28. Respiriamo insieme - parte1 -

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EARTH

Partimmo per Hua Hin con tre macchine quella mattina presto. Io e Kao con Sammy e Namtan, Bright e Win con P Boun e Prem, mentre Fluke e Ohm da soli con la macchina dell’Head Hazer. 

Kao ovviamente fece un’occhiataccia a suo fratello, ma non disse nulla e li lasciò andare senza fare troppe storie. Dopo il periodo che Ohm aveva passato a tenermi d’occhio, Kao aveva smesso di mettergli i piedi tra le ruote, ma ancora non era del tutto convinto. 

Il viaggio fu tranquillo, nonostante le quasi tre ore di auto. Quando ci avvicinammo alla provincia di Hua Hin, il sole splendeva più del solito nel cielo. Non vedevo l’ora di buttarmi in acqua e fare il bagno!

Quando arrivammo a destinazione, lo staff ci accompagnò verso la nostra sistemazione per quella settimana. Ero convinto che ognuno di noi avrebbe avuto la sua stanza, quando ci trovammo davanti a una villetta a due piani con la piscina privata, a pochi passi da un ristorante e qualche metro in più dalla spiaggia.

La casa era immensa, arredata con mobili moderni e con toni chiari, ma non mi preoccupai più di tanto dell’arredamento visto che trascinai Kao verso il secondo piano, scegliendo la stanza più lontana tra tutte. Non gli diedi il tempo di controllare dove Ohm e Fluke si sarebbero sistemati, visto che chiusi immediatamente la porta e iniziai a cercare i vestiti dentro la mia valigia. 

Quando mi tolsi la giacca di jeans, notai gli occhi del mio ragazzo fissare con troppa intensità il mio crop top. Compresi subito di essermi messo in un guaio appena le sue mani mi toccarono i fianchi.

“Kao… voglio fare il bagno.” provai a dire, sentendo un leggero solletico dove le sue dita mi stavano sfiorando.

Strinse la presa sulla mia presa, stringendomi contro il suo petto. 

Sbaglio o fa caldo qua dentro?

“Mi hai trascinato qua dentro solo perché vuoi andare a fare il bagno?” la sua voce era a un millimetro dal mio orecchio.

Tremai.

Se prima ero emozionato dal fatto di potermi tuffare nell’oceano, ora non riusciva a pensare ad altro che al corpo del mio ragazzo alle mie spalle.

Mi era mancato averlo sempre in torno e dovermi subire l’ombra di Ohm ogni volta che mi muovevo.

“Non andiamo al mare da tanto…” provai a rispondere, lasciandomi però andare contro il suo corpo, mentre le sue mani scivolarono verso l’alto sul mio petto. 

“Beh… ma il mare non scapperà se aspettiamo qualche minuto.” sussurrò nuovamente, stavolta contro il mio collo, lasciandomi un bacio leggero sulla spalle.

Un ennesimo brivido mi passò per la spina dorsale. Non ero in grado di dire di no a Kao. Il suo corpo, i suoi tocchi, la sua voce, il suo respiro caldo sulla pelle erano un concentrato di pura lussuria. 

Le sue mani sorpassarono il tessuto leggero del mio crop top, toccandomi i capezzoli immediatamente. 

Ansimai.

Adoravo quando mi stuzzicava in quel modo, sapendo esattamente come e dove toccarmi  per farmi cedere.

Non che ci volesse molto.

Mi morse il collo, con delicatezza, succhiando subito dopo quel lembo di pelle. Non era da lui lasciarmi segni visibili, ma avevo la netta sensazione che i gossip di me insieme a Ohm non gli fossero piaciuti per niente.

Mi strinse di più, spostandomi il volto e facendo collidere le nostre labbra. Fu un bacio bagnato, carico di tensione, di voglia di averci. 

Mi lasciai trasportare da lui, dalle sue mani, che mi fecero girare lentamente. Mi tirò su di peso, così intrecciai le gambe sulla sua vita, mentre camminava verso il grande letto matrimoniale della stanza. 

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