Capitolo 9

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I giorni passavano. Una calda giornata Chris girò la chiave nella toppa della porta. Sofie le si infilò dietro le gambe entrando di corsa in casa. - Jim. Ehi Jim siamo tornate. - Si fermò davanti al tavolo della cucina. Tenuta ferma da un bicchiere c'era una lettera. La prese, riconobbe la immediatamente scrittura, era quella di Jim.
"Chris, mi dispiace essermene andato così di colpo. Avevo bisogno di tempo per riflettere, e non volevo essere un peso per te e Sofie. Non me ne sono andato perché non ti amo più, non credere questo. Ti amo più di ogni altra cosa Chris. Ma ho paura. Paura di farvi soffrire ancora. Mi dispiace. Probabilmente, vi farò soffrire, già andandone. Ma non potevo resistere un altro giorno. Non riuscivo più a vederti nello stato in cui eri. Ti preoccupavi troppo. Perdonami. Ti amo.

Jim Street"

Chris si passò la lettera da una mano all'altra, mentre le lacrime le scendevano copiose dagli occhi. - Mamma stai bene? Dov'è papà? - Tuo padre, se né dovuto andare per qualche tempo. Tornerà però Sofie. - Chris appallottolò la lettera nella mano nascondendola allo sguardo indagatore della figlia. - Ti va se ti porto dalla zia Annie? - Sì. - Prendi lo zaino, avanti. - Chris lasciò la figlia da Annie e raggiunse la squadra. - Ehi Chris stai bene? - No. - Passò la lettera a Deacon. - Che cos'è? - L'ho trovata sul tavolo quando sono tornata a casa con Sofie. È la sua scrittura. - Sicura? Qualcuno avrebbe potuto imitarla. - No, il modo in cui scrive il mio nome. Lo fa solo nelle lettere private che mi scrive. Anche in quella per i parenti. È stato Jim a scriverla. - Ehi che succede? Ciao Chris. - Hondo. - Hondo allungò il pugno verso Chris, che però lo ignorò. - Che ti succede? - Per tutta risposta Deacon passò la lettera a Hondo. - Che vuoi fare Chris? - Non lo so. Non ho ancora trovato il coraggio di dirlo a Sofie. - A proposito di Sofie, dov'è? - Da Annie. Lei e Lila avevano una ricerca da fare. Almeno posso pensare a un modo per dirglielo. - Possiamo trovarlo lo sai. - Sì, ma non so se voglio trovarlo. - Di che parli? - Mi ha lasciata da sola. Ha lasciato la squadra. - Alonso. Nel mio ufficio. - Sì signore. - Chris seguì il comandante nel suo ufficio. - Cosa succede signore? - Sa dell'agente Street giusto? - Sì. Lei che ne sa? - Non vi ha lasciato. È andato sotto copertura. È stato obbligato a scrivere quella lettera. Per evitare che vi preoccupaste per lui. - Lei lo sapeva. - Anch'io. Scusa Chris. - Capitano. - Jessica Cortez si avvicinò. - Tornerà prima di quanto credi. - Ma non deve farne parola con nessuno Alonso. Nemmeno con la squadra. - Nemmeno con la squadra? - In caso interveniste e uno delle persone da arrestare fosse l'agente Street. - Non vuole che anche per sbaglio gli facciamo saltare la copertura. - Esatto. Penso sia anche nel suo interesse che non succeda nulla all'agente Street. - D'accordo. - Vieni Chris. Ti offro un caffè. - Chris e Jessica si allontanarono. - Chris. - Jessica abbassò la voce a poco più di un sussurro. - Ti terrò aggiornata sulla situazione. - Ma non è contro le regole? - Si tratta della tua famiglia. Al diavolo il protocollo. - Chris sorrise. - Grazie Jessica. - Di nulla. Ora però torna al lavoro. Non facciamo insospettire il capo. - Sono in debito. - Fila via. - Qualche mese dopo, Chris e la squadra si preparano. - Chris vieni un attimo. - Cosa succede Jessica? - Rischierete di incontrare Street. Forse avrei dovuto dirtelo prima, ma abbiamo perso i contatti. Tu sei pronta? - A cosa? - A incontrare Street. - Sì. - Potrebbe essere nei guai lo sai vero? - Sì. Sto bene Jess. - D'accordo, ma fai attenzione. - Ok. - Chris fu la prima a scendere dal furgone. - Che hai per la testa Chris? - Nulla. - Chris sei concentrata? - Sì. - C'entra Street? - Non posso parlarne capo. Farei finire Jessica nei guai. - Sei sul pezzo? - Sì. Mettiamoci al lavoro. - Chris buttò giù la porta. - Metro Swat! - Swat, mani in alto! - Luca, Chris destra. - Tan, Deacon, con me a sinistra. - Luca aprì una porta. Legato ad una sedia, c'era Street. - Jim. - Chris aveva solo sussurrato. - Street muoveva la testa a scatti verso la porta. Luca si girò appena in tempo per parare il colpo e proteggere Chris. - Lato sinistro libero. - Lato destro libero. - Chris si avvicinò a Street. - Fidati di me. - Lo slegò e gli strinse le manette ai polsi. Jim la lasciò fare. - Chris che diamine. - Prima che qualunque membro della squadra potesse dire una sola parola Chris scosse la testa. - Lui viene con noi. È troppo pericoloso lasciarlo con gli altri. - La squadra annuì. Durante il viaggio Chris non rivolse una parola a Jim, e nemmeno il resto della squadra. Quando tornarono in centrale, Chris trascinò Street in una stanza e chiuse la porta a chiave. Si girò furente verso di lui. - Che diamine avevi in quella testa?! Perché mi hai lasciata?! Mi hai lasciata, in un momento in cui non ero nemmeno al mio massimo! Potevano ucciderti Street! Maledizione! - Street era fermo da un lato della stanza, aspettando che Chris finisse di aggredirlo. - Ho dovuto a mentire a Sofie! A nostra figlia! - Mi dispiace Chris. Non volevo mettervi nei guai. - Non volevi metterci nei guai?! Jim spiegati. - Mi volevano morto. Ho dovuto lavorare sotto copertura, ma questo tu lo sai già vero? - Sì. Voglio i dettagli però. - Non posso. Sono riservati. - Jim, smettila di mentirmi! - Non ti sto mentendo ti sto proteggendo. - Smettila di proteggermi! Se per te proteggermi è mentirmi, smettila! Jim Street io voglio la verità! - Non posso. Mi dispiace. - Non osare far soffrire ancora Sofie così. - Non ho mai voluto questo. - Sono stata chiara? - Sì. Non volevo essere come mio padre. - Io con te per oggi ho chiuso. Lasciami in pace. - Chris uscì come una furia, dall'ufficio. Si scontrò con Luca e Deacon. I due amici tentarono di fermarla, ma lei continuò imperterrita per la sua strada. Luca e Deacon entrarono nella stanza da cui era appena uscita Chris. Appoggiato alla finestra con le spalle curve, c'era Street. - Ragazzo. - La voce di Deacon ruppe il silenzio. Street si girò stranito. - Che diamine avevi in testa? Chris era distrutta. - Come ho detto a lei non potevo permettermi di mettervi in pericolo. - Street siamo addestrati a fronteggiare il pericolo. - Non questo tipo di pericolo. Fidatevi so di che cosa parlo. Ho rischiato tutto per salvare voi. - Hai messo a rischio anche la salute mentale di Chris. - Street abbassò lo sguardo. - Quando ho accettato, mi sembravano i danni minori. Mi sono accorto di sbagliare. Voi siete tutto per me, siete la famiglia che non ho mai avuto. - Street. - Sì signore? - Ci vediamo alla cerimonia chiaro? - Sì signore. - Quale cerimonia? - Medaglia al valore. Nonostante le mie proteste il capo ha continuato con la sua idea. - Non te la meriti. - Lo so. Infatti non la volevo. Mi ha costretto Hicks. Verrete alla cerimonia però vero? - Siamo obbligati. - Ragazzi. - Sta zitto Street. - Luca e Deacon lo guardarono scuotendo la testa, Street sapeva che non lo avrebbero perdonato tanto facilmente.

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