Hawks atterrò in una delle zone più isolate della città, una volta a terra si sistemò un marsupio che portava al petto: dentro una bimba dai capelli bianchi dormiva. Mi fermai a una ventina di metri da loro, osservando attentamente i loro movimenti.
La vibrazione del mio cellulare mi fece gelare il sangue nelle vene: Deku stava provando a chiamarmi da venti minuti, ma io non potevo rispondere. Fissai il nome sullo schermo finché non si spense e poi rintascai l'aggeggio.
Cominciai a muovermi furtivo seguendo a distanza il pennuto rosso e lo osservai come si guardava le spalle guardingo.
Entrò in un edificio con delle scale che portavano ad un piano interrato. Aspettai cinque minuti e poi entrai.
L'interno era buio e freddo, la luce che entrava dalla finestrella sulla porta illuminava in modo lugubre il corridoio in cui ero, il fatto poi che il sole fosse già tramontato completamente non aiutava.
Tesi i muscoli del corpo e rimasi in silenzio, trattenendo il respiro, cercando di captare un qualsiasi suono. Un leggero pianto mi fece alzare la testa: erano al piano di sopra.Qualcuno iniziò ad intonare una ninna nanna. Mi guardai attorno, percorrendo lentamente il corridoio, finché non trovai delle scale. Le salii seguendo la melodia. Lo scricchiolio degli scalini sotto il mio peso mi fece imprecare nella mia testa, ma la ninna nanna non si fermò.
La marmocchia continuava a piangere facendomi raggelare il sangue, la voce di Hawks arrivò attutita alle mie orecchie.— Shh Nike, non piangere. Fra poco papà sarà qui e andrà tutto bene.
Stava aspettando Dabi? Erano d'accordo di vedersi qui? Non stava scappando da lui ma da noi?
Un nuovo rumore mi fece voltare la testa in direzione delle scale: era arrivato qualcun altro. Cercai di mascherare il mio odore, con l'intendo di mimetizzarmi, e mi nascosi in una delle stanze vuote.
Il nuovo venuto fece le scale e man mano che si avvicinava al piano superiore una puzza di carne bruciata andò a riempire l'aria.È arrivato. Ora posso prenderlo.
Aspettai di sentire che entrasse nella stanza e iniziasse la sua conversazione con l'omega prima di avvicinarmi.
— Sei arrivato.
— Certo, ti avevo dato la mia parola di Alpha.Ci fu un attimo di silenzio.
— Posso vedere mia figlia?
— AHAHAHAHAH! No. Certo che no.
— E allora perché l'hai portata? Vuoi farle assistere a come ti prendo mentre mi implori di scoparti omega?Ci fu un ringhio sommesso, non abbastanza forte per appartenere ad un alpha. La conversazione non stava prendendo la piega che mi aspettavo: estrassi il cellulare e inviai la mia posizione al primo numero che trovai in rubrica.
— Sono qui solo per avvisarti. Ci cercano. Ti cercano. Io non voglio più avere a che fare con te Touya. Il nostro legame è stato un errore. Mi hai solo usato.
Ora fu Dabi a ridere. Rise di gusto.
— E cosa ti aspettavi? Amore? Dolcezza? Usarti è sempre stato il mio intento. Ma ora non mi servi più, ora posso anche liberarmi di te.
Fu un attimo. Il mio corpo si mosse da solo e mi scagliai all'interno della stanza.
Atterrai lo stronzo bruciato, che cadde di faccia sul pavimento impolverato. Alzai lo sguardo e trovai quello di Hawks.— Prendi la marmocchia e vattene da qui!
Lui non si mosse e continuò a guardarmi, paralizzato sul posto.
— Che cazzo fai?! Vattene prima che cominci lo scontro!
— Co-cosa significa? Come può sbarazzarsi di me?L'omega che avevo di fronte non aveva niente a che vedere con l'eroe che ricordavo: Takami Keigo piangeva in modo incontrollato mentre disperdeva il suo odore agitato. Sembrava più piccolo nella statura e completamente indifeso.
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L'Alpha e l'Omega
FanficStare in cima alla vetta può essere solitario se sei un Alpha che tutti vorrebbero. Lo è ancora di più se l'unica persona che vorresti come compagno non ti vuole. Stare in cima alla vetta è difficile se sei un Omega che tutti bramano, e lo è ancora...