43: hai deciso di venire...

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Non sapevo dove andare, cosa fare, sapevo solo che per tenere tutti al sicuro dovevo andarmene da qui, lasciare la mia casa: Hogwarts. Le porte eran chiuse e il silenzio regnava nella scuola. Mi intimoriva, ma non sarei tornata indietro.
Sentii un ronzio potentissimo nella mia testa e iniziai a risentire quella voce.

"Hai deciso di venire vedo..."

Sentii un brivido di freddo lungo la schiena, ma risposi a voce semi alta, sperando che mi sentisse.
- Sì.- dissi.

"Bene, avvicinati alla porta..."

Feci due passi contati e misi la mano sulla porta.
- E ora?- silenzio.
Non si sentivano voci né rumori, solo il rumore del vento che mi scorreva tra i capelli. Dopo un po', questo rumore divenne sempre più forte.
Mi tappai le orecchie doloranti, sembrava come se il centro mi entrasse dentro. Non potevo urlare, non potevi muovermi, potevo solo soffrire in silenzio stringendo gli occhi e premendo i palmi contro le orecchie.
Il rumore era insopportabile ed io decisi di aprire gli occhi: vidi una nube nera che mi avvolgeva spostandomi, ma io non vedevo niente, solo buio. Sentii una profonda sensazione di vuoto fin quando
risentii quella voce.

"Apri gli occhi..."

Scandiva ogni parola ed io avevo sempre più paura, ma ormai era fatta.
Aprii gli occhi una seconda volta e vidi lui: Mattheo.
Mi sorrise, un giorno amavo quel sorriso e devo dire che suscita in me ancora qualcosa, ma poi mi risalgono i ricordi, e vorrei solo vomitargli in faccia.

Le fossette spuntarono ai lati delle guance e io feci una smorfia. Non disse niente, ma iniziò a camminare.
Lo seguii fino ad arrivare in una stanza stupenda: aveva il letto matrimoniale con una coperta nera di velluto e un risvolto sulla parte dove partivano i cuscini neri con fantasia "marmo", la struttura del letto era come nelle favole; aveva una tenda appesa attorno a tutto il letto e c'era una spalliera che sembrava soffice pelle.
La stanza aveva anche un armadio a muro bellissimo color verde scuro ( penso per Serpeverde) e una scrivania al lato della porta di ingresso di marmo bianco e nero, come i cuscini.

Era tutto stupendo ma mancava lui.

Mattheo prese la mia valigia e io rabbrividii al suo tocco facendoli spuntare un sorrisetto furbo di "conquista". La Poggio sulla scrivania e fece per uscire, fino quando non aggiunse:"
- Alle nove a cena.-
Poi sparii.
Mi buttai sul letto. Fissai il muro e vidi lui: Draco.
Mi vennero in mente i suoi occhi e i suoi capelli, il suo tocco, la sua risata, la sua voce...
Inizia a singhiozzare, e solo lì mi resi conto che stavo piangendo, ma non potevo tornare indietro e so che l'ho fatto anche per lui, ma mi distrugge.

Suonò un timer che non ricordo di aver messo. Lo guardai e sull'orologio strano stavano segnate le ore nove....
AH LE NOVE!
Scesi con una velocità disumana la scalinata di casa Riddle fino ad arrivare ad una porta. Bussai e una voce conosciuta mi disse:
- Avanti!-
Aprii la porta e mi ritrovai colui che tormentava la mia mente: Voldemort.

A 20 stelle nuovo capitolo, scusate per l'assenza.

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