CAPITOLO 10 || Sabrina

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DISCLAIMER: Mi dispiace davvero tantissimo per non aver aggiornato negli ultimi quattro giorni, in questo periodo ci stanno riempiendo di compiti in classe (anche a sorpresa) e interrogazioni. Tral'altro non ho davvero idea dell'ora in cui registrano TSQV perciò me la sono inventata 👍

Oggi abbiamo girato la terza puntata della nona edizione di Tu Si Que Vales, tutto è andato come doveva andare (inclusi i soliti scherzi di Maria). Abbiamo finito le registrazioni alle 20.00, dopo aver mangiato qualcosa in pizzeria tutti noi giudici insieme, io e Maria siamo andate a casa sua insieme. «Ci mettiamo sul divano a guardare qualcosa? So stanchissima.» Dico. «Certo.» Prendiamo le coperte, ci sediamo sul divano, mettiamo un film e Maria dice, toccandosi le gambe, «Appoggia la testa qui e straiati.» «Ma m'addormento e tu t'addormenti su di me.» «Vorrà dire che dormiremo sul divano sta sera, se succederà.» Mi straio sulle sue gambe e attacchiamo la sesta puntata della seconda stagione di "Prison Break". A metà puntata le palpebre sono iniziate a cadermi, ma ho resistito fino alla fine. Quando è finita la puntata, ho alzato gli occhi verso Maria e detto: «Marì, andiamo a letto?» Lei annuisce ed entrambe ci alziamo. Ci straiamo nel letto, sotto le coperte, e scambiamo due chiacchiere come facciamo sempre prima di dormire insieme. «Ti è piaciuta la puntata di oggi?» Annuisco. «Qual'è stato il tuo numero preferito?» «I comici che nuotavano per finta, ho riso come na matta, Marí.» «Che cucciola.» Dice Maria ridendo. «Come?» «No, dicevo che sei cucciola, sembri ancora una bambina, ed è quello che mi piace di te. Sei infantile in modo bello.» «Si può essere infantili in modo bello?» «Tu lo rendi possibile.» Le do un bacio sulle labbra. «Non m'hai detto il tuo.» Dico. «Di cosa?» «Numero preferito di oggi.» «Ah..quello dove ci hanno portate entrambe sul palco e fatto l'esibizione intorno, di ballo.» «Solo perché c'era na tipa figa?» «Non l'ho notata la sua bellezza, io guardavo la tua.» Dice dandomi poi un bacio sulla fronte, ultimamente lo fa spesso. «Oggi n'hai esagerato con Giovannino, devo dire.» «Ma c'avevi così freddo davvero quando ti ha preso la pashmerina?» «Si, finché non sei venuta a scaldarmi abbracciandomi.» «Sono venuta perché mi mancava farlo, mica per scaldarti!» Dice scherzando, si spera, e tirandomi una pacca sulla spalla. «E l'esibizione che più non ti è piaciuta? Senza contare quelle della scuderia.» Chiede. «Erano belle tutte, Marí. Forse quella der poeta che scriveva sul mare tipo, era n po' noioso.» «Non apprezzi la cultura.» Dice fiera. «Ao, ho fatto er classico come te io eh.» E ride. «Tu, invece?» «Nah, nessuna.» «Daii.» «Non lo so!» «Marí, eh daje.» «Quella del ballerino che ti ballava vicino, lo guardavi troppo.» «Mh.» «Cosa? Mi sbaglio?» «No, bono era bono. Però tu de più, Marí.» «So bona?» Ripete in falso romano per prendermi in giro. «Avoja.» E ride. Dopo aver parlato ancora per un po' entrambe siamo stanche, così ci diamo la buonanotte. «Buona notte, Marí.» Dico dandole un bacio sulle labbra. «Notte, bella.» «Il bacio?» E allora me lo da, più bello di quello che le ho dato io.

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