Intermezzo - Dolce ed Innocente Jungkook

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Avvertenze: tentato suicidio.

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Sette anni prima

«Jungkook! Vieni a vedere!» Esclamò Jimin gesticolando con la mano per farsi notare dall'altra parte del negozio di vestiti.

La luminosa chioma castana venne attirata subito, e poco più lontano da dove si trovava il giovane Jimin, un dolce viso curioso spuntò tra i vestiti appesi. Jungkook allora si avvicinò, e con difficoltà tenne in mano i numerosi libri di scuola e la cartellina, che per l'ennesima volta divennero inutili, siccome anche quel giorno avevano saltato la scuola.

«Guarda questa maglietta con le pagliette fucsia... Sono certo che ti starebbe benissimo.» Disse il biondo prendendo in mano la stampella, mostrando la maglietta all'altro, che con un piccolo sorriso annuì. Il volto contento di Jimin immediatamente divenne pestifero, e con non calanche si mise la maglia nello zaino, lasciando Jungkook scioccato.

«Jimin che fai—»

«Shh... Tranquillo non è la prima volta che lo faccio in questo negozio. Prendo giusto altre cose e poi andiamo via.»

Detto ciò il biondo si incamminò tra i corridoi del negozio, e il castano stette in mobile non sapendo cosa fare. Rimase però guardarlo con un cipiglio di curiosità, il modo in cui spulciava tra le stampelle con espressione concentrata.

A passo lento Jungkook percorse il lato opposto al suo diviso da una lunga fila di vestiti, e continuò a guardarlo, più che con curiosità con incantazione vera e propria. Le sue labbra erano schiuse, rendendo il suo volto ancora più tenero e fanciullesco di quanto lo fosse già, e suoi grandi occhi erano scrutatori, fissi su di lui.

Passare le giornate con Jimin gli davano un senso d'orientamento, che mai ebbe in tutta la sua vita, lo aiutava a trovare una strada, uno scopo ad ogni millisecondo. Quello scorbutico ed aggraziato ragazzo era diventato tutto d'un tratto una quotidianità per lui, praticamente passavano intere giornate insieme. Sapeva molte cose di Jimin, a partire sulla sua famiglia fino alle sciocchezze, ovvero che era molto attivo in campo di feste.

Gli raccontava come venivano organizzate, e quanta gente chic era presente. Gli raccontava anche che spesso si allontanava dalla supervisione del padre, per potersela spassare con i ventenni bevendo qualche drink.

Per Jungkook era difficile proiettare il ragazzo in quell'ambiente, che per giunta non conosceva, perciò non sapeva minimamente come immaginarlo. Era abituato nel vederlo con la divisa scolastica, alla luce del sole. Non sapeva come appariva Jimin la notte, e fino a quel giorno se l'era domandato spesso.

Ad un certo punto il suo sguardo totalmente perso si incrociò con gli occhi azzurri di Jimin, che in quel momento si accorse che stava venendo fissato insistentemente. Sorrise, e Jungkook sobbalzò distogliendo lo sguardo, andandolo a posare sulla grande vetrata del negozio, che si affacciava sulle strade popolate della città.

«Jungkook ci sei? Forza andiamo a casa mia.»

La voce acuta del biondo lo risvegliò dai pensieri, e subito la sua piccola mano venne stretta, per poi venir trascinato fuori dal negozio.

L'altro correva troppo velocemente, e non riusciva a stargli al passo.

«Corri Jungkook!» Esclamò Jimin divertito facendo lo slalom tra le persone, e il fiato di Jungkook divenne più pesante, dovendosi concentrare per non cadere rovinosamente a terra.

Si fermarono sul ciglio della strada completamente sfiniti, e in silenzio ripresero fiato. Ma poco dopo una risata crescente si propagò per tutto il marciapiede.

Steinmetz Pink -phoenix- || Taekook & YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora