Break the rules

338 34 5
                                    

Dopo essermi assicurata il nome dell'amico di mio fratello e il posto in cui avrei dovuto incontrarlo, iniziai a prepararmi.
Indossai una maglia dei green day e pantaloncini con un paio di vans total black e riuscii anche a scroccare un passaggio in macchina da mio fratello.
Il viaggio passò in un totale silenzio imbarazzante, fino a quando non mi decisi a parlare.
« Perché lo fai? » Gli chiesi mentre entravamo nel parcheggio dell'arena.
Matthew alzò le spalle e mi guardò.
« Perché ti voglio bene. » Confessò spiazzandomi del tutto. « E perché non riesco a vederti giù di morale. »
Mi morsi il labbro per trattenere un sorriso. Mio fratello non mi trattava mai così, era strano vederlo prendersi cura di me e mi piaceva.
« Grazie...per tutto. » Gli dissi poco prima di scendere dalla macchina e salutarlo.

Cercai con lo sguardo Daniel, l'amico di Matt. Il retro del palazzetto era assediato da ragazze appostate li chissà da quanto. Il mio cellulare squillò e accesi il display.
Da Daisy:
Divertiti e non rimanere incinta xx.

Una morsa mi strinse il cuore. Des non sapeva niente di ciò che stavo per fare, e soprattutto di quello che avevo già fatto. Avrei dovuto tenerglielo nascosto ancora per molto.
Cercai di passare inosservata tra le fan con la paura che avrebbero potuto riconoscermi, ma non mi preoccupai più di tanto, ero sicura che quella storia fosse già stata archiviata da tutti.
Non da Michael, spero.
Mi accostai ad una porta rossa con su scritto 'Accesso riservato' e seppi che era il posto giusto.
L'ansia prese il sopravvento e iniziai a sentirmi male.
Ma che diavolo sto facendo?
« Hey tu devi essere Chiara. » Mi chiamò una voce profonda che scoprii essere di un ragazzo alto e robusto apparso accanto a me come per magia.
« E tu Daniel. » Gli sorrisi imbarazzata, immaginando cosa gli avesse detto mio fratello per convincerlo a fare una cosa del genere.
Era molto alto, con due braccia possenti e i capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte.
« Okay, senti. Queste cose succedono un sacco di volte quindi non preoccuparti. Basterà dire che sei con me. Se succede qualcosa, avrai questo con te. » Mi spiegò pazientemente passandomi un foglietto plastificato agganciato ad una cordicella che mi sistemai intorno al collo.
Era una specie di pass.
« Appena entriamo seguimi e non dire niente. »
Annuii prendendo un bel respiro d'aria fresca.
Per Michael.

Entrati dentro, senza attirare troppo l'attenzione di nessuno, il panico si prese gioco di me.
E se lui non ricorda di avermi detto quelle parole che per me significavano molto?
Se non le pensava sul serio?
Ho fatto tutto questo per niente.
Presi il biglietto tra le mani e lo guardai ricordandomi dell'Inferno che avevo passato per averlo.
Melanie.
Provai ribrezzo solo a pensarci.
Stavamo camminando da un po', Daniel salutava quasi ogni persona che incontravamo ma nessuno aveva accennato domande su di me e ne fui sollevata.
Il ragazzo si fermò davanti una porta bianca.
« Aspetta qui dentro e non uscire fin quando non ti verrò a riprendere. »
« Okay, qual'è il piano? »
« Questo. Resta dentro e non combinare niente, se qualcuno ti chiede qualcosa sii naturale e rispondi che stai aspettando me. L'unica parte vera in effetti. » Rise nervosamente.
Mi guardai i piedi imbarazzata. « Mi dispiace che tu debba sopportarmi. »
« Tranquilla, a me divertono le situazioni impossibili. » Si rilassò.
Entrai nella stanza con molta cautela e la riconobbi subito. Era quella dei ragazzi.
Mi girai per richiamare Daniel ma lui aveva già chiuso la porta e se n'era andato.
Una morsa mi strinse il petto e iniziai a sentire caldo. Perché mi aveva portata in quella stanza?
Non potevo rimanere lì. E se fosse entrato Michael? No, non l'avrei sopportato.
Dopo tutto quello che avevo pianificato, ora mi resi conto che non avevo pensato a cosa dirgli una volta averlo trovato.
Era troppo.
Andai contro ciò che mi aveva detto Daniel, consapevole che dopo si sarebbe infuriato con me per non averlo ascoltato, ma non ci diedi peso.
Mi affacciai dalla stanza guardandomi a destra e a sinistra e sgattaiolai fuori.
Camminai lungo un corridoio bianco con diverse svolte ogni 10 metri.
Le persone mi passavano di fianco senza dire una parola.
Proseguii a passo spedito ma con un aspetto fiero e senza trasudare l'ansia che mi stava divorando.
« Hey tu. » Oops.
Mi bloccai spalancando gli occhi senza girarmi.
« Dove credi di andare? » La grossa voce alle mie spalle si fece più vicina e mi preparai ad affrontarla.
Mi voltai spedita con tutto il coraggio che seppi trovare.
L'uomo della sicurezza mi venne incontro...per poi sorpassarmi come se niente fosse.
« Dobbiamo ancora montare le luci nel settore b, coraggio non fare il pappa molle. » Sgridò ad un ragazzo sulla trentina in fondo al corridoio.
Sospirai rilassandomi un po'.
L'hai scampata grossa.
Mi girai per continuare la mia fuga senza meta ma andai a sbattere contro il petto di qualcuno e quasi non cascai per terra.
« Cristo santo fai attenzione! » sbraitai senza pensarci. Odiavo i contrattempi.
« Sei tu che mi sei andata addosso! » Ribatté una voce che mi fece alzare gli occhi sui suoi.
« Oddio...ancora tu? » Rispose sconfortato.
« George. » Dissi senza pensarci. « È un piacere rivederti. »

S/A

BELLISSIME PASSATE DALLA MIA NUOVA FAN FICTION SU LUKE:
Show me what love's all about || Luke Hemmings - @xmichaelcliff

Show me what love's all about || Luke Hemmings - @xmichaelcliff

Show me what love's all about || Luke Hemmings - @xmichaelcliff

Walking Disaster || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora