Equilibrio

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Il branco era ormai numeroso e si poteva definire una vera e propria famiglia.
Ognuno aveva dei compiti precisi: le due sorelle e Aaron erano i curatori, erano molti abili ma per fortuna non avevano ancora fatto pratica su uno di noi, Chizu, Derek e Weil erano i guardiani e proteggevano il branco, erano delle sentinelle, True, Nika, Tikiya e Tasor erano i cacciatori, Blacks ed io, invece, eravamo gli Alfa; aiutavamo tutti ad andare avanti e non stavamo in poltrona, ma eravamo dei buon lavoratori, eravamo molto felici insieme anche se quel vuoto persisteva.

Tutte le sere di luna piena, inoltre, vedevo Aaron allontanarsi dalla tana e andare non so dove. Non mi preoccupai perché sentivo che non faceva niente di male, era solo triste per non so quale motivo, poi tornava e riprendeva il suo tipico sorriso, non volli chiederli niente perché sapevo che avrebbe detto : - tranquilla sono solo un po' stanco-.

Ci eravamo stabilizzati in una radura molto aperta in cui in un angolo c'era una grande grotta che bastava per tutti. Intorno a noi era pieno di pini sempreverdi e circa al centro del prato c'era un lago dove cacciavamo il pesce.
Avevo informato Blacks che non potevo avevo cuccioli e dopo un momento di incertezze restò con me. Per lui non era un problema o così mi lasciava credere.
Aaron e Tikiya non andavano più tanto d'accordo perché Aaron si era accorto che lo comandava un po' troppo ma stavano comunque insieme.

Il nostro territorio era molto bramato e spesso c'era qualche lupo che mi sfidava. Nessuno era mai riuscito a battermi, per fortuna.
Mio padre era sempre più strano ma non ci feci caso più di tanto, ero troppo felice di questa nuova situazione che non pensavo ad altro. Ogni tanto anche lui spariva di notte nel bosco. Non so cosa facesse ma sinceramente non mi importava.
Anche Blacks ogni tanto era più distaccato ma mi tranquillizzò dicendo che stava pensando al suo passato che, tra l'altro, non mi aveva ancora rivelato.
A parte queste piccole accortezze andava tutto a gonfie vele.

Le due sorelle ci avevano stupite e i loro poteri erano straordinari: Eruanna aveva il potere del freddo e della paura, il vento freddo di quando l'avevamo incontrate era una sua creazione, per la paura usava delle allucinazioni contro i nemici, Ainwen invece aveva il potere del caldo e sapeva diffondere sicurezza e felicità agli altri.

Una sera decisi di andare a passeggiare, era luna piena. Senza che me ne accorgessi andai dove andava sempre Aaron e lo incontrai che ululava alla luna. Mi decisi a chiederli perché andava sempre lì. Mi avvicinai a lui, che non si accorse della mia presenza.
-hey...- sussurrai con compassione.
-Enola!- si voltò di scatto con le orecchie dritte, l'avevo spaventato.
-come stai?-
-bene tu?-
-io bene grazie, ma tu non stai bene- lo guardai negli occhi -si vede lontano un miglio, mi stupisco di come Tikiya non se ne possa essere accorta...- e feci una smorfia.
-già...-
-dai puoi dirmi tutto-
-non c'è niente da dire!- disse ringhiandomi contro e mostrando i denti.
Feci altrettanto e lui si calmò.
-beh se non ti fidi del tuo Alfa non so che dirti, me ne vado, è meglio per tutti e due-
Mi girai e lui si rivolse di nuovo alla luna mentre io tornavo da Blacks. Entrai nella grotta e mi sdraiai sul fondo lontana dal mio compagno, avevo bisogno di pensare e stare un po' sola.
Perché mi aveva trattata così! Come si è permesso!? No, ma c'è qualcosa che non va...
Mi addormentai sprofondando in un sonno senza sogni.

Io giorno seguente mi svegliai sempre di buona mattina e mi diressi nel bosco per sgranchirmi le gambe. Facevo sempre una passeggiata o una corsa al mattino.
Il bosco era di aghifoglie sempreverdi e il terreno era ricoperto da aghi caduti che formavano un tappeto soffice al tatto con le zampe. Sentii dei passi dietro di me e mi girai di scatto. Era Aaron.
-hey sei veloce!- lo guardai e sorrisi.
-che ci fai qui?- mi fermai riposando le zampe e il fiato.
-sono venuto per te-
-in che senso...?-
Si avvicinò piano piano a me fino a quando i nostri nasi non si sfiorarono. NO! Non posso farlo! Mi tirai indietro piano piano e lo guardai negli occhi.
-no Aaron...-
-si hai ragione- guardò per terra -scusa...-
-perché l'hai fatto?-
-non lo so, sono confuso, non so più cosa voglio-
-dai andiamo- indicai la direzione della tana e lo consolai nel tragitto di ritorno.

Arrivati c'era tutto il branco sveglio che si destava dal sonno stiracchiandosi e allungando i muscoli indolenziti.
-che facciamo?- chiese Chizu impaziente.
-tu, Aaron, Blacks, Eruanna ed io andiamo a fare ricognizione, voi prendete i posti che abbiamo deciso insieme-
-dove andate?- chiese mio padre.
-andiamo a fare una ricognizione di qualche giorno ai confini del territorio-
-posso venire anche io? È un sacco di tempo che non sono in azione-
-va bene padre-
-ciao a tutti! A presto!- ci salutammo tutti e ci incamminammo per il viaggio.

La piccola avventura sarebbe durata circa una settimana, giorno più giorno meno. Avremmo perlustrato tutti confini. Molte parti del territorio non le conoscevamo poiché erano insidiose oppure era il territorio di un altro branco cacciato che non avevamo ancora esplorato.

Enola la lupa solitaria - Il branco dei FaramirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora