Quarterback || Muke Clemmings

LA FAMIGLIA (VERA)

Ci riunimmo tutti in mesa e pensammo ad un piano per ore, discutendo fra di noi, anche animatamente. Nessuna idea ci pareva buona e metà erano ispirate a commedie romantiche scadenti di Netflix, come uno stand dei baci. Eppure niente ci sembrava adeguato, dovevamo cercare una maniera adulta e matura per farlo. Ma cosa fanno gli adulti per risparmiare soldi?

<<OMMIODIO, siamo quattro imbecilli. May può richiedere una borsa di studio completa per i suoi voti e tu per lo sport! Poi, non lo so, cercheremo un appartamento fuori dal campus tutti assieme, in qualche modo.>>

<<Io ho un po' di risparmi grazie alle ripetizioni e possiamo cercare un lavoro dentro alla scuola, tipo in biblioteca o al bar, così ci daranno dei crediti.>>

<<E noi ci abbiamo messo un pomeriggio a pensare a questa cazzata, Cristo! May ci sarebbe arrivata subito!>>

May non era più tornata dalla sua "gita", evidentemente era ancora incazzata con noi e non rispondeva al telefono o ai messaggi. Decisi di accantonare il problema per ora, e ci dirigemmo tutti verso l'ufficio del preside per parlargli della nostra proposta.

Il preside era un uomo severo, paffuto, con un paio di minuscoli occhiali appoggiati al naso. Sembrava appena uscito da un cartone animato e si muoveva in modo goffo sulla sedia della sua scrivania, irrequieto.

<<Sua sorella otterrebbe facilmente la borsa di studio, e dovrebbe prendere in considerazione di partecipare a più corsi scientifici, è brillante. Ma, non credo di poter fare lo stesso per lei signorino Hemmings. Suo padre finanza l'intera squadra di football, non sarebbe sicuramente d'accordo con il suo piano per scappare di casa, per quanto sia comprensibile.>>

Stavamo tutti gettando la spugna, quando Ashton si alzò in piedi e mise una mal sul petto.

<<Signore, sono Ashton Irwin e se non accetterà la nostra proposta Luke si ritirerà dalla squadra per studiare e ottenere una borsa di studio, e tutta la squadra lo seguirà a ruota perché è il nostro capitano e la sua decisione è ingiusta.>>

Il preside guardò con sufficienza il nostro amico e non mosse nemmeno un muscolo.

<<Vorrei proprio vedere signorino Irwin, ora fuori di qui e congratulatevi con la signorina Hemmings. Potrà trasferirsi qui alla fine della settimana, mandatela nel mio ufficio.>>

Avevamo ottenuto una vittoria ma ce ne servivano due per vincere la guerra ed eravamo determinati ad essere vincenti.

In compenso, però, sapevo che era arrivato il momento di parlare con May, sia per darle la bella notizia sia per risolvere con lei. Non sapevo cosa le fosse preso, ma sentivo il bisogno di fare pace, odiavo litigare con lei. Allo stesso tempo, però, ero ferito. Avrei voluto raccontarle tutto quello che era successo, chiederle consigli e restare a chiacchierare di queste cose tutto il pomeriggio. Durante l'adolescenza avevo avuto solo una fidanzata, ma ero già consapevole di essere gay e la usavo come copertura per la mia famiglia. Le spezzai il cuore. Mi sono pentito immensamente per quello che ho fatto e apprezzo che lei sia riuscita a perdonarmi e che ora siamo amici, ma non potrò mai realmente scusarmi abbastanza con lei. So benissimo che ha passato un periodo veramente brutto dopo che le ho spiegato la verità, lei aveva in mente molti bei progetti per noi, come il prom, il college assieme e poi una vita solo noi due. Io avevo preso quelle speranze e ci avevo pisciato sopra. Da allora non mi ero mai concesso di amare nessuno, nemmeno di provarci e meno ancora una botta e via. La paura di ferire ancora una persona mi aveva tenuto ingabbiato per tutto questo tempo e ora mi sembrava di essere rinato, mi stavo finalmente concedendo di sentire emozioni positive. Devo ammetterlo, ero veramente terrorizzato e cercavo di pesare ogni mia mossa, ma speravo che con il tempo questa sensazione sarebbe diminuita fino a spegnersi e diventare un lontano ricordo.