CAPITOLO 2 || Sabrina

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Suona la sveglia, il che vuol dire che sono le 9.30. La spengo, mi infilo le ciabatte e vado a sciacquarmi la faccia nel lavandino della cucina. Ieri sera sono andata a dormire presto, verso le 22.30, ero particolarmente stanca pur non avendo fatto nulla tutto il giorno. Forse era quello che mi aveva stancata, essere senza nulla da fare ed annoiarmi a morte. Metto a scaldare il latte, prendo la mia tazza da cappuccino e ce lo verso dentro, poi ci aggiungo il caffè. Prendo un pacco di gocciole dal mobile e appoggio tutto sulla penisola della cucina, poi prendo il telefono e faccio colazione controllando le notifiche. Tre messaggi dal gruppo dei giudici di TSQV, Maria ha inviato una foto di lei spaparanzata sul divano:

Rudy: I fan pensano che Maria sia una di quelle raffinate che cena col bavaglino per evitare di sporcarsi il vestito da 1500€...

Teo: Non la conoscono...

Teo ha ragione, Maria è una persona completamente diversa da quella che vedono i fan. Quando non è sotto gli occhi delle telecamere è molto più aperta e spensierata, non pensa prima di dire quello che vuole davvero dire e non ha paura di cosa la gente penserà di lei dopo aver fatto una determinata cosa. È semplicemente Maria, e non MariaDeFilippiLaReginaDellaTV. Finisco di fare colazione, metto la tazza nel lavandino e vado di nuovo in bagno. MI faccio una doccia, lavando anche i capelli per l'uscita di stasera. Quando faccio la doccia non è mai una di quelle docce brevi, da 20/30 minuti, infatti, quando esco, si sono già fatte le 11.30. Asciugo i piedi, metto le ciabatte e prendo il phon per asciugarmi i capelli. Rimango in accappatoio e vado in cucina. Inizio a cucinare qualcosa, completamente a caso, faccio una pasta all'uovo e un po' d'insalata, non ho molta fame. Mentre cucino faccio uno squillo a mamma, ma non risponde. Allora le scrivo un messaggio: «Ciao mamy, come va?». Accendo la TV e trovo "La bella vita" di Virzì, lascio quello e mangio. Intanto mi arriva un messaggio da Maria: «Hey scema, pronta per stasera? 😉». È strano che non abbia sbagliato nemmeno una lettera, probabilmente si sarà impegnata nel trovare gli occhiali. Le mando un audio: «Ciao Meryyy, certo che sono pronta, tu che me dici? Hai fatto pranzo coi tuoi soliti pasti precotti, vero? Potresti andà a Masterchef con quelli ao!». Dopo aver mangiato mi metto sul divano e ci rimango finchè non finisce il film, verso le 14.00 inizio a prepararmi. Vado in bagno per aggiustarmi i capelli, uso il ferro per renderli mossi e dargli volume, non sono molto pratica infatti mi ci vuole un po'. Poi vado in camera e scelgo il vestito da mettere, una scelta abbastanza veloce: l'ho visto e mi sembrava adatto per la serata. Era un tubino nero e brillantinato, a fascia ma con le spalline, anche se sottili. Lo lascio sul letto e mi specchio, mi ricordo che non mi sono ancora truccata. Vado in bagno e prendo la mia trousse regalata da Maria. Inizio ad applicare uno strato sottile di fondotinta, del correttore sotto le occhiaie e così via, fino ad arrivare all'eyeliner e il mascara. Sulle labbra non metto nulla di che, del burro di cacao e un gloss trasparente. Come dice sempre Maria quando mi preparo, la guerra dei cent'anni è durata meno. Infatti, tra capelli e trucco, sono già le 18.00, e manca sempre meno all'uscita. Ci siamo organizzati per le 20.00, ma per com'è fatta Maria arriverà qui sotto casa prima e mi chiederà di salire, perciò entro le 19.30 devo essere pronta. Mi siedo sul letto e mi metto un po' a cazzeggiare, per usare i miei soliti termini finissimi, col telefono. Controllo i commenti sul mio ultimo post, non molto recente, di Instagram e noto che tante persone vorrebbero un aggiornamento. Perchè non accontentarli? Prendo il paio di tacchi neri che ho scelto, li metto in un modo carino sul parquet e li fotografo. Posto la foto nelle storie scrivendo «Riunione di gruppo ❤» e taggando tutti tranne Maria, che non ha Instagram. Suona il citofono, è Maria. Non solo è arrivata mezz'ora prima come al solito, ma mezz'ora prima della mezz'ora prima. Rispondo: «Marì che voi? Non so pronta.» «Eh vabbè, tu preparati mentre io sto in casa.» Le apro. Arriva. Ha una cannottiera bianco perlato, con sopra uno dei suoi soliti completi tailleur-pantalone rosso. «Ti vai a cambiare che ho detto agli altri di arrivare prima o no?» «Ma io mi chiedo, perchè devi scombussolare sempre tutti i piani, Marì?» «Muoviti. scema!» Vado in camera a vestirmi. Indosso il vestito e mi specchio, mi chiedo se forse è troppo corto e avrò freddo. Allora mi affaccio solo con la faccia per chiedere a Maria: «Marì c'ho il vestito nero, che pashmina me metto?» «Che colori hai?» «Marrone, beige, bianca e grigia.» «Grigia?» «No la metto beige.» Maria scoppia a ridere. «E che me l'hai chiesto a fare?» «Ao pensavo che i tuoi gusti de merda avessero 'n limite» Chiudo la porta e Maria urla: «Muoviti!». Finisco di prepararmi ed esco dalla camera, vedo Maria sul divano che mi fissa. «Porca vacca...» Dice. «Che c'è? Sto male?» «No, stai da dio, Sabrina.» «Anche tu.» «Usciamo? I ragazzi sono al portone.» «Certo.» Scendiamo le scale e ci troviamo coi ragazzi di fronte al portone. «Hai capito la Ferilli!» Dice Rudy. «A' Sabrì. stamo andando in pizzeria.» Dice Teo. Gerry si gira e parla con la sua voce finta. «Signora Ferilli, cosa ti farei!» «Gerry sono le sette e mezza non è buio come in studio.» Dice Maria ridendo. «No apparte gli scherzi, ragazze, siete bellissime.» Dice Rudy. «Tu un po' meno, Zeber.» Risponde Gerry. Ci incamminiamo verso la pizzeria, che poi non era nemmeno così lontana, giusto il pezzo di strada che serve per far venire fame. Ci sediamo al tavolo, io e Maria da una parte e Gerry, Rudy e Teo di fronte. Ordiniamo e mentre aspettiamo che arrivi parliamo un po'. «Allora? Che avete fatto in questi giorni?» Chiede Gerry. «Apparte C'è posta nulla.» «Io sono andato al mare con i ragazzi.» Dice Rudy riferendosi ai suoi figli. «Io 'n cazzo.» Dico io, ed effettivamente era la verità. Oltre che andare una volta a C'è posta con Maria non stavo registrano nessun film, perciò avevo parecchio tempo libero. Tutti ridono. «Ao però è vero.» Non smettono comunque di ridere. La pizza arriva contemporaneamente a tutti, e dopo aver mangiato facciamo un giro per la piazza. Ci sediamo su due panchine e Maria nota che avevo freddo. «Sabri, senti freddo?» «Un po'.» «Vuoi la giacca?» Chiede riferendosi al tailleur. «No, poi avresti freddo tu.» Se lo sfila e lo appoggia sulle spalle di entrambe, poi prova a scaldarmi le mani stringendole tra le sue. «Meglio?» Annuisco. «Com'è che Maria è sempre la fortunata del gruppo qua?» Dice Rudy e tutti ridiamo. Tra parlare seduti, passeggiare e giocare a cacciare i piccioni come bambini di 8 anni siamo stati fuori fino a tardi. Alla fine mi accompagnano a casa, la mia era quella più vicina, e a tappe si separano anche loro, prima Maria, poi Teo e Poi Rudy e Gerry che abitano vicinissimi. 

BACKSTAGE || DeferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora