Capitolo Tredici

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KATSUKI POV

Quando sentii le sirene dell'ambulanza me ne andai.
Non potevo stargli vicino ora.
Non sapevo se potevo fidarmi delle sue parole, ne tanto meno delle sue azioni. Mi aveva rifiutato talmente tante volte che era impossibile che ora mi volesse. Così di punto in bianco poi.

Salii nella mia auto e misi in moto. Senza aspettare gli altri mi avviai verso l'agenzia per cominciare a stilare il rapporto.
La musica di sottofondo però non aiutava a calmare i miei pensieri.

"Keep it a secret

What a cruel phrase

My scream is getting scratched out

A typical future, yet so far away."

Continuai a guidare anche se raggiunsi l'agenzia. Continuavo a riascoltare la stessa canzone, rivivendo i nostri ricordi. Sia i belli che i brutti.

"I want to change

Because
I put everything on hold until later

I wanted to keep protecting our fragile connection."

Non sapevo dove stavo andando finché la sua palazzina non sbucò fra la giungla cittadina.

"You are in my heart completely

Getting rid of the boring time

I don't know what to do."

Mi fermai nel suo parcheggio e aspettai la fine della canzone, per poi spegnere la macchina e scendere.

"I can tell without asking anyone

You won't bring me happiness

But there was something else

you have given to me

Lies that varnish my daily worries

Make me happy and won't go away

I want to change."

Mi avviai verso il suo appartamento. La porta era chiusa, ma non a chiave. Entrai e rilasciai così tanti feromoni che mi venne la testa leggera. Mi misi a riordinare il salotto e poi controllai tutte le finestre, ma quella grande che dava sul terrazzo era rotta. Chiamai così qualcuno che venisse a ripararla e dopo qualche "gentile" parola arrivarono subito.

Quando quelle comparse insignificanti se ne andarono, preparai un borsone con i vestiti puliti del Nerd e mi avviai in ospedale. Non sapevo cosa avrei detto o fatto, ma volevo le mie risposte e le volevo subito.

Ero stanco di aspettare.
Ero stanco di giocare al gatto che insegue il topo.
Ero stanco di essere innamorato di qualcuno che mi illudeva sempre.

Una volta arrivato in ospedale mi diressi verso la reception. Siccome indossavo ancora il costume, non aspettarono nemmeno che dicessi nulla e mi indicarono subito la stanza del Nerd.

Presi le scale e raggiunsi il settimo piano. Una volta aperta la porta un'ondata di feromoni stressati e tristi mi avvolse. Sapevano di pioggia, sapevano delle sue lacrime.
Un medico mi vide e mi si avvicinò tutto agitato, era un Beta.

— Per fortuna che è arrivato lei signor Dynamight! Venga, presto.
— Che cazzo succede? Che tipo di problema ha per essere in questo stato?
— Non ne siamo sicuri, ma credo stia trattenendo il calore. Chiama sottovoce qualcuno, non capiamo chi. Non vuole parlare con nessuno.

L'Alpha e l'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora