L'altra sera, dopo aver preso un palo grosso quanto la colonna traiana, sono andata alla festa di compleanno più deprimente della storia.
Fatto sta che mi è salita la presa a male leopardiana e sono passata da Narnia euforica a Narnia depressa in cinque secondi e mezzo.
Il cambiamento, mi pare ovvio, non è passato inosservato e mezza classe si è messa a fare domande perché era preoccupata.
E niente, in preda a non so quale eroico furore (credo la vodka, ma ero sobria, lo giuro), ho fatto coming out e ho raccontato a tutti la mia sfiga con la tizia.
Sono patetica? Assolutamente sì.
In realtà una persona, che chiameremo Dory, mi ha detto che aveva capito che non ero molto etero. Secondo me è stato il diario e i commenti sulle ragazze del secondo.
Va be, comunque sono stati molto carini e si sono resi disponibili ad uccidere la tizia e a nascondere il suo cadavere in mezzo alla campagna.
Mezza classe l'ha presa bene, l'altra mezza lo scoprirà da tutti i commenti che faranno domani a scuola (perché lo so che la mia anomala depressione sarà argomento di dibattito, visto che sono sempre sprint).
Non pensavo che avrei fatto coming out con loro così, pensavo una cosa più tranquilla, ma sono felice perché mi sono sentita accettata e non dovrò più stare attenta ai pronomi delle mie crush.
Per una volta il mio coming out è andato bene, rendiamo grazie agli dei.
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Scleri da queer
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