1. Wager

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Lucius Malfoy era odioso.
E borioso.
E pieno di sé.
E affascinante...
No no, Narcissa, ma cosa stai dicendo. Scosse la testa per scacciare via quel pensiero così com'era arrivato, tornando ad osservare il suddetto Lucius Malfoy pavoneggiarsi con il resto dei Serpeverde del quarto anno.
Da quando le loro famiglie avevano stipulato il loro contratto matrimoniale il ragazzo si sentiva in dovere di vantare chissà quali pretese verso di lei. Ma chi si credeva di essere?!
Narcissa detestava quel suo atteggiamento da padrone del mondo, come se qualunque cosa gli fosse dovuta.
Poco importava che ogni volta che la guardava negli occhi lei sentisse uno sciame di Folletti della Cornovaglia saltellarle nello stomaco.
Il fatto che Narcissa Black fosse segretamente innamorata di lui da quando aveva undici anni non negava che Lucius Malfoy fosse un completo idiota.
"La smetti di guardarlo?" la riprese sua sorella Bellatrix, severa, facendola trasalire.
"Così penserà che gli stai dando importanza" convenne la sua compagna di casa Alecto Carrow.
"Ma lo avete sentito?! Ha scommesso con quei troll di Mulciber e Nott che mi bacerà! E' un insolente!"
Le guance di porcellana di Narcissa si arrossarono mentre descriveva infervorata la discussione che Lucius stava avendo con i suoi sciocchi compagni qualche divanetto più avanti in Sala Comune.
Proprio in quel momento il biondo si voltò, lanciandole un'unica, penetrante occhiata.
Le sue iridi grigie non perdevano mai quella scintilla spavalda.
Narcissa l'avrebbe Schiantato con un colpo di bacchetta se quello sguardo non le avesse causato, come al solito, un battito cardiaco più accelerato del normale.
Lucius era ben consapevole dell'effetto che le faceva e sorrise soddisfatto, tornando a concentrarsi sui discorsi degli altri Serpeverde.
Maledetto, stupido, viziato di un Lucius Malfoy!


***


Circa tre giorni più tardi Narcissa camminava a passo svelto in direzione della Sala Grande; il sole era tramontato da un pezzo e lei aveva trascorso quasi tutto il pomeriggio in biblioteca con Regulus per provare a finire quell'impossibile relazione di Erbologia.
Le piante non sarebbero mai state il suo mondo, proprio no.
"Black!"
La sua voce, melliflua come al solito, le fece roteare gli occhi.
Si voltò, già certa di ritrovarsi davanti Lucius Malfoy impeccabile nella sua divisa verde-argento.
"Stasera servono lo spezzatino, spero che qualunque fastidio tu voglia arrecarmi mi rubi poco tempo"
Le costava molto essere sprezzante con lui. Narcissa la considerava una sorta di autodifesa per evitare che qualunque gesto di Lucius – a cui lei avrebbe dato un peso immenso – potesse ferirla.
"Ma che antipatica... ed io che speravo di scambiare quattro chiacchiere con te"
Lucius si avvicinò di un paio di passi e Narcissa, con il cuore in gola, si trovò improvvisamente intrappolata tra il suo corpo atletico e il muro di pietra del castello.
Cercò di mostrarsi calma e perfettamente padrona della situazione.
"Da quando io e te chiacchieriamo, Malfoy?"
"In tal caso possiamo anche fare altro che non implichi il parlare, mia cara Narcissa"
La ragazza si abbandonò ad un lungo sospiro per imporsi un certo autocontrollo.
Conosceva molto bene le labbra sottili di Lucius, dall'aspetto così morbido ed invitante. Erano quattro anni che le bramava e aveva imparato a memoria ogni loro peculiarità, anche se a distanza.
Poi si ricordò di quella insulsa scommessa.
Irrigidì le spalle e gli regalò uno sguardo gelido: "Così potrai vantarti con tutti i tuoi amici di avermi baciato? Cosa c'è in palio, eh? Il diritto di portare nella Stanza delle Necessità una sgualdrinella a caso per il resto dell'anno?"
Il tono di Narcissa era velenoso ma Lucius non ne parve colpito, anzi, azzardò ad accarezzarle il viso con una mano.
Lei rimase impassibile, almeno a prima vista.
"Sì, ti bacerei per la mera soddisfazione di vantarmi con quei poveri sciocchi di Nott e i suoi amici..." sussurrò.
I loro volti erano vicini, Narcissa poteva percepire benissimo il profumo dell'acqua di colonia di Lucius e l'aroma di menta del suo dentifricio.
Le loro labbra cozzarono piano, lentamente, ma lei rimase rigida a quel contatto. Gli occhi iniziarono a diventarle lucidi.
Patetica, era stata patetica.
Era rimasta lì immobile mentre Lucius le rubava un bacio dopo aver ammesso che non avrebbe significato perfettamente nulla per lui.
Quel contatto in realtà fu terribilmente casto.
Appena Lucius si fu staccato Narcissa non si preoccupò di nascondergli l'umiliazione nei propri occhi, l'aveva ferita e voleva che lo sapesse. E poi una Black non abbassa lo sguardo, mai.
Sul viso impavido di Malfoy non c'era nemmeno una minuscola traccia di risentimento e Narcissa lo odiò con tutto il cuore.
"Ma il prossimo bacio che ti darò..." – le sussurrò ancora all'orecchio – "quello ti toglierà il respiro e non avrà nulla a che fare con una scommessa di cattivo gusto".
La giovane Black lo vide allontanarsi a passo spedito per il corridoio, mentre il cuore minacciava di esploderle nel petto.
Lucius Malfoy sarebbe stato la sua eterna dannazione.

Witchcraft in your lips | Narcissa BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora