Capitolo 8.

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«Calum era a letto con un'altra» dico singhiozzando.
«che stronzo. Perché doveva farti una cosa del genere?» in risposta piango ancora di più.
«ora vengo a prenderti e andiamo a comprare del gelato. Tanto gelato, ok?»
Accetto e chiudo la chiamata. Vado in bagno e mi tolgo il trucco che è colato. Non posso crederci, l'ha fatto per rabbia? Per vendetta? Che cosa gli è preso? Non aveva detto che gli piacevo? Che a me ci teneva? Ormai non so più niente. Il campanello mi risveglia dai miei pensieri, Michael ci ha messo poco. Scendo di fretta le scale per aprirgli. Ma non è lui. «Calum vattene.»
«King fammi spiegare, non ha significato niente.» cerca di giustificarsi.
«Calum vattene, hai fatto già abbastanza quindi sparisci dalla mia vista. Mi fai ribrezzo» sputo acida. Lui ringhia e annuisce. Se ne va sbattendo la porta, lasciandomi basita, in piedi di fronte alla porta. Come cazzo è possibile che dopo così poco tempo ci siamo già lasciati?
Esco di casa per fumare una sigaretta e Michael sta parcheggiando l'auto.
«ciao Mikey...»
Lui corre verso di me e inciampa nel gradino. Io scoppio a ridere e lui ride con me. Si avvicina e mi abbraccia. Mi stringe fino a farmi smettere di respirare, ma non mi importa, mi sento meno appesantita da tutti questi sentimenti. «grazie» dico con voce flebile, penso non mi abbia sentito. «prego» dice con tono ancora più flebile, per prendermi in giro. Ridacchio e mi alzo dal gradino. Spengo la sigaretta e mi avvio verso la sua macchina. Mi porta in una gelateria che non conosco di persona, ma dicono che con il gelato fanno arte. Mikey è molto dolce, non avrebbe dovuto. In fondo io l'ho sempre trattato male.
Michael parcheggia ed entriamo.
La sala principale è enorme, tutta bianca e luminosa. «Salve vorrei un gelato a forma di rosa al gusto... King che gusto vuoi?» mi chiede mentre ordina. «Ehm... Fragola.» dico improvvisamente, è vero il cioccolato è più efficace come anti depressivo, ma ho sete. Il gelataio annuisce e si rivolge a Clifford. «Ehm io un gela-corno alla menta» mi volto e strabuzzo gli occhi, che cazzo è un gela-corno? «ehm si, mi piacciono gli unicorni...» mi ha letto nel pensiero ed è arrossito. Ahah sembra che abbia mangiato un peperoncino. Prendiamo un tavolo e aspettiamo che ci portino i nostri gelati. Quando arrivo sono meravigliata. Questi qui sono degli artisti. La mia rosa -Michael è un romantico, sdolcinato- è bellissima, ma il suo gela-corno è strabiliante. È la testa di un cavallo stilizzata con un biscotto conico conficcato in testa ricoperto di cioccolato. «noto dalle dimensioni del tuo gelato che sei più affranto di me.»
«prendo questo gelato da quando sono piccolo, mi tirava su il morale quando ero triste e poi è buono»
«Michael anche se non è a forma di unicorno è buono lo stesso sai?» lui ridacchia e annuisce. Finiamo i nostri gelati e ci incamminiamo verso l'auto e quando Michael mette in moto dice «ti porto in un posto bellissimo» mi sorride e le sue labbra rosse come un lampone racchiudono quadratini bianchi luminosi e bellissimi. Che cosa sto pensando? Oh dio.
Quando ci fermiamo siamo davanti al cancello di un parco. Un parco? Ce ne saranno miliardi in questa cazzo di città. Quando entriamo mi sembra familiare questo posto, percorriamo un po' e poi lo vedo, l'albero delle canne. «Michael perché siamo all'albero delle canne?» lui mi guarda... Male?
«che?»
«questo è l'albero che con Hemmings e Hood ho chiamato albero delle canne perché la nostra prima e ultima canna -tranne per Calum- ce la siamo fumata qui.» lui annuisce pensieroso. «in realtà volevo portarti qui perché è una bella giornata.» sembra imbarazzato. ci sdraiamo sulla coperta che Michael ha tirato fuori dallo zaino. All'inizio c'è silenzio poi mi chiede «perché nessuno ti chiama con il tuo vero nome?» nessuno me l'aveva mai chiesto, forse perché tutti sapevano.
«la mia migliore amica e io chiamavamo nello stesso modo. Lei è morta a scuola, è rimasta chiusa nel bagno e poi è scoppiato un incendio. » sospiro «All'inizio nessuno lo pronunciava perché a tutti saliva alla mente il suo corpo, il suo funerale. Poi ho chiesto che mi chiamassero per cognome indistintamente tra insegnanti e alunni. Non sarò tanto popolare, ma nessuno mi ha più chiamato con il mio nome, sono stati rispettosi. Io le volevo troppo bene.» ho le lacrime agli occhi e quando una mi riga il viso Mikey me l'asciuga.
«Michael, perché anche se ti ho trattato male all'inizio tu non ti sei allontanato da me?» lui sospira e ride «perché ridi» «King io so come sei davvero, e so che tu sei dolce e simpatica» eh?
«come lo sai?»
«quando stavi insieme ad Ashton ero nel suo gruppo. Tu non ti accorgevi di me, ma io ti osservavo e quando tu e Ashton vi siete lasciati -» lo blocco «l'ho lasciato io»
«si lo so e so anche il motivo, per questo me ne sono andato.» lui è quello biondo? Oddio ho capito «tu eri biondo con i capelli alla Bieber?» lui avvampa di colpo «no ti pare... Si...»
Scoppio a ridere e lui fa il finto offeso poi passa all'attacco e mi fa il solletico. «Mikey basta. ahaha non respiro ahah!» lui smette e si accende una sigaretta e ne offre una anche a me. Accetto e la accendo. «mi dispiace per la tua amica..» mi dice dopo un paio di note. «a me dispiace per i tuoi capelli!» ride, non mi va di parlare di lei. Finiamo la sigaretta e ho voglia di andare a casa da Luke a farmi consolare anche da lui, Michael annuisce e ci avviamo verso l'auto. Il viaggio di ritorno lo passiamo a cantare a squarciagola le canzoni che passano alla radio. Quando ci fermiamo Michael mi accompagna fino alla porta. «grazie Mikey. lo abbraccio e mi giro per entrare ma lui mi richiama e mi giro. Cerca di baciarmi. «Michael mi sono appena lasciata con Calum. Sono ancora scossa.» lui annuisce e se ne va. «occhi trasparenti scusa.» lui sgomma e se ne va.

SPAZIO AUTRICE

scusate. questo capitolo è stato un parto. sono in ritardo ma ho cercato di farmi perdonare con 1024 parole di dolcezza spero che vi piaccia (STELLINA) un bacio
-lapazzaconleali ❤️

Trasparent eyes || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora