Snuff (Ran Haitani FF)

9. Espiazione

Chifuyu aveva intuito già dopo lo spiacevole incontro avvenuto nel suo negozio che la scelta dell'ESPRIT TOKYO non fosse casuale e ne ebbe conferma quando, il giorno antecedente all'incontro che aveva prefissato con Rindou, ci incontrammo.

Ci eravamo dati appuntamento alle nove di mattina in una piccola panetteria del mio quartiere residenziale dopo che, la sera precedente, il ragazzo mi aveva chiama d'urgenza dicendo che avremmo dovuto vederci il prima possibile. Certo, sul momento rimasi piuttosto interdetta, non sapendo perché ritenesse opportuno recarci dopo appena una settimana in un nuovo locale, e non trovai un valido motivo per andarci proprio il giorno seguente, ma decisi di mettere a tacere ogni dubbio: Chifuyu non era uno sprovveduto e sicuramente aveva in mente un piano ben preciso e curato.

Tuttavia, feci fatica ad accettare il fatto che la nostra meta sarebbe stata quel posto, il posto io e Ran ci eravamo conosciuti: come se non bastasse il problema che prima o poi avrei dovuto affrontarlo di persona, l'idea di mettere piede ancora una volta in quella discoteca mi angosciava e non poco. Entrarci avrebbe significato trovarmi faccia a faccia con il passato da cui mi ero volontariamente allontanata, che avevo relegato in un angolo buio e nascosto della mia mente e del mio cuore, ma che sarebbe tornato prepotentemente alla luce con grande veemenza. Insieme alla paura, il dubbio: e se lì avessi trovato Ran, anche solo per caso, recatosi lì in memoria dei bei tempi andati? Come avrei dovuto comportarmi? Chifuyu sarebbe stato in pericolo, presentandosi all'ESPRIT TOKYO in veste di mio accompagnatore?

-Non è possibile andare da qualche altra parte?- chiesi titubante e, in parte, sperando in una risposta affermativa da parte del ragazzo.

-Non credo sia fattibile, Reiko: ieri sera ho contattato il proprietario del locale fingendomi un possibile acquirente interessato a comprare la sua attività e ci siamo dati appuntamento per domani.-

Il fatto che avesse preso una simile decisione senza consultarmi, se in un primo momento mi stupii, poco dopo mi fece ribollire il sangue dalla rabbia: perché aveva deciso di tagliarmi fuori dalla preparazione del piano? Non poteva consultarmi, per lo meno, prima di stabilire quando e dove entrare nuovamente in azione? E se avessi avuto impegni?

Ok, forse quest'ultima scusa sarebbe stata poco credibile considerando il fatto che non mettevo piede fuori casa se non per fare la spesa o "andare in missione" con il mio partner, ma non per questo non potevo avere voce in capitolo quando si trattava della situazione tra me e Ran e tutto ciò che ne derivava.

-Perché non mi hai avvisata, prima di stabilire il tutto?-

-Sono stato impegnato con il negozio e non volevo stressarti.- rispose Chifuyu, cercando una giustificazione valida -Fidati di me: ho pensato a tutto e non devi preoccuparti.-

Ero titubante? Sì. Mi nascondeva qualcosa? Molto probabile, anche se non potevo di certo sapere cosa fosse. Tuttavia, consapevole del fatto che prima o poi la ricerca sarebbe dovuta continuare e che, volente o nolente, sarebbe potuto capitare di mettere piede all'ESPRIT TOKYO, decisi di affidarmi completamente al ragazzo e alle sue parole.

*

Erano le 23.45 del venerdì quando giungemmo al locale e, nonostante fossero passati dieci anni, nulla sembrava cambiato rispetto a quando mi ci recai per la prima volta: la scritta al neon era sempre la stessa, anche se la sua luminosità era ridotta e lo sfondo su cui si stagliava il nome della discoteca non aveva più le tonalità accese di una volta, e una lunga fila di clienti si dipanava lungo la strada fino all'ingresso.

Diversamente da quando ci andai con le mie amiche, però, notai che non era più frequentato da giovani liceali, ma sul ciglio della strada, ad aspettare il loro turno per accedere alla struttura, vi erano per lo più studenti universitari e giovani adulti sulla trentina. Rimasi stranita di fronte al cambio di target dell'ESPRIT TOKYO finché, dopo una decina di minuti d'attesa, io e Chifuyu entrammo.