PROLOGO

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- fermerei l'emorragia del paziente con uno shunt porta cava-

in tal caso il paziente andrebbe in coma Sasuke-kun.

- in tal caso sospetterei di un'encefalopatia epatica e controllerei il livello di azotemia, somministrerei lattosio e neomicina-

e se non migliora?

- se non dovesse migliorare, rifarei la revisione dello shunt con uno stent-

una mossa rischiosa Sasuke-kun...

- Haruno non fare quella faccia, se non faccio come vorresti non significa che io stia sbagliando -

Perché escludi l'ascesso?

- perché dovrei aprirla se posso trattarla in endoscopia? E' più invasiva, se non sei d'accordo con le mie ragioni perché non mi sbraiti addosso come fai di solito?-

non è che non sono d'accordo solo che...

- Te ne stai lì con gli occhi chiusi e mi lasci parlare da solo come un'idiota- lo sento dire e mi si gela il cuore.

- stai facendo l'egoista Haruno- mi rimprovera dolcemente e lo sento sedersi sulla sedia accanto al mio letto dell'ospedale.

Sento la sua mano toccare la mia fredda, prendendola tra le mani per poi depositarci un bacio sopra.

perché sarei egoista Sasuke-kun?

- non mi lasci più vedere i tuoi occhi- sospira stringendo la mia mano.

Amore mio, se solo potessi, in questo momento li aprirei eccome, ma non riesco ad immaginare quanto tu stia male in questo momento, posso sentirlo dal tono della tua voce e ogni volta il mio cuore perde un battito e lo sai perché queste macchine te lo fanno notare.

- potresti deciderti di smetterla di fare la Bella Addormentata e ti svegli? Non posso mica intraprendere delle conversazioni amichevoli tutto da solo - mi chiede e lo sento sorridere.

E' da giorni che riesco a sentire cosa dicono i miei amici.
Sono fuori pericolo, devo solo svegliarmi, loro sanno che io sono cosciente.
Il primo giorno che riuscii a sentire ciò che accadeva intorno a me, c'erano Sasuke e Naruto nella stanza, entrambi a pezzi. Mio marito si stava sfogando col nostro migliore amico, gli stava raccontando che appena tornati da Parigi, l'avevano avvisato della fuga di mio padre e che aveva fatto in modo che lui non potesse arrivare a me, ma non aveva di certo previsto che la domenica mattina eravamo su tutti i giornali per via di quella stupida paparazzata.

D'altro canto però, il mio amico mi aveva tradita, gli aveva raccontato della mia telefonata nel bagno di quel ristorante, del mio sentirmi inferiore rispetto a tutti i presenti, a disagio davanti a tutto quel lusso e quello sfarzo, un pesce in mezzo agli squali, ma Naruto non si era limitato a questo, nient'altro, gli ha confessato che quando mi aveva chiesto se mi fossi pentita di sposarlo, se forse avessimo corso un po' troppo, io gli avevo chiuso il telefono in faccia.

In quel momento fui costretta ad intervenire, quando riuscii a sentire il cuore di mio marito sgretolarsi per via di quello che avevo detto al mio migliore amico , per via della mia paura che un giorno mi sarei trasformata involontariamente in una di quelle oche che non fanno che strisciare la carta di credito dei loro mariti, gli strinsi la mano, glie la strinsi forte, il più che potevo, così da poterlo rassicurare che l'avrei sposato ogni giorno per il resto della mia vita.

Da quel giorno tutti i miei amici hanno iniziato a parlare con me anziché piangere davanti al mio capezzale, cosa che faceva ancora più imbufalire mio marito, visto che io non ero morta, stavo combattendo e di certo non avevo bisogno di sentire i loro singhiozzi.

quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora