Capitolo 34

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Eirian

Il tempo passò più veloce di quello che Eirian si aspettava e in nessuna occasione osò parlare con il pirata di quello che era successo nella grotta. I due sembravano aver stretto un patto di silenzio e mutismo selettivo, il che lasciava a Shiba il compito di riempire gli infiniti vuoti che si creavano durante la marcia.

Al vedere il sentiero di ciottoli bianchi, Eirian tirò un sospiro di sollievo. Era finalmente tornata alla mansione, circondata da viole, siepi e mura dove non avrebbe sentito Bastian farsi qualunque cosa respirasse. Isobel li aspettava appoggiata alla balaustra che precedeva l'ingresso, li fissava con sguardo preoccupato ma sembrava alleviata di vederli tornare sani e salti. Quando vide Timoria al fianco della principessa, si accigliò e scese i pochi gradini che li separavano.

"Quello è un lupo" disse la ragazza, senza staccare lo sguardo della bestia con il pelo fulvo, le cui orecchie si erano rizzate.

"Il mio lupo, Timoria -e non guardarmi così, Isobel, il lupo rimane."

Isobel valutò l'idea di risponderle, Eirian era certa che se avessero avuto tempo e i suoi genitori non fossero stati in procinto di tornare alla mansione Izzy l'avrebbe sgridata. Per fortuna la Madre non era a conoscenza della metà delle cose che Eirian aveva fatto in quel viaggio, a partire dai tagli sulla sua spalla, di cui uno era fresco e dedicato al vecchio della montagna, all'aver manipolato delle anime come se fossero argilla.

Vennero accolti da una squadra di cameriere che si occupò di disfare i loro bagagli e riportare i cavalli nei loro rispettivi box. Si spaventarono nel vedere Timoria al fianco della ragazza, ma quando i loro occhi si annebbiarono, sembrarono dimenticarsi di essere a pochi metri da un lupo selvatico.

"Hai almeno lavato quella palla di pelo?" domandò Isobel portandoci nella biblioteca. Lì, Mysie e Rhys stavano ridendo davanti a un libro di botanica e uno di architettura, mentre Aislyn sgranocchiava dei biscotti con aria annoiata.

"No, perché?"

"Pulci, zecche, altri animali. Ci potrebbe essere un intero zoo nella sua pelliccia" Isobel sembrava sul punto di mettersi a urlare dal nervosismo. Eirian estese una mano attraverso il legame, cercando di comunicare con lei.

Sei nervosa perché stanno per arrivare i tuoi genitori? Se non vuoi farlo, Isobel, va tutto bene. Nessuno ti obbliga a ucciderli.

Isobel la ignorò e sedendosi capotavola disse, "Chiederò a qualcuno di lavare... Com'è che l'hai chiamata?"

"Timoria."

Diede una risata amara e alzò gli occhi al cielo. "Vendetta, un nome appropriato. Chiederò a qualcuno di lavarla. Sedetevi, dobbiamo parlare."

Nonostante fossero tutti stremati dalla lunga cavalcata e la principessa necessitasse un bagno caldo prima di poter mettere all'opera la mente, fece come le era stato richiesto e prese posto affianco a Isobel, seguita dalla sua lupa e dai due pirati.

"Lord e Lady Kendrick arriveranno tra poco, così come Lord Murdoch" il suo sguardo scivolò sul fratello. "Non possiamo permettere che qualcun altro venga a conoscenza della presenza di Rhys nella mansione, per questo mi occuperò di controllare i miei genitori fin quando non arriverà il momento di terminare ciò che ho iniziato. Con tutto lo staff e i Lord sotto il mio controllo sarò troppo stanca per controllare Murdoch" Isobel guardò Eirian carica di aspettative.

"Ci penso io ad Alastar, in fondo è qui per me, no? Non sarà difficile tenerlo lontano da Rhys"

Il pirata ridacchiò, tenendolo sguardo basso. Non aveva smesso un solo istante di bere e anche in quell'istante era palese che i suoi occhi e guance rosse non fossero per la fatica o il calore della giornata. "Adesso lo chiami per nome?"

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