Capitolo 41

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Leggete perfavore lo spazio autrice

Sono le sei e mezza di sera e sono a casa di Federico, ieri dopo aver fatto pace siamo ritornati alla festa senza dare nell'occhio, stamattina lui è andato agli allenamenti e ora sta dormendo sul letto abbracciato a Kira come un bambino

"Fede" dico accarezzandogli i capelli ma da parte sua nessun segno di vita, dopotutto è tornato dagli allenamenti praticamente distrutto

"Fede svegliati" continuo lasciandogli una scia di baci sul collo e stavolta riesco a svegliarlo

"Piccola lasciami dormire" dice abbracciando sempre più Kira

"La smetti di importunare il mio cane" dico tirandogli leggermente il cuscino in testa

"Tanto lo sai anche tu che vuole più bene a me" dice

"Enno questa non te la perdono proprio" dico cominciando a picchiarlo

"Vuoi la guerra? E guerra sia" dice staccandosi da Kira per poi mettersi sopra di me, nessuno dei due ha intenzione di eliminare quel contatto visivo, con il suo pollice accarezza le mie labbra, per poi lasciarmi un cauto bacio a stampo

"Mi sei mancata" dice succhiando e mordendo una parte del mio collo

"Anche tu" dico lasciandogli anche io un bacio a stampo "Mi dispiace frenare le tue voglie, ma domani hai una partita e stasera c'è la cena a casa di mio padre quindi, alza il culo Chiesa" dico alzandomi dal letto

"Sei una stronza" afferma lui con un sorrisetto sgembo sulle labbra

"Sai che per me questo è un complimento, vero?" dico ridendo

******

"Kira non fare disastri e stai a cuccia, ci vediamo dopo" dico lasciandole un bacio sulla testa

"Sei pronta?" dice Fede scendendo dalle scale

"Si andiamo" dico dando un ultima carezza a Kira per poi uscire di casa e salire in macchina

"Ti vedo nervoso, che hai?" chiedo

"Niente tranquilla" dice continuando a guardare la strada

"Fede" lo rimprovero

"Ho paura di fallire, ho paura che anche questa maledetta partita possa finire in malo modo" dice accarezzandomi la coscia scoperta

"Andrà bene, l'importante è metterci tutto te stesso, come hai sempre fatto del resto" dico cercando di fargli capire che deve credere di più in sé stesso

"Siamo arrivati" dice aprendo lo sportello, scendo dalla macchina sbruffando, non mi piace quando si tiene tutto dentro e non si apre con me, mi avvicino alla porta e suono il campanello

"Tesoro sei arrivat-" dice mio padre ma appena vede Fede dietro di me si blocca facendo apparire un sorriso spontaneo sul suo volto

"Mister" dice il mio ragazzo dandogli una pacca sulla spalla

"Se me la fai soffrire dinuovo non ti faccio più mettere piede in campo" dice mio padre serio facendo però ridere me e Fede

"Che si mangia, ho una fame" dico entrando in cucina trovando tutta la squadra sparsa un pò qua e in là

"Ciao principessa" dice Locatelli abbracciandomi

"Allora, voi due siete arrivati insieme, quindi le possibilità sono due: o vi siete incontrati fuori dalla porta casualmente oppure mi dovete dire qualcosina, a voi la parola" dice Barella circondandomi la vita con il braccio

"Giù le mani dalla mia ragazza, grazie" dice Fede tirandogli uno schiaffetto leggero alla testa

"Ecco lo sapevo io, ragazzi un brindisi a questi due emeriti coglioni che dopo tanti pianti e tante disgrazie sono ritornati insieme più forti di prima" dice Nico alzando il bicchiere in alto

"Sono contento per te piccola Mancini" dice Berardi lasciandomi un bacio sulla fronte

"Dai ragazzi tutti a mangiare, abbiamo anche del lavoro da fare" dice mio padre prendendo posto al tavolo

******

Abbiamo appena finito di mangiare, sono circa le undici e mezza di sera e i ragazzi stanno ancora cercando di studiare delle tecniche da attuare nella partita contro l'Irlanda del Nord, mentre io mi alzo e vado verso il bagno perché ho veramente dei capogiri assurdi, e infatti appena mi bagno un pò la faccia poggio la testa sul water e rimetto tutto quello che avevo mangiato, sto con la testa poggiata li sopra per circa dieci minuti e una volta ripresa scendo dinuovo al piano di sotto, in soggiorno

"Tesoro tutto apposto? Sei un po' pallida" chiede mio padre

"No papà non mi sento molto bene, ti dispiace se ritorno a casa?" chiedo

"Vai tranquilla, Fede è in cucina, domani mattina vengo a trovarti" dice abbracciandomi

"Grazie papà, ti voglio bene" dico, è così bello dire queste parole al proprio padre, al mio vero padre, mi stacco dall'abbraccio e vado verso la cucina dove trovo Fede intento a parlare con Locatelli

"Amore, andiamo a casa? Non sto molto bene" dico accoccolandomi al suo petto

"Si andiamo" dice stringendomi a sé "Manu ci vediamo domani mattina" dice, salutiamo tutti e andiamo in macchina

"Sei pallida" dice prendendo il mio viso tra le sue mani

"Ho vomitato anche l'anima" dico poggiando la testa sul sedile

******

Siamo appena tornati a casa, il tempo di cambiarmi, di mettermi il pigiama e mi sono messa a letto.
Dopo svariati minuti viene anche Fede che solo accarezzandomi i capelli riesce a farmi addormentare...







Nuovo capitolo!!
Scusate l'assenza ma sono molto impegnata con la scuola.
Avete visto la partita di ieri? Abbiamo perso purtroppo!
Lasciate un like e fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuto il capitolo e scrivetemi in privato se avete qualche idea su come continuare la storia, se magari avete qualche idea in testa o se vi aspettate qualcosa non fatevi problemi a scrivermi, perché in questo periodo sono un po' a corto di idee 💕

I hate you, Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora