Il mattino seguente, poco dopo l'arrivo di Lydia nella struttura psichiatrica, uno degli uomini della sicurezza, l'avvisò che il suo paziente era stato appena portato nella stanza, così si premurò di accompagnarla mentre lui sarebbe rimasto fuori dalla porta.
La donna strinse le dita intorno al manico della valigetta e varcò la porta bianca.
Stavolta Michael era seduto in modo composto, davanti a lei, ma teneva comunque lo sguardo basso sul tavolo, fisso, inespressivo come sempre.La dottoressa rimase sorpresa nel vederlo così e, la prima cosa che fece, fu lasciare il blocco note e la penna davanti a lui. Dopodiché si accomodò e tirò fuori gli stessi fogli che le erano stati dati il giorno prima, ma vuoti così da riempirli nuovamente con altri dati.
Mentre li metteva in ordine, si vide avvicinare il blocco note con un leggero rumore. Spostò gli occhi su di esso e le labbra si incurvarono in un sorriso.
"Buongiorno".
«Buongiorno a te, Michael!» rispose incrociando per un attimo il suo sguardo.
Per quanto fosse inquietante guardare in quelle iridi nere, l'uomo sembrava tranquillo.
«Sono contenta che tu abbia deciso di seguire le regole, mi sembra un bel passo in avanti, non trovi?»Lydia appuntò su un foglio quanto appena accaduto senza neanche aspettarsi una risposta, poi tornò a rivolgersi a lui.
«Hai dormito bene stanotte?»
Ecco un'altra domanda insolita, Mendoza e Harrison ridacchiarono nell'altra stanza e si scambiarono un'occhiata mentre sorseggiavano la loro bevanda calda.
«Io non molto. Il letto dell'albergo non è così comodo e fa un rumore tremendo. Accidenti, avrò bisogno di un caffè più tardi...» concluse alzando gli occhi al cielo.L'uomo non si mosse, restò a fissarla tenendo le mani chiuse a pugno sulle cosce.
Non sembrava nervoso, così la dottoressa proseguì.
«Dunque, Michael, oggi niente domande. Beh, tranne quella di prima, era solo per rompere il ghiaccio. Ti farò fare qualche test, d'accordo?»Lydia prese il blocco note e girò indietro la prima pagina per poi porgerlo all'uomo.
«Per il primo, ti chiederò di fare alcuni disegni. Niente di impegnativo, non è importante che siano ben rifiniti.»Nella sala controllo, i due psichiatri si guardarono e annuirono avendo intuito di cosa si trattasse.
«L'albero, la figura umana...»
«Già, penso si tratti di questo,» confermò Harrison.La dottoressa Daugherty spiegò a Michael i soggetti da rappresentare, ognuno su un foglio diverso. Gli avrebbe lasciato tutto il tempo necessario mentre lei avrebbe abbandonato la stanza fino al termine.
Spense il microfono, il quale non era necessario in quel momento, e uscì ritrovandosi uno dei due colleghi nella saletta.«Michael aveva già fatto questo tipo di test?» domandò recandosi alla macchinetta per riempirsi un bicchiere di caffè.
«Dovrebbe chiedere a Loomis ma è probabile che li abbia fatti anni fa, da bambino. Non credo sia stato necessario ripeterli,» rispose il dottor Mendoza.
«Certo, ma io devo farmi un'idea di ciò che gli passa per la testa visto che non parla. E se non ci sono disegni già fatti a disposizione, ne ho bisogno di nuovi.»L'uomo annuì convenendo con lei e, dopo aver bevuto un bel sorso di caffè, Lydia tornò a parlargli di come si sarebbe mossa.
«Mendoza, probabilmente non sarà d'accordo con me, ma stavo pensando di fare la seduta di domani fuori in cortile. Una passeggiata con Michael Myers. È un problema?»
«Se non lo è per lei, dottoressa... Però dovremo prendere delle precauzioni importanti. È per la sua sicurezza».
La donna annuì gettando il bicchiere vuoto nel cestino e lo guardò invitandolo a proseguire.
«Michael sarà ammanettato, mani e piedi, e ci saranno molto uomini armati a tenervi d'occhio. Le chiedo di mantenere anche una certa distanza da lui».
«Mi sta bene. Gli dirò domani stesso di questo piccolo... cambio di programma».
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Hunter's Moon || Michael Myers
De Todo"Halloween" e "Michael Myers" è un accostamento di parole che ha terrorizzato Haddonfield, in Illinois, tra gli anni Sessanta e Settanta. Il sangue ha macchiato indelebilmente questa città e i suoi abitanti ma l'incubo sembra finito quando il dottor...