11: Ritorno e lui.

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~Tu sei un estate che non muore mai"
***

"Alexander... Alexander... ALEX!" Dopo questo richiamo sento un leggero schiaffetto sul braccio e così mi sveglio dal mio stato di shock, durato abbastanza perché devo obbligatoriamente subito iniziare a fare casino. Prima però devo immediatamente distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
"Voi non siete seri, voi non potete assolutamente essere seri. Io non voglio credere che, nonostante sappiate tutto quello che è successo, li avete comunque ospitati qui. Anche se solo per un tot, loro due non ci devono nemmeno pensare lontanamente ad avvicinarsi qui. Mi avete deluso enormemente, e non solo Brianna che ha escogitato il tutto, ma voi che glielo avete permesso pure. Non avete pensato neanche un attimo a me, nemmeno per avvisarmi" dico guardandoli in faccia uno ad uno ma restando al mio posto.

"Questo non è assolutamente vero, io ti ho avvisato qualche giorno fa nonostante nessuno volesse farlo, e tu inizialmente non avevi capito e poi mi hai risposto normalmente. Quando ti ho detto che fra poco sarebbero arrivati altre due persone" dice Jennifer e ricordo.
"Ma io non avevo assolutamente capito che fossero loro, non avrei di certo reagito così normalmente ma un po' meno di come sto facendo ora. Dovevate specificare, io avevo capito che sarebbero arrivati Daniel con il suo ragazzo, visto che il suo sogno è sempre stato quello di andare all'università"

"Ragazzo?" A questa voce mi giro immediatamente verso di lui ma non lo guardo negli occhi.
"Tu seriamente dopo tutto il casino che è successo e che sta succedendo, te ne esci semplicemente con questa domanda?"
"Non sapevo fosse gay"
"Bene, ora lo sai, ma non è questo il punto"
"Ragazzina non ti azzardare mai più a rivolgerti così al MIO ragazzo" improvvisa Molly calcando quell'aggettivo ma lo ignoro.
"Non la chiamare in quel modo" interviene stranamente Christian.
"Come? Io ti difendo e tu mi rimproveri?" Domanda Molly.
"Non ho bisogno della tua difesa" risponde Christian.

"Come io non ho assolutamente bisogno della tua, Dean. Molly, giuro su quanti capelli ho in testa, e fidati ne ho parecchi a differenza tua e di quelle quattro extension pagati dalla mammina, che se ti azzardi solo un'altra volta a rivolgerti a me in quel modo, ti strappo una ad una tutte quelle unghie finte che ti ritrovi, per poi passare alle extension finte che hai alle ciglia, perché non c'è una singola cosa di te vera, a partire dall'esterno per finire all'interno" dico mentre mi avvicino a lei ritrovandomi faccia a faccia.
"Tanto il MIO ragazzo non te lo permetterebbe mai, vero Christian?" Domanda lei girandosi verso lui ma sta zitto ed io decido di non ignorarlo più.

"Quindi tu per difenderti hai bisogno di un'altra persona che, nel caso non l'avessi ancora notato visto che sei più ignorante di una gallina appena nata, non ti sta difendendo, anzi. Ed è assolutamente inutile che ricalchi quell'aggettivo, sinceramente non me ne frega niente se è il tuo ragazzo o meno, io vivo felicemente la mia vita senza lui, anzi ancora meglio. Non è stata una chissà quale perdita per me, e fidati, non è una chissà quale conquista per te. Come ho sempre detto e sempre dirò: siete fatti uno per l'altra, Ken dei poveri e Barbie delle ignoranti. Vado a fumare, buona vita" detto ciò sorrido falsamente ed esco fuori. Sento che Drew prova a venire da me ma qualcuno, fortunatamente, lo blocca. Non avrei resistito con un'altra rottura di scatole, e devo resistere ancora una settimana purtroppo, non so se c'è la farò o commetterò un omicidio prima. Ma oggi la fortuna non è proprio dalla mia parte, come sempre d'altronde.
A me sembra che ci sia eccome.

"Alexander, per favore, fermati un attimo" sento urlare da quello che dovrebbe essere il mio migliore amico.
"Ho fermato Drew per te, credo che un ringraziamento me lo merito" continua.
"Ora sono io quella che dovrebbe ringraziare te? Per cosa? Per aver fatto entrare le persone chi più odio in casa MIA?" adesso sono io quella che ricalca gli aggettivi.
"So che li odi con tutta te stessa come li odio io, e mi scuso anche se la colpa non è mia, ma non te la devi prendere con me. Brianna voleva solo vedere subito il suo ragazzo, come è normale che sia, non come fai tu che sembra che preferisci quasi morire a stare con lui".
"Forse ci sarà un motivo, sai?" Prendo un respiro profondo.
"No, non lo so, perché non mi vuoi dire niente!"
"Perché io non lo amo, diamine! Alexander Josh non ama Drew Dean" sputo questo urlando e lui sta fermo e zitto.
"Alexander Josh ama ancora il Dean sbagliato, quello che non dovrebbe amare, ma non può farci niente" abbasso leggermente la voce ed Harry sposta il peso dall'altra parte del corpo e incrocia le braccia, non so se è per il freddo o per stare comodo.

"Ho provato con tutta me stessa a cercare di amare un altro, ho provato ad innamorarmi di Drew infinite volte, ma, indovina un po', non ci sono mai riuscita. Dovrebbe essere così semplice amare Drew perché mi tratta così bene... Ed io invece amo ancora Christian nonostante tutto lo schifo che abbia fatto e che sta continuando a fare. Ho provato ad immaginare Drew nel mio futuro, ma stonava così tanto, invece Christian ci stava a pennello. Ho provato a baciare le labbra di Drew pensando che fossero loro quelle che volevo, eppure immaginavo sempre le labbra di Christian al suo posto, per questo mi staccavo sempre e mi sentivo in colpa. Ho provato ad essere felice con Drew, ma l'unico che riusciva a farmi stare così bene era solo Christian" Harry continua a non rispondere, so perfettamente cosa sta facendo: sa che per ora ho bisogno solo di questo, di urlare ed essere ascoltata e me lo sta lasciando fare, e so che anche lui vuole questo quindi continuo.

"Spesso mi addormentavo nel divano con Drew accanto, sperando che l'indomani si fosse, non so, magicamente trasformato in Christian e che tutto quello che è successo in realtà non fosse successo, ma non è mai accaduto seriamente. Ma tanto, cosa mi aspettavo? Una magia? Ahah, che spiritosa. Mi sentivo una merda a stare con una persona che non amavo perché io in primis con l'esperienza di Andreas so cosa si prova, ed è per questo che non volevo Drew qui, perché almeno così i miei sensi di colpa si placavano un minimo. Se non lo vedevo non dovevo fingere, ed invece ora che c'è devo farlo" inizio a gesticolare come sempre.
"E sai qual è la cosa che devo ancora continuare a fingere?" Domando per vedere se mi sta ascoltando seriamente anche se non ho dubbi, ed infatti lui nega con la testa subito, spostando ora il peso sull'altra gamba, una sua abitudine da quando lo conosco.

"Devo continuare a fingere che io stia bene senza Christian, che non ne ne freghi assolutamente niente di lui, che non mi manca ogni istante della mia vita. Devo continuare a fingere di non desiderarlo con ogni parte del mio corpo, che la sua mancanza non mi tolga il fiato, che non spero di vederlo o sentirlo. Devo continuare a fingere che quello che mi ha fatto non mi ha completamente distrutta dentro, come se una banale notifica non avesse mandato in frantumi tutto il mio sogno con lui. Devo continuare la solita storia 'Ciao, sono Alexander ed amo Drew, non Christian'. Devo continuare a fumare una sigaretta ogni qual volta il mio istinto mi dice 'vai a guardare il suo profilo' perché mi faceva male solo vedere una sua semplice foto. Non ho mai più visto il suo profilo instagram. Non ho quasi mai più rivisto le nostre foto insieme. E sai anche di questo il perché?" Nega ancora con la testa, abbassando le braccia lungo i fianchi.

"Perché ero convinta che meno lo avessi visto, prima l'avrei dimenticato. Che se non l'avessi visto più, il suo ricordo sarebbe sfumato sempre di più. Che se non avessi visto lui, lui non sarebbe esistito. Ed invece c'è c'è c'è ancora purtroppo, è sempre qui. Ed ora è a pochi metri da me con la sua nuova fidanzatina. Proprio quella fidanzatina. Mi fa male rivederlo, e l'ultima cosa che voglio fare è stare male, ancora. Ho sofferto abbastanza, non ho intenzione di farlo ancora" detto ciò con le lacrime agli occhi che mi obbligo di non fare scendere, mi giro e me ne vado. Andreas mi ha insegnato che nessun uomo, a parte mio padre, merita le mie lacrime.

Anziché tornare nel posto in cui eravamo prima io ed Harry, sicura che dopo mi sarebbero venuti a cercare per il freddo e l'orario, decido di fare una lunga passeggiata veloce mentre mi finisco il pacchetto di sigarette. Rimane l'ultima, quella girata, ma decido di non fumarla perché è troppo importante da sprecare in un momento brutto per me. È vero, non credo e non tengo a niente, ma a questa stupida abitudine si, me l'ha contagiata il fantastico Ken. Incrocio le braccia mentre cammino per cercare di ripararmi un po' dal freddo, per la fretta ed il nervoso non mi sono neanche portata una giacca.

Arrivo in un porto in cui non c'è nessuno, solo le navi in mare, decido di mettermi con i piedi a penzoloni. È ormai notte ed il cielo è pieno di stelle. Mi ricorda tanto quella notte in gita in albergo, quando Christian era salito sul tetto proprio come me perché non riusciva a dormire. Mancherebbe solo lui e poi sarebbe uguale, ma è meglio così, senza di lu-...
"Vengo in pace, giuro"

Non ci credo.
***

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