Don't stop

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'You're like perfection, some kinda holiday, you've got me thinking, that we could run away. You wanna take me there, you tell me when and where...'

Nessun risveglio migliore del giorno più atteso dell'anno.
Lasciai che la sveglia continuasse a suonare don't stop mentre mi lasciavo andare nelle mosse più assurde di questo mondo preparandomi per bene.
Da li a poche ore avrei visto i 5 seconds of summer sul palco.
Io. Io. Io.
Super eccitata cantai con lo spazzolino tra i denti sputando il dentifricio su tutto lo specchio.
Niente importava quel giorno, solo vederli finalmente dal vivo dopo 3 fottuti anni. Certo ero stata giù di morale perché non ero riuscita a prendere il soundchek e non c'erano m&g.
Ma sentire amnesia in live era una conquista. Chissà se erano già arrivati in aeroporto.
Da quando mi ero trasferita da Milano a Sydney (grande cambiamento) avevo la possibilità di incontrare i 5 ogni volta che sapevo stessero tornando o stessero partendo. Ancora non era arrivato il mio momento, ma sarebbe arrivato presto.
Sistemai tutto nello zaino mentre partiva american idiot e io ero ancora più gasata di prima.
Se solo avessi incontrato Michael io non avrei saputo come comportarmi.
Era da mesi che cercavo di scrivere una lettera, di organizzare un ipotetico dialogo tra noi due.
Ma magari. Era uno dei miei sogni più lontani quello di guardarlo negli occhi e dirgli che lo amavo
MAGARI. Mi ripetei.
Ma perché avrebbe voluto una ragazza come me? Che aveva un orrenda ortografia inglese peggiore di quella di Ashton Irwin.
Dovevo incontrare Daisy e Anna all'aeroporto, dove sicuramente si trovavano già decine di ragazze raggruppate in ogni angolo del posto con la sicurezza alle calcagna.
L'ansia prese il sopravvento.
Cosa cazzo avrei fatto?
Se fossero stati li ma fossi stata intralciata da ragazze avrei sicuramente mandato qualcuno all'ospedale pur di avvicinarmi.
FOTTESEGA mi dissi.
Quello sarebbe stato il mio giorno.
Il mio momento, e lo avrei ricordato per sempre.
Arrivata all'aeroporto ( dopo mezz'ora di tram accanto ad un uomo barbuto con la maglietta dei 5sos, che ci tengo a precisare, puzzava di piedi) entrai di corsa chiamando di fretta Anna.
- Dove cazzo siete, sono qui ma c'è una confusione pazzesca, merda.
Nei momenti di panico era mio solito bestemmiare, ma per quel giorno giurai di fare la brava ragazza e pregare Dio di mandarmela buona almeno per una volta.
- Siamo qui, proprio davanti! Dicono che stanno per atterrare Chiara, sbrigati!
- Davanti dove Anna? DOVE?
Sentii boati dal ricevitore del cellulare e la linea cadde immediatamente.
Mi guardai intorno in preda al panico e iniziai a correre a destra e a sinistra chiedendo a tutti 'avete visto questi ragazzi? LI AVETE VISTI?' con una foto dei 5 in mano.
Stavo per mettermi a piangere, quando un rumore mi fece tendere le orecchie.
Tutti mi fissavano come fossi pazza.
E la cosa peggiore era che LO ERO.
Rincorsi quelle voci per quelli che parvero anni. E infine la trovai.
Con i capelli impiastricciati di sudore al collo, un ammasso informe di ragazzine (trovai anche quell'uomo barbuto tra la folla) accalcate davanti ad un'uscita.
Pensavo li avessi persi, quando sentii la voce di Ashton urlare. - VI AMIAMO RAGAZZI, VORREI BACIARE OGNUNO DI VOI!
Scoppiai a piangere.
Sia perché avevo sentito la sua voce da bambino eccitato, sia perché non riuscivo a vederlo e la frustrazione mi stava distruggendo.
Mi avvicinai per guardare meglio, ma non ricevetti altro che gomitate e caddi con la faccia per terra.
Qualcuno mi afferrò e mi fece alzare.
- Tutto ok?
No vabbè. L'uomo barbuto mi fissò per un momento con uno sguardo interrogativo, quasi preoccupato.
- Io sto bene, lei vada a farsi una vita e a trovarsi un lavoro, poi ne riparliamo.
Detto questo mi allontanai il più possibile da lui.
Che tipo. Peggio della reazione di Ashton Irwin quando Luke si ruppe il naso cadendo dalla jeep.
Ma perché seguivo sti quattro dementi?
Il tempo di riflettere su quanto la mia vita fosse inutile, la folla di ragazze si sfasò alla velocità della luce.
Poi vidi un viso familiare correre verso di me con le lacrime agli occhi.
La riconobbi come Daisy.
Insomma, come si può confondere una ragazza bionda con gli occhiali a quadrato vestita da unicorno?
Mi venne incontro abbracciandomi (stritolandomi) fortissimo e singhiozzando.
Era una sua caratteristica. Aveva sempre l'abitudine di scombussolarmi la testa senza rendermi conto della situazione attuale.
- Daisy, cosa cazzo è successo?
- Chiara l'ho visto cazzo! L'ho visto! ERA LI, MI HA DETTO CHE MI AMA! HO UNA FOTO CON LUKE HEMMINGS!
In quel momento, il mondo mi crollò addosso, mentre guardavo Anna dietro di lei con una polaroid.
Lei ed Ashton abbracciati.
E io?
Io dovevo accontentarmi dell'unicorno.

S/A

SAAALVE eccomi con un'altra storia de merda! Se vi dicessi come mi è venuta in mente probabilMENTE fareste una petizione per farmi entrare in un manicomio! Ogni cosa a suo tempo, se la storia va avanti (perché questo non è niente in confronto a quello che ho in mente) forse saprete da cosa nasce. E niente domani pubblico il secondo capitolo
CIAAAAAO passate dalle altre mie storie ❤️❤️ vi amo, chiunque stia leggendo!

Walking Disaster || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora