Capitolo 7

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Dal capitolo precedente

Akaashi entrò nella sua stanza e chiuse la porta dietro Bokuto. «Vado subito a dormire.»

«Ma pensavo che avessi avuto quell'incubo.» Bokuto era in piedi accanto al letto di Akaashi.

«L'ho fatto...» Fece una pausa per un momento. «...È per questo che sei venuto qui? Per l'incubo?»

Bokuto fissò Akaashi. «Perché hai detto che stavi bene, e io sapevo che non era vero.»

Akaashi era senza parole. Restituì lo sguardo di Bokuto, poi abbassò rapidamente lo sguardo. Una mano gli tirò debolmente la camicia. «Vedo.» Allungò una mano per accendere la lampada sul comodino.

Sedendosi sul bordo del letto, Bokuto si strofinò la nuca. «Di cosa parlava il sogno?»

Akaashi si sedette sul letto e si avvolse in una coperta. Lanciò quella blu navy a Bokuto, ricordando quanto gli fosse piaciuta l'ultima volta che era venuto. Osservò Bokuto che lo raccoglieva tra le braccia e se lo gettava addosso. Poi fissò Akaashi, aspettando la sua risposta.

Lui sospiro. «Stavo annegando.» Le sue mani raccolsero i piccoli rotoli di lanugine attaccati al lenzuolo. «Affogando in qualcosa di nero, qualcosa tipo catrame. Stavo combattendo e cercando di uscire, ma... non avevo alcun potere su di esso. Ero così debole, ed ero arrivato al punto in cui riuscivo a malapena a respirare. La mia faccia era l'unica cosa che sporgeva.» Akaashi inclinò la testa all'indietro per dimostrarlo, con un dito che si picchiettava il mento.

«Stavo lottando. Ma alla fine non riuscivo a muovermi. Stavo gridando, ma non usciva alcun suono. Nessuno poteva sentirmi. Non c'era nessuno in giro». Akaashi scrollò le spalle. «Il liquido ha iniziato a inondarmi la bocca e il naso, e solo quando stavo soffocando mi sono costretta a svegliarmi».

Akaashi non disse un'altra parola dopo. Si avvolse solo nelle lenzuola che lo circondavano. Girò la testa per guardare fuori dalla finestra, guardando timidamente la luna.

Spostandosi sulla sedia, Bokuto si avvicinò ad Akaashi, afferrando con una mano la coperta che gli era stata data.

Akaashi rimase al suo posto con il pensiero in mente che Bokuto avrebbe rispettato il suo spazio personale e si sarebbe seduto a un metro o due di distanza da lui, ma con sua apparente sorpresa, Bokuto appoggiò la testa sulla spalla di Akaashi e fece scivolare un braccio intorno a lui.

Akaashi si contorse a disagio. «Cosa stai facendo?»

«Ti conforto?» Bokuto rispose, alzando la testa. «Non è quello che fanno gli umani?»

Akaashi lo osservò attentamente. «Non parlare come se non lo fossi...»

Bokuto ridacchiò piano e appoggiò la testa sulla spalla di Akaashi. Non parlarono per un momento, e la stanza si riempì dei suoni sommessi dell'esterno.

«Hey.»

«Che cosa?»

«Guardiamo Cloud Atlas.»

«No.» Akaashi scosse la testa.

Bokuto borbottò tra sé e sé. «Perché no? Non ce l'hai sul tuo portatile?»

In Another Life || BokuAkaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora