Capitolo 24

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Isobel

Izzy li condusse in una stanza in cui odiava mettere piede. Sopra l'enorme caminetto in marmo bianco si appoggiavano quattro grandi cornici d'oro contenenti i ritratti dell'intera famiglia. Lord Kendrick era un uomo austero, dalla postura dritta e gli occhi profondi e vigili di un verde così intenso da far impallidire gli smeraldi, la testa calva e scintillante. La moglie, al contrario, era una donna di tale bellezza da sembrare una dea -occhi di un castano scuro ma intenso, capelli castani e voluminosi come quelli della figlia minore, un sorriso sottile e altezzoso. Accanto a loro, i ritratti delle due figlie.

Non c'era traccia del ritratto dell'unico figlio maschio, Rhys. Suo padre l'aveva fatto rimuovere il giorno stesso dell'incidente, nonostante Isobel avesse implorato sua madre e suo padre di fermarsi e lasciarla parlare con suo fratello. Nessuno la ascoltò.

Izzy evitò i maestosi divani in pelle bianca e imbottiti, dai ricami in oro e argento lungo tutta la spalliera e gli appoggiabraccia, e si sedette sull'unica poltrona nella stanza, a capo tavola rispetto al tavolino nero lucido al centro del tappeto persiano che ricopriva l'intero pavimento. Il su sguardo si posò sul pirata in un silenzioso comando di accomodarsi e prepararsi all'interrogatorio.

Con visibile sorpresa di Eirian, il pirata non esitò.

"Iniziamo col chiarire perché hai marchiato mia sorella con il simbolo di tuo padre" Isobel indicò la principessa con uno sguardo e l'attenzione di tutti si spostò su di lei.

Il semidio sembrò sorpreso. "Sorella?"

Isobel sorrise e trattenne una risata. Si ricompose velocemente, in tempo per rispondere allo sguardo confuso del semidio. Spiegò tutto. Spiegò il ruolo che Eirian, lei e la Vecchia avevano nell'universo, i loro singoli poteri e il perché li erano stati donati. Si prese persino la briga di entrare nei dettagli delle potenzialità che avrebbero avuto una volta imparato a fondere i loro singoli poteri in qualcosa di divino -distruttivo. Raccontò di come i doni si manifestassero completamente solo dopo aver raggiunto la maggiore età e come potevano essere quasi inarrestabili se avessero trovato la parte mancante del trio.

L'intento di Isobel era far capire al semidio che non aveva alcuna possibilità contro di lei, fermarlo prima che facesse del male a lei, alla sua famiglia o a sua sorella. Perché Izzy aveva già varcato troppi limiti per lasciare che uno stupido pirata mandasse tutto in fumo.

Eirian

Eirian non si era mai resa conto di quanto bramasse il potere fino a quando Isobel non parlò di tutto ciò che avrebbe potuto fare se solo avesse trovato il tempo di allenarsi. Tutto quel potere era suo -da usare, custodire, venerare.

"I lupi" Bastian ridacchiò sottovoce. "E' una scelta adatta a te." le lanciò uno sguardo complice. Lui sapeva cosa Eirian voleva con tutto il cuore -aveva visto quella bramosia per vendetta e potere e non si era tirato indietro.

"Per quanto riguarda il patto" si alzò con nonchalance i polsini fradici di sangue. "la piccola Eirian ha chiesto, e ha ricevuto." le fece l'occhiolino e come risposta lei roteò gli occhi al cielo.

"Sia chiaro" Izzy le scoccò un'occhiata delusa. "Disapprovo quello che hai fatto per un centinaio di ragioni diverse. Ma se ti fidi, allora lo accetto." alzò le mani in segno di resa.

Eirian abbassò il capo il un tacito ringraziamento, la sua mano scivolò su quella di Rhys. Il tocco della sua pelle calda le calmò i nervi, ancora tesi a causa della rivelazione della vera natura di Bastian.

Rhys diede voce ai suoi pensieri, come se le avesse letto nella mente. Magari aveva ereditato qualche dono da sua sorella.

"Cosa significa che Erie ha il marchio di tuo padre? Credevo fosse morto de anche se sapevo fossi ricco... Ha davvero un suo marchio?"

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