Prologo - Paziente 134.

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«Sta registrando?» Chiese il ragazzo seduto su una poltrona, accorgendosi di avere una telecamera posta esattamente di fronte a lui.

«Si Jungkook... Registriamo ogni paziente della clinica.» Rispose una donna dietro le quinte con tono pacato.

«D'accordo.» Annuì allora Jungkook mettendosi comodo, «È un problema per te?» Chiese lei attirando di nuovo la sua attenzione.

«No... Posso fumare?» Domandò poi.

«Certo... Allora iniziamo.»

"Jeon Jungkook: 23 anni, tossicodipendente, affetto da schizofrenia e depressione."

«Come stai oggi?»

«...Lei come sta?»

«Bene grazie, ma è rivolta a te la domanda.»

Ci fu silenzio, Jungkook l'unica cosa che fece fu un tiro di sigaretta.

«Possiamo saltare qualsiasi domanda scomoda, d'accordo?» Intervenne la donna quando vide della difficoltà in lui nel rispondere. Jungkook annuì soltanto, aspettando la domanda successiva.

«È il primo giorno che sei qui giusto? Potresti spiegare il motivo per qui sei venuto?»

Ci fu qualche secondo di nulla, il moro stava cercando di trovare le giuste parole per rispondere. Rifletté fumando lentamente, per poi ciccare nel posacenere che gli venne offerto.

«Perché c'è un limite a tutto no? I limiti sono sempre visti come la via di non ritorno...» Disse poi.

«E tu hai mai creduto che non esistesse nessuna via di ritorno per te? Ovvero, hai mai tentato il suicidio? Se è si, sei libero di non motivare la risposta.» Gli venne domandato con compassione, e Jungkook fece un insignificante cenno di assenso con la testa, e per alleviare un poco la tensione fece un sospiro, «Ma ho provato a fermarmi, ho provato ad ascoltare chi mi diceva di smettere di farmi del male.»

«Chi ti diceva di smettere? Qualcuno a cui tieni?»

Rimase a fissare un punto casuale nella piccola stanza, mentre con le dita giochicchiava con il filtro macchiato di nicotina. Da fuori era come se stesse viaggiando con la mente, sfogliando le pagine di ogni momento della sua vita.

«Si... Qualcuno a cui tenevo.»

«Hai perso qualcuno recentemente, o in passato?»

«Ho perso molte persone ultimamente, ma in quel senso di "perdere" solo una persona.»

«È deceduta?»

«Si.» Rispose Jungkook annuendo convinto.

«Hai sofferto quando è successo?»

Quella domanda incupì la sua espressione, e per un istante fece soltanto contatto visivo con la donna.

«Io non ho mai sofferto per nulla.» Ribatté quasi in un sussurro muovendosi nervosamente sulla sedia, guardando ogni tanto dietro la telecamera.

«Quanto dolore hai tenuto dentro? E per quanto tempo?»

Jungkook era palese che si stesse agitando per via delle domande molto scomode, lo si notava dai continui movimenti nevrotici delle mani, e dal mordersi il labbro inferiore.

Steinmetz Pink -still strangers- || Taekook & YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora