6. Declaration

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Narcissa Black non era mai stata una persona particolarmente loquace.
Al contrario, Lucius aveva la fama dell'abile oratore, tenere pubbliche relazioni sembrava proprio il suo forte.
Non c'era persona nella casa di Serpeverde che non avesse scambiato quattro chiacchiere con lui in quei sei anni.
Anche quella sera, nella meravigliosa sala da ballo di villa Lestrange, sembrava che conoscesse tutti gli ospiti che Rodolphus aveva invitato e dedicava un momento per parlare con ognuno di loro. Narcissa sapeva che dietro ai gesti attentamente studiati di Lucius c'erano obiettivi precisi: fare le amicizie giuste per garantirsi un futuro in incognito al Ministero e accrescere la sua fama agli occhi del Signore Oscuro.
Soltanto quando parlava con lei Lucius riusciva ad essere completamente spontaneo.
Avevano l'abitudine di parlare quasi di tutto, loro due, a cominciare da ciò che riguardava la scuola fino ai segreti più intimi delle loro famiglie.
Sul ruolo di Lucius come aspirante Mangiamorte scambiavano poche parole ma Narcissa veniva sempre informata delle novità più importanti.
C'era una sola frase che non aveva mai sentito uscire dalla bocca del giovane Malfoy: "Ti amo".
Narcissa non riusciva a dire da quando avesse cominciato ad importarle così tanto, dopotutto facevano coppia fissa già da un anno e non si era mai preoccupata prima di ricevere una dichiarazione da parte di Lucius.
Insomma, lei era certa che lui l'amasse.
Allora perché all'improvviso era diventato così essenziale sentirselo dire?
Forse perché aveva udito Ted Tonks sussurrarlo ad Andromeda qualche settimana prima, entrambi schiacciati contro la parete dei sotterranei nascosti dalla penombra, o forse perché Rodolphus l'aveva quasi urlato a Bellatrix durante un momento di passione a casa dei loro genitori, con Narcissa che sentiva tutto dalla camera accanto.
Ma Lucius non era come Tonks – per fortuna – e decisamente non assomigliava a Rodolphus Lestrange.
Narcissa lasciò vagare lo sguardo per l'immensa sala decorata da magiche decorazioni di ghiaccio, i Lestrange sapevano bene come deliziare i loro ospiti.
Era così persa nei suoi pensieri da non notare che sua sorella Bellatrix le si era avvicinata; la voce stridula della più grande la fece quasi sobbalzare.
"Ti prego Cissy riprenditi un po', mi basta la faccia da funerale di quella babbanofila di Andromeda"
Narcissa parve riscuotersi e lanciò un'occhiata rapida all'altra sorella, seduta in un angolo della stanza con gli occhi puntati verso le fiamme del camino. Le stava bene.
"Perdonami Bella, solo pensieri, è una bellissima festa"
"Ci ha pensato Rodolphus, come sai non sono abbastanza paziente per organizzare cose del genere" ammise Bellatrix, arrotolando una ciocca di capelli corvini sulla bacchetta come se fosse un accessorio di bellezza.
"Scommetto che i tuoi pensieri riguardano Lucius"
In realtà non era difficile da indovinare, da troppo tempo ormai la mente e il cuore di Narcissa erano occupati dalla medesima persona.
Proprio in quel momento il ragazzo stava intrattenendo una conversazione con alcuni colleghi di suo padre Abraxas, dimostrando di possedere opinioni politiche decisamente mature per un sedicenne.
"Sono solo inutili tarli di una giovane donna innamorata" si limitò a dire Narcissa, sorridendole.
Bellatrix non era la persona adatta per dare sfogo alle proprie preoccupazioni, lei non aveva mai avuto bisogno di sentirsi amata e probabilmente metà del legame che c'era tra lei e Rodolphus era tenuto saldo dei loro ideali comuni piuttosto che dai sentimenti.
E poi Narcissa non era neanche certa che i suoi crucci avessero un qualche fondamento.
Come al solito sua sorella si dileguò nel nulla, era un'abilità che aveva acquisito da quando lavorava per il Signore Oscuro, e poco dopo la ragazza notò che Lucius si era liberato dalla conversazione e la stava raggiungendo.
"Perdonami, la discussione mi aveva assorbito" le disse, sfiorandole la guancia piena di cipria.
Narcissa si limitò a sorridere ma, aveva imparato a sue spese, nulla sfuggiva allo sguardo indagatore di Lucius Malfoy.
"Ti va di ballare?"
"In realtà non mi preme molto danzare in questo momento"
A quel punto Lucius scrutò con ancora più attenzione il volto della sua promessa sposa; se Narcissa rifiutava un ballo doveva essere qualcosa di serio ad adombrarle i pensieri.
Le prese la mano con delicatezza e la trascinò lontana da quella folla soffocante, sull'immensa terrazza che affacciava sul cortile di casa Lestrange.
Non era maestosa come Malfoy Manor, ma era una dimora rispettabile per una famiglia purosangue.
Narcissa si lasciò travolgere dal freddo pungente di fine dicembre e respirò a pieni polmoni, come se fino a quel momento le fosse mancato il fiato.
Un attimo dopo Lucius le stava avvolgendo le spalle nel suo costoso mantello rivestito di pelliccia di ermellino, per tenerla al caldo.
Istintivamente la ragazza sorrise, specchiandosi nelle iridi grige del suo amato.
Quante maschere sapeva indossare Lucius Malfoy? Quella che vedeva lei poteva essere il suo vero io?
"Cosa ti turba, Narcissa?" il tono del giovane era sinceramente interessato.
Narcissa fece un piccolo, malinconico sorriso.
"Se ti rivelassi le mie preoccupazioni mi additeresti come una sciocca ragazzina che vive ancora nel mondo delle favole"
Lucius le strinse le mani gelate tra le proprie, carezzandone il dorso.
"Non ho mai pensato niente del genere e non comincerò a farlo adesso"
Nonostante l'esplicita dolcezza, quella frase celava un sommesso ordine: parla. E Lucius Malfoy non era una persona a cui si poteva disubbidire, Narcissa lo sapeva.
In quel momento, mentre lo studiava con i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, la giovane Black sembrava davvero una donna. Sapeva ciò che voleva, era diventata forte e capace di sostenere situazioni anche più grandi di lei e spesso Lucius restava colpito dalla sua determinazione. Non c'era nessuno che potesse metterle i piedi in testa e le uniche persone che ascoltava oltre a lui erano Cygnus e Druella, ai quali era profondamente devota.
"Tu mi ami, Lucius?"
L'immensa serietà con cui Narcissa gli pose quella domanda lo lasciò sbigottito per un attimo; finalmente Lucius aveva realizzato quale fosse il pensiero che le martellava fastidiosamente nella testa.
"E' di questo che si tratta, dunque?" avanzò di un passo.
"Tu vuoi sapere se io sono innamorato di te, Narcissa?"
La ragazza arretrò, trovandosi intrappolata tra il corpo statuario di lui e la balaustra di pietra del grande balcone.
Non capiva se quel gran tamburellare fosse prodotto dal suo cuore o da quello di Lucius che le stava davanti a pochi centimetri.
Narcissa distolse lo sguardo dal suo volto che sorrideva malizioso ma il ragazzo le prese il mento con due dita, costringendola a guardarlo.
"Perdona la mia insolenza, mia cara, ma credevo che tu avessi ampiamente capito qual è la natura dei miei sentimenti"
Lo sapeva, i gesti di Lucius la facevano sentire come una dea ed era così bello sentirsi adorata.
Eppure quelle parole avrebbero avuto un gusto così dolce pronunciate dalle sue labbra...
Notando la punta di insoddisfazione nello sguardo di Narcissa, Lucius le si fece ancora più vicino, tenendole le spalle.
"Ebbene, Narcissa Black, io ti amo"
Glielo disse guardandola dritto negli occhi, mozzandole il respiro.
"Amo il tuo modo di tenermi testa, di farmi innervosire come pochi altri al mondo. Amo la tua insulsa passione per gli abiti firmati e le tue infinite lamentele. Io ti amo e tu sei mia, lo sei dalla nascita e lo sarai sempre"
Sussurrò quella dichiarazione sulle sue labbra, con quegli occhi magnetici che sembravano spogliarla ad ogni occhiata.
"Oh Lucius..."
Narcissa parve dimenticare tutte le buone maniere insegnatele da Druella e si abbandonò ad un gesto decisamente poco indicato per una nobile signorina nel bel mezzo di un ricevimento.
Si aggrappò al corpo di Lucius, cercando bramosa le sue labbra.
La risposta del giovane Malfoy fu famelica, facendole sentire con il proprio corpo schiacciato contro il suo quanto la desiderasse.

Witchcraft in your lips | Narcissa BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora