.

<<Certo che voglio che abbiate un rapporto, ma di sicuro non così! Non può sempre ottenere tutto lui! Io avevo solo te.>>

Mi spinse via e corse verso le scale del corridoio, diretta chissà dove. Io e Calum ci guardammo abbastanza sconvolti da tutto l'accaduto, durato meno di cinque minuti ma veramente incomprensibile. Sentii pure Ashton sbuffare al telefono e mormorare qualcosa sul fatto che Luke e May lo faranno impazzire prima o poi. Decidemmo di ignorare la situazione per il momento, avrei parlato con la mia migliore amica in un momento di calma. A proposito di calma, Luke sbucò dal corridoio, la testina bionda che faceva capolino e che si guardava intorno spaesata,  ancora a torso nudo e con i pantaloni del pigiama. Quando scorse le espressioni sul volto mie e di Calum capì che quello che temeva si era già realizzato: aveva subito la furia assassina di May Margherita Hemmings.

<<Oh Dio, Michael, mi dispiace così tanto, non  ne hai nemmeno idea. Sapevo che era una pessima idea raccontarle tutto ma ero così eccitato al pensiero di quello che era successo che sentivo il bisogno di sfogarmi e Ashton era sparito. Scusami è stato da incoscienti.>>

Il mio nuovo rapporto con Luke mi sconvolgeva e non poco: eravamo passati dall'odio, ad un sopportarci, all'odio e poi all'amore. Avevo il mal di mare. Insomma, questa era la prima conversazione normale che avevo con Luke Hemmings e stavamo parlando della gelosia di sua sorella nei miei confronti. Ora, come lo dovevo chiamare? Per nome? Con un soprannome carino o uno più da maschio? 

<<Ehm... nessun problema Lucas.>>

Calum scosse la testa dietro la spalla del biondo e decisi di provare a rimediare.

<<Non è stata colpa tua, okay? Anche io ne ho parlato subito con Calum e vedrai che con tua sorella si risolverà tutto.>>

Gli misi una mano sulla guancia e lo guardai rassicurandolo. Appoggiò una mano sulla mia e si avvicinò, non vedevo l'ora di risentire le sue labbra sulle mie, ma proprio nel momento in cui stava per accadere sentimmo Ashton urlare a Calum di passare alla videochiamata.

<<Okay direi che è abbastanza, Ashton raggiungici in mensa, abbiamo due ragazzi da salvare.>>


Quarterback || Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora