4. Contatto

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-Ran, dobbiamo andare.-

-Eh?-

-Il boss ci aspetta per la riunione.-

-Ah, hai ragione.-

Il ragazzo si alzò dal divano, seppur contro voglia, per avviarsi insieme al fratello e andare all'incontro settimanale dei membri della Bonten. Normalmente, la prospettiva di un nuovo incarico lo avrebbe allettato: negli ultimi dieci anni infatti solo far fuori gli obiettivi della settimana gli aveva dato abbastanza adrenalina per "tirare avanti la baracca".

Tuttavia, da giorni questo "ciclo" non era più sufficiente per vivere in pace, senza turbamenti e affanni: Reiko era tornata a casa e aveva fatto estremamente fatica a non avvicinarsi a lei quella sera, quando durante le sue solite passeggiate serali l'aveva vista alla porta di casa.

Era sempre riuscito a farsi assegnare tutti gli incarichi da svolgere a Shibuya e aveva sempre cercato di concluderli il prima possibile, in modo da lasciarsi del tempo per passeggiare nei quartieri residenziali della zona. Ogni volta la tappa fissa era quella, ovviamente.
Si fermava davanti a casa di Reiko, rimanendo nella penombra dal lato opposto della strada, e guardava alla finestra della sua stanza, sperando che dal vetro filtrasse una luce che segnalasse la presenza della ragazza. Aspettava anche per ore, ma il primo piano di quella casa era sempre buio e tetro.

Procedette in questo modo per molto tempo, facendo diventare quella sua sosta qualcosa di meccanico, pur avendo perso la speranza che un giorno il suo desiderio si avverasse. Nonostante fosse consapevole della follia del suo continuo persistere, non poteva farne a meno, perché ormai quelle ore passate fuori da casa Misaki, al caldo o al freddo, con la nebbia o sotto il sole cocente che bruciava l'asflato, con la pioggia o con la neve, erano tra le poche cose che gli ricordavano che ancora non era diventato un automa, che aveva ancora qualcosa di bello a cui aspirare nella sua misera vita.

Quante volte avrebbe voluto gettare la spugna, dandosi dello stupido per aver passato tanto tempo sperando che Reiko un giorno si affacciasse da quella finestra, riconoscesse la sagoma del suo corpo al buio e, con gli occhi talmente luccicanti da essere visibili nonostante l'oscurità e la distanza, scendesse le scale tutta trafelata per raggiungerlo. Eppure, tornava sempre lì, credendo che un giorno sarebbe accaduto. Immaginava spesso la scena nella sua testa, quando era da solo: lei sarebbe corsa al piano terra, lasciando sbigottiti i suoi genitori che sarebbero stati ancora in sala a leggere o a guardare la televisione, avrebbe indossato il primo cappotto e le prime scarpe che avrebbe avuto sotto mano, per poi uscire all'esterno sbattendo la porta di casa e percorrere quei pochi metri di vialetto che ancora li separavano. Sarebbe arrivata di fronte a lui, avrebbe fatto la dura all'inizio, dandogli una sberla o rimproverandolo per il suo comportamento, lui sarebbe rimasto impassibile, ma poi si sarebbero guardati negli occhi e si sarebbero sciolti entrambi, trovando finalmente la pace agoniata l'uno nelle braccia dell'altra.

Purtroppo, questa visione non si realizzò mai, ma accadde comunque qualcosa che poté smuovere il suo animo: una sera, mentre osservava la casa della ragazza sempre a debita distanza, vide una figura stagliarsi sulla soglia dell'ingresso. All'inizio credette che fosse un'apparizione fantasmica, che la sua mente gli stesse giocando qualche scherzo crudele, ma era tutto vero: Reiko-chan, la sua piccola Reiko, era lì in carne ed ossa, con una valigia più grande di lei appresso e la tipica fretta di chi, dopo un lungo viaggio, non aspetta altro se non entrare nella propria casa calda e sicura.

Era tornata! Dopo dieci anni, lei era lì! Le guance di Ran si bagnarono di lacrime miste di gioia e tristezza: gioia per il ritorno della sua donna; tristezza per la consapevolezza che lei, quella sera, non gli sarebbe venuta incontro sul marciapiede. Avrebbe dovuto aspettare che ci fosse una congiuntura favorevole per permettere un riavvicinamento, ma quanto tempo ancora avrebbe potuto reggere?

Snuff (Ran Haitani FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora