CAPITOLO 11

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Finalmente è giunta la mia "notte prima degli esami". Un momento che credevo così lontano è giunto.
Sono sul divano a pensare a tutte le cose che ho fatto in questi meravigliosi cinque anni di liceo, trascorsi con le migliori persone che potessi mai incontrare. In questi cinque anni ne abbiamo vissute di tutti i colori e di tutte le sfumature. Adesso che sono quasi agli esami di maturità, penso che quando mi dicevano "gli anni del liceo sono quelli più belli", avevano proprio ragione. Mi mancherà sedermi tra i banchi di scuola, ascoltare senza voglia i prof ed essere costretta a studiare per le interrogazioni. Mi mancheranno tutti i miei amici, tutte le stronzate vissute con loro. Ricordo che una volta, il secondo anno, io ed un mio caro amico allacciammo i lacci delle scarpe di un nostro compagno vicino la sedia sulla quale era seduto. Ce ne facemmo di risate!
Mi mancherà prendere il pullman ogni giorno, guardare le stesse facce assonnate, l'autista che ormai è diventato mio amico, i bidelli, amici fedeli degli alunni, le battaglie con i professori per difendere i nostri diritti, gli scioperi e i cortei in centro, urlare fino al mal di gola reggendo enormi striscioni. Quando penso ai miei cinque anni di liceo mi viene in mente una musica al pianoforte, meravigliosa, così dolce e così malinconica. Perché per me questo sarà il liceo, pura nostalgia. Mentre scrivo questa lettera, bagno il foglio con le mie lacrime.
La mano mi trema e la mia calligrafia è sfocata dalle lacrime salate che scendono come una cascata dai miei occhi. Sono chiusa in camera mia, non ho voglia di far vedere che piango.
L'unica cosa che riesco a pensare è che non voglio lasciare quei coglioni che mi hanno fatto fare mille risate, mille pianti. Che mi hanno consolata quando prendevo i brutti voti ed elogiata quando prendevo quelli belli. Cazzo. Mi mancherà tutto, anche quegli stronzi che tutti chiamano professori ma che poi, dopo cinque anni sono come una famiglia. Ecco cosa siamo, una grande famiglia, composta da 25 persone diverse. 25 personalità, 25 volti, 25 voci, 25 modi di pensare e di scrivere. Guarda caso, il 25 è il mio numero preferito, non a caso il numero della nostra classe è 25. Il 25 sarà il numero che mi accompagnerà nella vita, il numero fortunato perché quando penserò a lui, mi verranno in mente gli anni del liceo, quelli in cui sono stata spensierata e non mi sono preoccupata di fare pazzie.
Le pazzie, un'altra componente di questi cinque anni. Ricordo che una volta in gita a Londra io ed i miei compagni di classe uscimmo dall'albergo di nascosto, in pigiama e cantavamo le canzoni di Marracash in giro per la città. Quando il prof lo scoprì ci mise in punizione e per il resto della gita non potemmo uscire senza di lui. Nonostante la punizione ricordo quella gita come la più bella mai vissuta fin'ora. Mi spiace che quest'anno non ci sia stata una gita "d'addio".
Sono stanchissima, ma sono sicura che se ora vado a letto non chiudo occhio, perché penserò già a domani e alle possibili tracce che usciranno per il tema. Penserò alla seconda prova, versione di latino e alla terza, il 'quizzone'.
Ho tanta paura. Non tanto dell'esame, quanto della vita che mi aspetterà.

Dedico questa lettera alla 'me diplomata', che la leggerà quando sarà tutto finito e tutto questo sarà soltanto un dolce ricordo...

RACHELE, III C liceo classico Marconi.

il tempo di un'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora