"𝒕𝒖 𝒔𝒆𝒊 𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒄𝒂𝒏𝒅𝒊𝒅𝒂𝒕𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒊"

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~Alex's pov~
Ero sdraiato sul mio letto con accanto Giorgio, stavamo ridendo mente guardavamo un video "funny moments", la sua risata era bellissima, a volte mi fermavo a fissarlo ma distoglievo lo sguardo e forzavo una risata prima che lui mi cogliesse all'improvviso, è stato nel momento in cui io gli fissavo il viso che il mio telefono iniziò a suonare attirando la sua attenzione su di me cogliendomi a guardarlo.
Scossi violentemente la testa e con un balzo mi alzai dal letto, presi il telefono e vidi che ad interrompere la mia bellissima vista era la centrale dove lavoro.
Centr.: "Alex, dobbiamo parlarti, è una cosa importante, quando puoi venire qua?"
A: "quando vi servo?"
Centr.: "Il prima possibile"
Guardai Giorgio facendogli segno di aspettarmi 5 minuti, mi girai e andai in salotto, o meglio, in cucina.
Ero sdraiato sulla sedia mentre ascoltavo Zeno, un mio collega di lavoro che mi spiegava cosa stava succedendo.
Z: "Senti, molte persone si sono licenziate, stiamo cercando di reclutare più persone possibili e una di queste sei tu, non ti servirà neanche tanto addestramento, hai passato molti anni con noi, tra qualche mese ci sarà un sacco di lavoro un po' distante da qua, ci sarà una rivolta in centro città, quella a sud, quella che sta a 40 minuti da qua, moltissime persone appiccheranno incendi e non possiamo mancare, abbiamo bisogno di personale al più presto e tu sei uno dei candidati perfetti, se vieni qua ti spieghiamo meglio il tutto, quando riesci a venire?"
Ero in sovrappensiero, non volevo lasciare Giorgio ma il lavoro chiamava, non che fosse più importante della mia amicizia con Giorgio ma si tratta di un lavoro a tempo indeterminato con tanto di stipendio più alto, farei meno fatica a pagare le bollette e le tasse, non è una cattiva idea però sarà molto rischioso...non posso perdere l'occasione però...hanno bisogno di me, sono i miei compagni da 2 anni ormai. Perdonami Giorgio.
A: "ok, dammi 20 minuti e sarò lì, devo prima salutare un amico, ci sarà anche Cico?"
Z: "si, abbiamo pensato di reclutare anche lui però lui farà i turni mattutini, tu quelli pomeridiani, gli altri i turni serali, sbrigati a venire"
Chiuse la chiamata come se fosse di fretta, mentre parlava aveva il fiatone, suppongo stesse correndo.
Non ero molto felice della mia scelta ma cosa potevo fare, non mi è venuto nient'altro in mente, è molto meglio così, per me.
Abbassai lo sguardo tornando in camera, appena entrato, Giorgio si mise a sedere sul letto guardandomi, non so bene cosa dirgli, gli dico tutto? Che mi vogliono reclutare e che diventerò un vero pompiere? E se si preoccupa per i rischi che correrò e non vorrà più stare con me? No, non posso permetterlo.
Esitai un'istante prima di metterlo al corrente del mio improvviso impegno.
Gli chiesi se volesse aspettarmi o volesse già andare ma restò, stranamente.
Mi iniziai a cambiare, ero al corrente di starmi cambiando davanti a lui ma in fondo siamo due ragazzi etero, cosa c'è di male? Vidi sott'occhio che mi stava fissando e mi sentii un po' a disagio così mi vestiti più velocemente, io gli parlavo, mi stavo scusando per questo inconveniente ma non mi rispose, così tacqui e senza aspettarlo mi diressi alla porta.
Gli chiesi se volesse che lo accompagnassi a casa ma lui disse di no, mi sembrava triste, più del solito, quando rifiutò e pensai che un abbraccio lo avrebbe tirato su di morale, in fondo un abbraccio lo vogliono tutti, fa sentire protetti, voluti, amati, nel mio caso in amicizia,  e sentivo che Giorgio è una di quelle persone a cui con un semplice gesto, bello o brutto, si cambia la giornata radicalmente. Sciolsi l'abbraccio e partii, pensai di fermarmi a prendere Cico, saremmo andati assieme alla centrale e prima di fare una sosta inutile lo chiamai per avere conferma.

A: "Dai sali muoviti! Siamo in ritardo per colpa tua!"
C: "Ma stai tranquillo, non succede niente, piuttosto metti la cintura, non voglio vedere il tuo naso rotto dopo che avremmo fatto un incidente!"
A: "ma stai zitto va, piuttosto, chiama Zeno e digli che arriveremo in ritardo, digli di darci altri 15 minuti per arrivare"
C: "ok"

Quando Cico finì la chiamata con Zeno mi guardò, io lo guardai e lui mi urló di guardare la strada, quanto mi infastidisce quando fa così!
C: "Allora, come va con Giorgio?"
Ancora con sta storia? Proprio non lo capisce che non siamo nulla di più che amici!
A: "cosa intendi?"
C: "lo sai cosa intendo, vi siete messi assieme? Ti sei confessato tu per primo o lui?"
A: "Ma di che parli, non stiamo assieme e mai ci staremo, siamo buoni amici, tutto qui, ci conosciamo da più o meno di una settimana, è ancora troppo poco e poi quante volte ti ho detto che non sono gay?"
C: "Magari non gay ma bisex e non puoi negare che ti piaccia Giorgio, dai si capisce"
A: "e da cosa si capisce, sentiamo"
C: "Ti farò delle domande, rispondi sinceramente"
C: "Quando siete soli ti perdi mai a fissare il suo viso o qualsiasi altra parte del suo corpo?"
A: "Si, ma è normale, ci stiamo ancora conoscendo è normale essere curiosi.."
C: "certo, come dici tu"
Disse in modo ironico, certo che lui non cambierà mai, vuole sempre avere ragione, quando capirà che si sta sbagliando rimpiangerà di avermi testato così a lungo.
C: "Ti sei mai fidato così tanto da raccontargli dei tuoi segreti o degli avvenimenti che ti sono successi prima ancora di rivelarli al tuo migliore amico, ovvero io"
A: "Si ma solo perché non sapevo dove fossi tu!"
C: "ma se sono sempre nello stesso posto, non dire cavolate Alex!"
A: "Ok va bene, ma ero solamente triste e lui è la prima persona che ho visto.."
Cico alzò gli occhi al cielo ma lo ignorai, non volevo iniziare un litigio.

X: "Allora, penso sappiate già perché vi ho chiamati qua, dobbiamo reclutare più gente possibile e voi sembrate i candidati perfetti ma non vi recluteremo subito, avrete una settimana di tempo per allenarvi con una persona a vostra scelta, ci saranno poi 2 round, in base ai risultati ottenuti per ogni round recluteremo coloro che sono più pertinenti (adatti) a questo lavoro, sono stato chiaro?"
Xx: "Si!"

A: "Hei Zeno, volevo chiederti se potevi essere tu il mio allenatore per questa settimana..che ne pensi?"
Z: "mmm, non vedo perché no, però sappi che faremo addestramenti ogni giorno tutto il pomeriggio, avrai libera la mattina per andare a scuola e la sera per sballarti un po' con gli amici"
A: "Lo sai che non faccio queste cose... comunque va bene, grazie, possiamo iniziare dopodomani? Domani ho un impegno molto importante che non posso rimandare"
Z: "va bene ma dovremo lavorare il doppio gli altri giorni, ora vai a dormire che è tardi, il discorso del capo è stato anche più lungo del previsto, sono già le 19 di sera e suppongo che dovrai ancora cenare"
A: "Ah si, certo, vado subito, grazie ciao! Ah e, di a Cico che non lo posso accompagnare a casa!"
Forse sono ancora in tempo per cenare con Giorgio, ha detto che il suo amico, come si chiamava.... Lyon! Lo verrà a prendere alle 21, magari è ancora lì in giro, speriamo!

Scesi dalla macchina parcheggiata davanti al cancello di casa mia, guardandomi intorno alla ricerca di quel ragazzo.
Vidi una sagoma sotto un lampione, mi avvicinai di più e realizzai fosse realmente Giorgio, mi avvicinai fino a quando potei sentire la sua voce, era al quanto arrabbiato, stava urlando contro il telefono.
G: "Ma che cazzo stai dicendo! Ma cosa vuol dire che non posso stare con te! Mi avevi detto che appena avresti trovato casa saremmo potuti tornare a vivere assieme"
Sentii un leggero sibilio, significava che la persona dall'altro capo del telefono gli stava rispondendo.
G: "No, non sto calmo, per fortuna che ho degli amici gentili e che mi hanno ospitato ma non potrò vivere a casa loro per sempre! Si può sapere chi diavolo è quel tipo! Mi sta irritando sempre di più"
Un'altra risposta.
G: "Ma non me ne frega niente se è casa sua! Non posso andare a vivere sotto un ponte, cosa faccio con la scuola?! Con il cibo, non ho l'età sufficiente per lavorare e la paga sarebbe bassissima, non mi basterebbe neanche per vivere in una cantina di una macelleria!"
Questa volta la risposta dall'altro capo del telefono fu molto più chiara.
X: "Se quel ragazzino maleducato continua ad urlare lo prendo a mazzate, metti giù, lui qua non ci torna, fine della storia!."
G: "MA CHE DIAMINE!"
Lo sentii sbuffare e mi sentii in colpa per aver ascoltato una conversazione privata e non essere neanche intervenuto, si stava per sedere per terra appoggiandosi al palo della luce quando decisi di avvicinarmi e abbracciarlo, quanto mi dispiace, si sentirà malissimo in questo momento.
Alzai lo sguardo per fissarlo e lo vidi con le lacrime che tentavano di uscire, lo strinsi di più a me pulendo con il pollice quelle lacrime e gli pronunciai le stesse parole che disse lui a me:
"Non agitarti, ci sono io qua"
Si lasciò andare, i suoi singhiozzi divennero sempre più rumorosi mentre muoveva la sua testa sulla mia spalla, sentivo il suo respiro sul collo e mi sentii avvampare.
Lo guardai dall'alto e lo trovai con gli occhi chiusi appoggiato alla mia spalla, mi sistemai meglio sedendomi per terra con lui su di me, gli baciai la testa accarezzandogli la schiena dicendogli parole di conforto mentre lui si metteva comodo accoccolato a me lasciando uscire le lacrime.

~ANGOLO ME~
Allora, ecco finito il capitolo, onestamente sono innamorata della parte finale hahah spero valga lo stesso per voi, sentitevi liberi di scrivere qualsiasi cosa nei commenti e grazie per aver letto<3

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