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MEDIA: sono Chizu e Enola che corrono. Ho messo anche i nomi "lol". Comunque i colori ovviamente non solo quelli ma ho cercato di prenderli il più somigliante possibile.

Si dice che un tempo i lupi si potevano integrare con gli umani. Vecchie leggende narrate dai più anziani oralmente, raccontano che si poteva mutare forma a proprio piacimento. Ma ad una sola condizione: mai tradire il proprio branco, la propria razza da canidi., la propria stirpe.
Molto tempo fa un lupo giovane volle provare ad integrarsi completamente con i bipedi. E ce la fece agregiamente, solo che si innamorò di una giovane donna dai folti capelli rossi. Il giovane lupo amava la giovane ragazza più di chiunque altro a parte la sua forma da lupo. Ogni notte, infatti, si trasformava e correva per i boschi, cacciava, giocava con i propri simili. Ma un giorno la moglie sospettò qualcosa, così gli disse apertamente di confessargli tutto, che sapeva. Il lupo, preso alla sprovvista, confessò tutto e rivelò la sua vera natura trasformandosi. Tuttavia la donna voleva solo insinuare che il marito la tradiva.
Gli anziani del branco primordiale presero così una decisone: nessun lupo si sarebbe mai più trasformato, nessuno avrebbe mai più interagito con gli umani e le povere anime sarebbero rimaste intrappolate per sempre nel corpo di un lupo.
Nessuno era più riuscito a mutare forma.

La lupa si diresse correndo alla tana. Quella sera, quando tutti sarebbero stati presenti, si sarebbe rivelata. Rinunciò alla cena e bevve solo un po d'acqua.
La sera calò prima del previsto.
Si diresse verso il branco, la sua ex famiglia. Mai si sarebbe immaginata di poter riabbracciare sua madre e i suoi fratelli. Ululo al chiaro della Luna, e sentì distintamente i quattro lupi farsi attenti.
-Oh padre- sussurro arcigna -Da quanto tempo?-
Il lupo annusò l'aria con fare sospettoso, quell'odore l'avrebbe riconosciuto a distanza di chilometri -Pensi di poter tornare tra noi?- Domandò superiore.
-Mi hai lasciata sola!- abbaiò -E io sono sopravvissuta. Per la vendetta ho rischiato la morte, ho potuto la fame, ho cacciato e sono sopravvissuta senza di te! Sono ancora la più debole padre? Sono ancora la figlia da buttare?-
Il grande lupo grigio ringhiò, mostrando le gengive rosse e i denti giallastri -Cosa ci fai qui?-
-Vendetta- disse girando in tondo -Vendetta contro di te padre!- le sua zampe su fletterono e spiccò un grande salto.
Atterrò sopra la sua schiena e morse la pelle dura e vecchia. Derek la levo di dosso con un potente scossone, ma la giovane lupa era forte e non provava più paura. Il padre cercò di azzannarla con le potenti fauci, ma il suo morso non incontrò altro che aria. La lupa balzò nuovamente e atterrò dietro di lui, senza preavviso scivolò scaltra sotto il suo ventre e morse la gola del padre. Un forte guaito riecheggiò per il silenzio della foresta, e il lupo cadde sopra il corpo della lupa, streganti è gravemente ferito.

Mi madre mi leccò il muso e usci dalla grotta insieme a Tasor.
Chizu restò con me -mi sei mancata. Guarda sei anche più grande di me!-.
-Mi sei mancato anche tu- sorrisi.
-...non sapevo con chi giocare a nascondino!-
-ahahah- lo leccai e lui leccò me. Non pensate male non è un "incesto" è un semplice segno d'affetto come per voi umani è l'abbraccio.
-andiamo a fare una passeggiata?-
-okay Tala-
-non sono Tala- guardai l'orizzonte con sguardo vuoto.
-per me si-
Lo guardai e sorrisi.
-che fine ha fatto Tehya?- Tehya era l'altra mia sorella. Se ben mi ricordo era tutta grigia con tonalità diverse e poi un po nera e sulle guance aveva dei segni viola.
-è morta. È morta perché un orso l'ha uccisa-
Abbassai lo sguardo. Quella lupa mi era molto simpatica anche se avevo passato pochi giorni con lei.
-mi dispiace-
-anche a me, è morta l'inverno scorso-
Restammo un po in silenzio contemplando la natura che ci circondava. La neve ci gelava le zampe e i cinguettii degli uccelli ci riempivano le orecchia.
Mi fermai guardai Chizu e mi misi in posizione di gioco. Lui si sedette, inclinò la testa, sorrise e poi si mise a giocare insieme a me. Correvamo per il bosco, facendo gare di velocità, tormentavamo gli scoiattoli. Mi sembrava di essere tornata cucciola.
Ci fermammo. Stavo ansimando e anche Chizu era stanco.

-ahahahahah- mi sedetti. Era una risata isterica più che altro. Piano piano una goccia salata mi uscì dall'occhio e mi scivolò lungo la guancia.
-che hai?-
-mi sei mancato, mi siete mancati: tu, mamma e Tasor. Non ce la faccio più. Sono sempre sola-
-e resta con noi allora-
Un sorriso amaro si dipinse sul mio volto.-non posso e tu lo sai-
-si ti capisco-
-piuttosto tu, come ti trovi qui?-
-non tanto bene. Papà mi tratta un po' come il piccolo della cucciolata. Un po' come te insomma. Non mi fa cacciare infatti non so come si fa, mangio per ultimo è mi restano solo gli scarti e pensa che non mi fa neanche dormire nella tana-
-perché non vieni con me? Tanto vedo che non sei il benvenuto, se vieni con me ti tratterò da Alfa e saremo sempre insieme!- sorrisi -ti prego, qui è come se non esistessi. Ti insegnerò a cacciare e staremo solo noi due soli-
Un momento di silenzio calò su di noi. Era un po imbarazzante. Perché gliel'ho chiesto! Che stupida lui non vuole! Praticamente non ci conosciamo!
-okay vengo!- ululò e io mi unii a lui.

Enola la lupa solitaria - Il branco dei FaramirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora