25 dicembre

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25 dicembre

La mattina del Natale che avrebbe cambiato per sempre la sua vita, Lily Evans si svegliò tra le braccia di quello che in un futuro nemmeno troppo lontano sarebbe diventato suo marito.

Ma Lily Evans non aveva il dono della preveggenza e così, quando ritornò alla coscienza dopo un sonno ristoratore, avvolta in un piacevole tepore profumato, e scoprì che la presenza calda e solida alle sue spalle e il braccio pesante intorno alla sua vita appartenevano a nient'altri che l'uomo relativamente sconosciuto con cui aveva condiviso la stanza, la sua prima logica reazione fu quella di sottrarsi all'istante alla sua presa e balzare in piedi dal letto con uno strillo sconcertato.

James – o meglio, James Potter, come aveva appurato la sera precedente – sussultò e spalancò gli occhi di scatto e un'espressione di profondo disorientamento esplose sul suo viso oggettivamente bellissimo.

«Cosasssucc –?»

«Che cosa ti passa per il cervello?» gridò Lily, il cui cuore stava ancora battendo a velocità stellari dallo spavento.

«Di che...?»

«Non sono il tuo orsacchiotto di peluche!»

«Che cosa c'entra il –»

«Mi stavi addosso come se – come se –»

Lily esitò, ma fortunatamente non fu costretta a spiegare oltre.

Il modo in cui le guance di James parvero prosciugarsi all'istante del loro colorito roseo fu più che sufficiente.

«Oh mio Dio» esalò lui, chiaramente orripilato, tirandosi a sedere di scatto, mentre il suo sguardo un po' sfocato si posava sul muro di cuscini abbattuto. Lily vide la realizzazione farsi strada sul suo volto, quando si accorse di essere esattamente dalla parte opposta di letto che gli spettava. «Oh mio Dio, oh mio –»

Poi deglutì – il suo pomo d'Adamo balzò dolorosamente – e riportò lo sguardo su di lei e Lily ebbe davanti a sé per un momento l'incarnazione umana della vergogna.

«Ti prego, non denunciarmi» pigolò James. Le sue guance, dopo un iniziale momento di pallore, si stavano facendo progressivamente sempre più paonazze. «Ti prego, ti prego, ti prego, non era mia intenzione –»

«Ci mancherebbe altro!»

«Sono – sono mortificato» esalò lui, passandosi nervosamente una mano tra i capelli, con talmente tanta frenesia da farle pensare che lo stesse facendo senza nemmeno accorgersene.

La trapunta sotto a cui avevano dormito gli scivolò intorno ai fianchi, e Lily scoprì con gran piacere – no, con gran disappunto – lo sconvolgimento le stava annebbiando la mente – che era andato a letto a petto nudo.

In pieno dicembre.

Viveva in un mondo di pazzi.

«Non so cosa – io sono – è stato –» James continuò a farfugliare sconclusionatamente. «È un po' di tempo che non – voglio dire, la mia fidanzata – cioè, la mia ex, io e lei non...»

«... state più insieme?» provò a completare Lily.

James aprì la bocca come per risponderle, ma la richiuse dopo un paio di secondi di apnea, deglutì e infine annuì convulsamente.

«E quindi hai pensato che fosse opportuno abbarbicarsi ad una completa sconosciuta? Che so, per sentire meno la malinconia?»

«No!» guaì lui e stavolta entrambe le sue mani volarono tra i suoi capelli e vi rimasero incastrate. «No, io non – non ho pensato, non è stato volontario, mi sono solo –»

A Very Catastrophic ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora