Il viaggio ricomincia

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Dopo la proposta a Chizu passai un po' di tempo insieme alla mia famiglia. Le giornate passarono veloci tra caccia e giochi insieme. Mio padre stava migliorando e sarebbe guarito in fretta. Quando gli passavo accanto abbassava le orecchie e mugolava guardandomi impaurito. Mi faceva star bene questa sua reazione, voleva dire che aveva capito che non ero la più debole.
Ogni tanto io e Chizu andavamo di nuovo nel bosco e a volte veniva pure Tasor. Era molto duro rispetto all'altro mio fratello ma era comunque simpatico, spensierato e nascondeva una lato sensibile. Me ne ero accorta quando mi vide per la rima volta nel branco di nostro padre; era scesa una lacrima lungo la guancia e la notai che brillava alla luce della luna.

Passò una settimana, un mese, due mesi e venne l'ora di partire. La notizia che Chizu veniva con me non era ancora stata riferita ai componenti della famiglia e quindi dovevo aspettarmi una reazione poco confortante.

Mi diressi davanti alla tana dopo una giornata di caccia e c'era tutta la famiglia che mi aspettava compreso mio padre. Chizu mi venne incontro e si affiancò a me. Nika, Tasor e Derek girarono la testa di lato e io strozzai una risata. Erano stati tutti e tre sincronizzati.
-allora...- sorrisi -io domani parto. Forse ogni tanto verrò a trovarvi...- feci una pausa e il mio muso si rattristò -ma ho constatato che qui Chizu non è il benvenuto e quindi verrà con me. Abbiamo deciso insieme e domani mattina all'alba partiremo-
-ma come!?- tuonò nostra madre -tu ti presenti a noi, te ne vai di nuovo e poi ci porti ancora via nostro figlio?-
-io non sono andata via! è vostra figlia l'avete tenuta con voi!? L'avete protetta!? No non l'avete fatto! E se l'è cavata da sola! E ora che voglio dare una vita migliore a mio fratello voi non me lo permettete madre! io non lo accetto e domani partiamo-
-e sia!- girò sui tacchi e se ne andò ritirandosi nella grotta. Io le corsi incontro.
-mamma ti prego ascoltami...- mi guardò -lo sai anche tu che Chizu non è il benvenuto. Mi ha raccontato che non sa cacciare e non lo fate neanche dormire nella tana. Ti sembra normale?-
-no, hai ragione. Portalo pure con te. L'importante è che lui sia felice-
-grazie mamma- scodinzolai e gli leccai il muso.
Tornai indietro e gli altri mi stavano aspettando.
-va bene per tutti?-
-si certo. Basta che ogni anno ci veniate a trovare- disse mio padre.
-va bene padre-
Io e mio padre ci eravamo rappacificati anche se io non lo avevo ancora perdonato. Perlomeno non volevo più ucciderlo.

Era l'alba e dovevamo partire.
-ciaoo!- salutammo tutti e ci incamminammo.

Ormai la neve era quasi tutta sciolta e la primavera stava arrivando.
-allora Chizu sei agitato?-
-si non sono mai uscito dal nostro territorio- sorrise e inizio a correre.
Facemmo un bel tratto correndo fino a quando il sole era al centro nel cielo; mezzogiorno.
-ora ti insegno le tecniche base per cacciare-
Eravamo nel bosco.
-allora, devi sentire la natura che ti circonda. Chiudi gli occhi- lui obbedì -ora cerca di capire gli odori che ti circondano...fatto?- annuì -adesso cerca di seguire l' odore e trovare la preda. Usa anche l'udito- aprì gli occhi e inizio a correre. Risi. Era davvero bravo.
Poco dopo arrivammo in una radura. Ci eravamo nascosti dietro un cespuglio.
-quello ho sentito- disse indicando un piccolo di cervo.
-no quello no-
-ma perché no! E la mia prima caccia!- ringhiò
Io ringhiai a mia volta è lui abbasso le orecchie.
-i cuccioli no, è la mia etica, così piccoli e indifesi. Mi ricordano me e quindi non si cacciano-
-capisco. Allora riprovo- chiuse gli occhi si concentrò e poi gli riaprì.
-andiamo- seguimmo le tracce fino a poco più avanti e davanti a noi c'era un grosso fagiano.
-okay questo va bene...allora, in teoria i lupi cacciano in branco e quindi non fanno agguati ma stancano l'animale mordendolo o facendolo correre, ma visto che tu oggi cacci da solo dovrai imparare a prenderlo di sorpresa. Innanzi tutto devi stare con il vento che ti soffia contro così la preda non sente il tuo odore.- guardai l'animale -e poi con un balzo e con una corsa veloce lo devi affermare e uccidere. È ora vai!-
Si preparò. Ci mise un tempo infinito ma d'altronde era la sua prima volta. Scattò in avanti con un balzo e gli agguantò l'ala. Il fagiano scappò, ma non riuscì a volare perché gli aveva stappato metà dell'ala è così lo uccise correndoli dietro.
-non male per la prima volta!-
-non male? Sono stato grandioso!-
-Ahahaha-
Mangiammo di gusto e poi tornammo per la nostra strada. Eravamo ancora nel territorio di nostro padre e quindi eravamo ancora al sicuro ma ben presto il territorio sarebbe diventato di un altro branco e quindi avevamo un rischio maggiore di incontrare lupi malintenzionati.

Era ormai sera e il territorio di Derek l'avevamo già superato così ci accampammo sotto un pino dal terreno asciutto.
-grazie-
-e di cosa?-
-di avermi portato con te. È molto importante per me. Adesso mi sento a casa-
-grazie a te di aver accettato-
Faceva un po freddo anche per noi lupi e quindi dormimmo appiccicati.
Il mattino seguente ci svegliammo con una sorpresa. Uscimmo da sotto la chioma dell'albero e davanti a noi c'era un intero branco di lupi dallo sguardo truce. Feci finta di niente e me ne andai. Poi vidi che Chizu non veniva e gli feci segno di seguirmi.
-dove state andando!- ringhiò quello che doveva essere un Beta. (Beta sono i vice alfa praticamente, ma non hanno potere e seguono solo gli ordini più importanti dell'alfa. In più sono i più fedeli amici che l'alfa può avere).
-ce ne stiamo andando! Okay!?-
-no voi ora venite con noi e decideremo la vostra sorte davanti a Beleg- li seguimmo e arrivammo ben presto alla tana dove uscì un bel lupo grigio con sfumature giallastre.
-chi sono?- disse l'alfa di nome Beleg.
Senza pensarci due volte gli dissi: -siamo due lupi nomadi. Siamo stati abbandonati da cuccioli e ora siamo qui. Non vogliamo rogne vogliamo solo essere lasciati in pace-
-no, non vi lasceremo in pace-
-vi propongo un accordo, se io batto il miglior guerriero di questo branco voi ci lasciate in pace-
-ahahahah okay piccolina!-
Scese dal suo piedistallo fatto da un promontorio di roccia e si diresse verso di me.
-ah l'alfa. Non sei un po troppo vecchio?-
Si scaraventò su di me e io gli morsi subito il collo facendolo cadere a terra. Poi si mise nella posizione di sottomissione(tipica dei lupi) e io mi alzai ringhiandoli ancora contro.
-Ahahaha- Chizu rise ma si tappò subito la bocca. Era davvero un tipo particolare. D'altronde era il secondo Alfa che avevo battuto in quei mesi.
-okay noi andiamo-
Ci voltammo e corremmo verso il bosco continuando per la nostra strada.
-di questi momenti ce ne saranno molti-
-ma esattamente dove stiamo andando?-
-non voglio più essere sola. Voglio un branco tutto mio. Troverò un compagno e tu sarai il mio omega e il mio caro fratello. Dobbiamo cercare altri lupi con me, come noi-

Enola la lupa solitaria - Il branco dei FaramirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora