CAPITOLO 7

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Entriamo in discoteca e la musica rimbomba già nella mia testa.
Io e Asia cominciamo a ballare già dall'ingresso sulle note di "Gecko" di Oliver Heldens. Adoro quel dj.
Percorriamo la passerella e poi ci lanciamo in pista.
Balliamo fino allo sfinimento, rifiuto un paio di ragazzi che mi chiedono di ballare e poi vado al bancone del bar per ordinare un cocktail.
《 Un Angelo Azzurro, grazie》, urlo forte per farmi sentire dal barista. Prendo il cocktail e mi avvio nuovamente in pista. Bevo un sorso, due tre e sono già ubriaca. Non bevo mai, non ci sono abituata, ma stasera ne avevo bisogno.
Barcollo tra la folla, Asia mi regge da un lato e Pietro dall'altro.
Ad un tratto mi ritrovo davanti Simone, che mi guarda e poi continua a farsi spazio tra la folla. Che figura! Avrà pensato sicuramente che sono ridicola.
Dato che sono ubriaca non faccio caso a Simone e poi ricordo solo che qualcuno mi mette nel mio letto.
Il giorno dopo mi sveglio oltre che alle 14.00, anche con un gran mal di testa. Spero che mia madre non si sia accorta del mio pessimo stato di ieri sera.
Mi alzo, raggiungo la cucina toccandomi la testa e socchiudendo gli occhi per via della luce forte che penetra dalla finestra.
《 Buon pomeriggio》, mi dice mia madre
《 Che ore sono?》, sono intontita
《Quasi le tre》
《 Wow. Ho fame. Cosa c'è da mangiare?》
《Ti ho conservato la lasagna》
《Buona. Mettimene un po'》
Mia madre apparecchia la tavola solo per me e comincio a mangiare.
Sto così sconvolta che non riesco neanche a parlare. Penso continuamente a Simone... vorrei tanto che stesse con me. È troppo intelligente, troppo bello e troppo il mio tipo per stare con me.
Faccio un sospiro col naso e bevo un sorso d'acqua.

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Sono passati già cinque mesi dall'inzio della scuola. Va tutto a gonfie vele, a scuola sto raggiungendo ottimi risultati, i miei amici sono sempre più adorabili e la mia famiglia è semplicemente fantastica.
Penso ancora a Simone, ma sono passati già quattro mesi da quando gli ho scritto.
Mi sono rassegnata e poi ho altro a cui pensare.
Per esempio la maturità. Quest'anno terminerò gli studi e devo studiare già per i test all'università. Sono orientata verso medicina.

Il mio telefono squilla 《Rachele, devo darti due notizie fantastiche!》
《 Dimmi tutto, Meli》, dico eccitata
《Uno, Andrea finalmente mi ha chiesto di metterci insieme e due ho trovato i biglietti per l'America! Andiamo a Los Angeles, baby》
《 Nooo!! Fantastico, non posso crederci sono troppo contenta》
Sono contentissima. L'unica buona notizia dopo tanto tempo. Ho bisogno di cambiare aria, dopo le varie delusioni l'America è la migliore terapia per curare il mio umore.
《 Mamma, mamma, mamma! Melissa ha appena trovato i biglietti per Los Angeles! 》, urlo eccitata e corro per casa alla ricerca di mia madre.
《Che bello, tesoro. È fantastico. Quando partirete?》
《 Credo inizio agosto》
《 Bene》

Va tutto bene. Melissa è superinnamorata del suo nuovo ragazzo, le mie amiche sono altrettanto innamorate dei propri ragazzi e io sto già preparando il programma per il colloquio orale della maturità.
Il mio rapporto con mio fratello è migliorato molto e ultimamente trascorriamo molto tempo insieme.
Siamo già ad aprile.. sono in ansia per la maturità e non ho neanche il tempo di respirare.
I biglietti per L.A sono già stati bloccati e non sto più nella pelle. Vorrei solo che questo esame arrivi presto e che evada finalmente da questa città. Non ne posso più di niente. Voglio solo me e Melissa a camminare su quelle meravigliose strade di Los Angeles.
Stasera c'è una festa a casa di un'amica di Asia. Andremo tutti lì e chissà, magari troverò qualcuno con cui stare dato che sono tutte fidanzate.
Mi preparo con cura circa tre ore prima. Preparo la vasca per un lungo bagno caldo pieno di schiuma profumata. Ho da poco acquistato delle palle di sapone stile Lush e sono molto felice di provarle. Immergo nella vasca la palla verde che ha un odore straordinario, dovrebbe essere muschio ma è diverso. Sa di profumo, di qualcosa che non si toglie velocemente dalla pelle.
Accendo l'acqua bollente e la faccio arrivare sino all'orlo della vasca. Mi spoglio, getto i miei vestiti sul pavimento e spengo tutte le luci. Quasi mi addormento, ma poi ricordo che devo velocizzarmi per devo ancora decidere cosa indossare.
Ho voglia di un look aggressivo, per cui opterò per un outfit con giubbino di pelle. Il problema è cosa mettere sotto il giubbino.
Esco dalla vasca, accendo la luce e metto l'accappatoio e un asciugamano sui capelli per tamponarli.
Vado in camera mia, che è attaccata al bagno e apro l'armadio.
Guardo fisso dentro l'armadio tutti i miei vestiti senza però prenderne nenache uno. Poi mi viene in mente che mia madre poco fa mi ha comprato una sorta di maglia-vestito bordeaux e la cerco nell'armadio.
La prendo e la provo addosso. Niente male.
Dato che saremo in una casa e dato che fa già molto caldo nonostante sia aprile, evito di mettere le calze.
Decido così di mettere questo vestito semplicissimo a forma di canotta, più lunga dietro rispetto avanti e ci abbino un paio di converse quasi argento. Questi due colori sono fantastici insieme. Sopra, come previsto, metto il giubbotto di pelle nero e lo abbino ad una borsa di Silvian Heach molto aggressiva con delle borchie nere e col fondo dello stesso colore delle scarpe, un po' sbiadito.
Metto un paio di orecchini neri semplici e sono pronta. Adesso devo solo truccarmi. Dato che ho un outfit abbastanza colorato, decido di truccare sobriamente gli occhi con una semplice linea di eyeliner nero e un sacco di mascara.
I capelli li lascio mossi, da leonessa per completare il look aggressivo.
Asia viene a prendermi e raggiungiamo entrambe la casa della sua amica.
Entro. C'è tantissima gente, minimo un centinaio di persone.
La gente è così tanta che è costretta a stare sulle scale. È una festa molto stile americano. Vedo gente con i bicchieri in mano che chiacchiera e la musica rimbomba nelle orecchie. Mi sento come se stessi in un film.
La musica è alta e io cerco qualcosa da bere tra le cento persone che riempiono la casa.
Prendo un bicchiere di cocacola, non ho intenzione di ubriacarmi di nuovo.

Prendo il mio bicchiere e vado a fare un giro. Vedo una testa riccia di spalle, sembra Simone, ma adesso non gli do più tanta importcanza e spero che non mi veda per evitare ulteriori figure di merda.
Abbasso la testa e passo accanto a Simone, che per fortuna non si accorge di me.
Non ce la faccio a stare lucida, sono troppo depressa per prendere le cose con lucidità. Vado nuovamente al banco della cucina e mi verso un po' di vodka al melone.
Butto giù quattro bicchieri. Non capisco più niente.
Barcollo tra la gente e cerco le mie amiche. Vado al piano di sopra e comincio ad aprire tutte le stanze. Non ci trovo nessuno. Poi vado in cerca del bagno perché ho bisogno di vomitare. Apro la porta. Simone. Una ragazza gli sta saltando addosso. Rimango sconvolta e poi chiudo nuovamente la porta. Mi viene da piangere, mi accascio a terra e le lacrime scendono sul mio viso.
So che non dovrebbe interessarmi, che è passato molto tempo da quando gli ho scritto, ma è come se ci fosse qualcosa in lui che lo collega a me.
Sensazioni....

il tempo di un'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora