Capitolo 2

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Aislyn

Il vicolo buio in cui Lacroix l'aveva richiamata puzzava di urina e defeco di ratti, non molto diverso dal tanfo che si creava sulla Cerberus dopo qualche settimana in mare, ma abbastanza disgustoso da costringerla a coprirsi il naso con la manica della giacca.

Bastian era in piedi davanti a una ragazzina -l'elsa della spada in mano e i capelli scompigliati. Ace capì da quello che qualcosa non andava. Inoltre, la ragazza non era il tipo con cui il pirata era solito lasciare le taverne in cui lei lo portava.

Si era allontanata per una mezz'oretta o poco più solo per andare a fare rifornimento di biscotti al burro nell'unica pasticceria che sapeva essere aperta a tutte le ore del giorno e della notte. E, nonostante sapesse di non poter lasciare i pirati soli e aspettarsi che non combinassero casino, aveva sperato che quella notte fosse diversa. Evidentemente si era sbagliata.

Uno di questi giorni, pensò andando verso il suo amico e compagno di bevute. Mi ricorderò di chiedere un aumento per il mio ruolo di badante.

"Che cosa avete combinato questa volta?" si mise le mani sui fianchi, la spada le dondolò accanto alla gamba.

Bastian la ignorò, preso dalla contemplazione del viso delicato della fanciulla. Aislyn dovette concederle di essere davvero bella -delicata come un fiore o come un cerbiatto. Se l'avesse vista per prima, probabilmente le avrebbe fatto delle avance lei stessa. Perché, nonostante il suo tipo di ragazza ideale fosse bionda, la ragazzina aveva qualcosa di accattivante in lei.

Cercò con lo sguardo quello del pirata, ma quando non le rispose si voltò e andò a parlare con Shiba. Quest'ultimo se ne stava appoggiato al muro insieme al suo fedele amico, Rhys, e osservava Bastian come se gli stesse scavando nel cervello con lo sguardo.

"Uno di voi sa dirmi cos'è successo?" il suo sguardo andò per primo al biondino, consapevole che non sarebbe stato capace a tacere nemmeno se il Capitano glielo avesse ordinato. Ma, con sua sorpresa, fu il brieg a risponderle.

"La ragazza ha rubato il rubino del Capitano. Lui l'ha acchiappata e adesso la sta fissando"

Breve e coinciso.

Aislyn valutò l'informazione e ne soppesò il contenuto. C'era qualcosa che non andava nel suo amico, altrimenti si sarebbe già sbarazzato della ragazzina senza rimorso. Invece se ne stava lì a osservarla come se fosse una nuova specie mai vista prima, o l'ultimo esemplare di una razza in via d'estinzione.

Guardò Shiba, la cui katana era ben visibile dalla fodera dietro la sua schiena. Ace non capiva perché non optasse per un altro tipo di arma, ma dopo cinque anni che lo conosceva aveva smesso di farsi domande. Infondo, lei amava la sua spada corta e non l'avrebbe scambiata con nessun'altra al mondo. Con quella lama aveva preso la sua prima vita e tagliato i ponti con il passato e i suoi orrori.

"Vi ha detto cosa intende fare con lei? O devo pensarci io?"

"Non lo so, Ace. È lì da dieci minuti e non smette di fissare la ragazza. Se c'è qualcuno che può far riprendere Lacroix, sei tu" Rhys le sorrise e alzò le spalle come a scusarsi della sua inutilità.

Aislyn sospirò e alzò gli occhi al cielo. Certe volte era pesante essere il braccio destro di Lacroix, ma l'alternativa alla vita da piratessa era infinitamente peggiore.

Si avvicinò all'amico con passo pesante, segnalandogli il suo arrivo così da non prenderlo alla sorpresa. Non che ci fosse mai riuscita, ma Bastian avrebbe benissimo potuto ucciderla con un solo gesto se si fosse spaventato.

"Bash, hai intenzione di dirmi cosa succede?"

Lo sguardo del pirata era vacuo, perso nella contemplazione di qualcosa che solo lui poteva vedere. Aislyn sapeva cosa stava guardando, cosa significasse quella occhiata.

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