Capitolo Otto

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IZUKU POV

Mi ero separato da Kacchan non appena avevo individuato Chisaki. Non lo avevo ancora perdonato per quello che aveva fatto alla piccola Eri in passato. E non mi ero perdonato per non essere riuscito ad affrontarlo senza il suo aiuto.

Lo inseguii attraverso una stanza buia piena di odore stressato di omega. Storsi il naso e continuai a correre finché non ci ritrovammo in uno spiazzo all'esterno. Chisaki aveva delle braccia meccaniche che partivano da poco sopra il gomito.

— CHISAKI! FERMATI!

— E io dovrei ascoltare un insulso omega come te?

Si mise a ridere. Il sangue mi andò al cervello e attivai il mio quirk e provai a prenderlo con il Black Wip, ma lui riuscì a schivarlo.

Il nostro combattimento proseguì in un attaccare e schivare, cercando di non incassare troppi colpi ma il tutto divenne più difficile quando sentii gli effetti dei soppressori svanire.

Merda. Devo chiuderla in fretta.

Il mio stupido odore da omega iniziò a disperdersi nell'aria e Chisaki se ne accorse. I suoi occhi si ingrandirono.

— Oh, ma cosa abbiamo qui? Un omega in calore? Se la smetti di muoverti su e giù posso anche darti una mano. In fondo non troverai Alpha migliore.

Cominciò a camminare velocemente nella mia direzione. Utilizzando lo Smokescreen riuscii a fargli perdere la mia figura, ma il mio odore lo avrebbe condotto da me.

— È inutile che ti nascondi coniglietto! Ti troverò comunque!

Potevo sentire il suo odore alle mie spalle, era un odore fastidioso di disinfettante, ma era comunque un Alpha e sentivo il mio omega interiore scalciare per avere quello che voleva da ormai dieci anni: un Alpha che lo soddisfacesse.

Cominciai a sentire la testa pesante e un forte calore iniziò a formarsi nel mio stomaco. La gambe mi cedettero e caddi sulle ginocchia. Cercai di rialzarmi, ma una mano si aggrappò ai miei capelli tirandoli.

Chisaki mi tolse la maschera e affondò la sua lingua nella mia bocca. Lo morsi e sentii il suo sangue sulla lingua. Sputai e provai ad allontanarmi, ma la sua presa su di me si strinse.

— Nessuno verrà a salvarti Eroe. Nessun Alpha ti ha ancora marchiato, questo perché nessuno sano di mente vorrebbe uno come te. Guardati: non sei per niente appetibile con tutti questi muscoli, niente di morbido su cui aggrapparsi. Per non parlare di tutte queste lentiggini, le hai ovunque? Che roba! Però il tuo odore è buonissimo!

Mise il naso sulla mia ghiandola e inspirò forte. Poi la leccò. Potevo sentire il suo fiato sul collo e i denti accarezzarmi la carne. Iniziai a divincolarmi e calde lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Io non volevo quello, io non volevo lui. Io volevo...

— KACCHAN! TI PREGO, FERMALO! ALPHA!

Una forte esplosione arrivò da destra assieme a insulti e imprecazioni varie. Chisaki si riprese quasi subito, ma alla vista delle condizioni di Kacchan indietreggiò: Kacchan odorava di ira pura e dominio, il caramello era appena percettibile sotto l'odore di bruciato; i suoi occhi non erano rossi, ma completamente neri. Ma la cosa più spaventosa era la sua voce bassa e cupa. Fra i ringhi si riuscì a capire solo poche parole.

Allontanati... mio omega... ti uccido.

Qualcun altro arrivò sulla scena, erano Ashido e Sero.

— DEKU! Non sappiamo cosa sia successo, ma Dynamight deve essere entrato in Rut! Dobbiamo allontanarlo dagli ostaggi!

Mina fece un paio di passi nella mia direzione, ma una nuova esplosione le bloccò la strada. Lo sguardo omicida di Kacchan si posò sull'Alpha rosa. Subito lei tornò sui suoi passi vicino a Sero.

L'Alpha e l'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora