Capitolo 25

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Isobel

Isobel passò i giorni seguenti allenando Eirian e curando Aislyn, la piratessa. La prima stava migliorando velocemente, e aveva già imparato a identificare che tipo di animale stava chiamando invece di espandere il richiamo alla cieca. Per quanto riguardava la seconda, Isobel era felice di dire che stava meglio di com'era arrivata. Adesso riusciva ad aprire gli occhi, mangiava ed era in grado di parlare senza stancarsi troppo. Ma aveva ancora molta strada da fare. Isobel andava da lei tutte le mattine, le portava la colazione e chiacchierava con lei. Era piacevole, rilassante, non come parlare con il semidio.

Izzy aprì la porta con un calcio, avendo le mani occupate da un enorme vassoio d'argento contenente biscotti al burro, fragole ricoperte di cioccolato e tre tipi diversi di succo. Appena Aislyn la vide sorrise e si raddrizzò contro la spalliera del letto.

"Pensavo non saresti venuta oggi. Hai tardato più del solito"

Isobel le sorrise e appoggiò il vassoio sulle coperte. "Stavo inviando gli inviti per il ballo. Avverrà tra meno di una settimana e ci sono molte cose -forse troppe- di cui devo occuparmi. Tra l'altro non posso ospitare qui la serata" la Madre sospirò e quel gesto portò la piratessa a prenderle una mano in modo dolce e rassicurante. Nessuno si preoccupava mai per lei. Izzy sapeva che il motivo per cui si sentiva in dovere di curare tutti era perché era stata costretta a crescere troppo in fretta. I suoi genitori non erano mai presenti, non si curavano dei loro figli, e per questo Isobel si era fatta carico dei suoi due fratelli minori. Perciò, quel gesto la scosse nel profondo.

"Perché non qui? Questa casa è enorme!"

"Non posso far venire così tante persone in casa mia, non quando una di loro potrebbe scoprire cosa nascondo qui."

"E cosa nascondi?"

"Magia"

La piratessa annuì, quella non era una novità per lei. Non come suo fratello che ogni volta che la vedeva le scoccava delle occhiate fulminanti. Isobel sapeva che non era il pregiudizio a spingere Rhys ad agire così, perché con Eirian si comportava normalmente. No, suo fratello era arrabbiato perché Isobel non l'aveva salvato. Non le serviva entrargli nella mente per saperlo. Tuttavia, Isobel avrebbe volentieri violato i pensieri del semidio per scoprire cosa nascondeva, eppure i suoi poteri non funzionavano su altri esseri divini. L'aveva imparato a sue spese quando, a soli vent'anni, incontrò un figlio di Poseidone. Era stato il primo semidio che aveva mai incontrato, il primo con cui aveva mai parlato.

Nathaniel era un ragazzo d'oro, con occhi color oceano e capelli così scuri da sembrare fatti di ossidiana. Era stato il suo primo amore, la prima persona con cui si era mai aperta davvero, finché lui non l'aveva tradita. Era a causa sua se Isobel non riusciva a fidarsi di Lacroix, quello e il patto che aveva stretto con Eirian.

Nonostante il suo odio per i semidei, Isobel aveva accolto il pirata e la sua ciurma nella sua casa, solo perché sua Sorella sembrava tenere a loro. E sempre per lei aveva trovato un luogo dove ospitare il ballo, una villa posta in un territorio neutrale dove il rischio di attacchi da parte di Askos o dei Lord era estremamente basso. Isobel aveva pensato quasi a tutto per evitare problemi durante il ballo: dai posti a sedere durante il banchetto, all'entrata in scena della principessa, alle guardie da assumere per controllare il perimetro, a cosa far indossare a tutti. Solo poche cose mancavano all'appello.

Isobel scese le scale e lasciò riposare Aislyn, che sarebbe stata in grado di riprendere la sua normale routine nel giro di due giorni grazie alle costanti cure della Madre. Andò in libreria, cosciente di trovarci solo il pirata. Grazie ai suoi poteri era in grado di tastare l'ambiente a lei circostante e percepire chi e cosa si trovava nelle vicinanze. Era estremamente utile, soprattutto quando sgattaiolava fuori la notte per andare nella sua casetta nel territorio di Lord Matheson. Nel suo piccolo rifugio aveva la possibilità di sperimentare con i veleni che aveva raccolto in anni e anni di vagabondaggio per le terre delle Isole. Ora, Isobel possedeva una raccolta strabiliante di pozioni e intrugli, tra cui il veleno che stava usando per uccidere suo padre. Non lo aveva detto a Mysie, non voleva sapesse che il suo piano di prendere il controllo dei territori dei Kendrick era iniziato il giorno del suo diciottesimo compleanno. La sua sorellina non avrebbe capito, era troppo piccola per ricordarsi cosa fosse accaduto a Rhys, cosa ne era stato di Isobel.

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