Capitolo 2

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Durante il giorno successivo, Akaashi decise di restare a casa. Rimase seduto nella sua stanza per la maggior parte della giornata e trascorse almeno sei ore sveglio riprendere in mano il telefono.

Guardò il messaggio che Bokuto gli aveva inviato la sera prima. Il suo pollice si librò senza meta sulla tastiera, pensando a cosa scrivere.

Da: Akaashi (inviato alle 16:43)

[Ciao.]

Bokuto:

[Ehi, ehi, ehiiii!]

[Devo averti scritto mentre dormivi!]

Akaashi era sbalordito. Non aveva mai ricevuto una risposta più veloce in vita sua.

Akashi:

[Sì, deve essere stato così.]

[Dici spesso "Ehi", Bokuto.]

Bokuto:

[Lo so! È una specie di cosa mia!]

Akaashi poteva sentire l'entusiasmo di Bokuto attraverso i suoi messaggi di testo. Aveva parlato come se non avesse un amico a cui mandare messaggi da anni.

Bokuto:

[Come stai oggi?]

Akashi:

[Sto bene, grazie... Mi sto solo aggiornando su alcune cose sulla pallavolo...]

Bokuto:

[PALLAVOLO?! Piace anche a te la pallavolo?! DOBBIAMO GIOCARE INSIEME.]

Sussultando un po', Akaashi strizzò gli occhi sullo schermo del telefono. Bokuto era un texter davvero energetico. Era un po' difficile stare al passo con lui, e Akaashi sentiva che sarebbe stata una cosa a lungo termine.

Akashi:

[Ehm, certo. Voglio dire, ti faranno uscire dall'ospedale?]

Bokuto:

[Suppongo. Posso ancora camminare e arrivare dove devo andare! Praticamente l'unica cosa che non va in me è che non riesco a dormire!]

Akaashi si accigliò. Poteva sentire l'ignoranza emanata dai messaggi di testo di Bokuto. Credeva davvero di essere stato ricoverato in ospedale solo perché aveva problemi a dormire? Sapeva benissimo il nome della malattia che aveva. Allora perché era così allegro per tutta la sua situazione? Perché gli mancava la comprensione di quanto grave fosse la sua condizione?

A meno che... Bokuto non stesse facendo lo scemo di proposito. Doveva essere così.

Vero?

La presa di Akaashi si strinse attorno al suo telefono. Doveva esserlo.

Akashi:

[Allora immagino che ci vedremo in ospedale tra una settimana o due. Conosco una palestra dove possiamo andare...]

Bokuto:

[UNA SETTIMANA O DUE?!]

Akashi:

[È un'attesa troppo lunga? Probabilmente posso riprogrammare...]

Bokuto:

[No, va tutto bene! Immagino di poter aspettare così a lungo. Ho tempo.]

Ho tempo. Le parole echeggiarono nella testa di Akaashi, come se fossero state pronunciate ad alta voce. Fissò lo schermo, la fronte leggermente corrugata. Bokuto sapeva della durata della vita dei malati con la sua condizione? Stava solo facendo lo scemo, dopotutto? Che tipo di ragazzo era?

In Another Life || BokuAkaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora