29 dicembre
La stazione di Edimburgo era affollata.
Lily non sapeva se fosse per l'ora, o per il fatto che mancassero due giorni all'anno nuovo, o per le vacanze, o per la terribile tempesta di neve che aveva fermato tutti i voli, costringendo metà del Regno Unito a ripiegare su altri mezzi di trasporto, ma l'enorme androne centrale era gremito di persone e carrelli e valigie e la confusione era totale.
E, ciononostante, Lily era felice.
«Binario nove» disse James, alla sua destra, il capo rivolto verso i grandi tabelloni luminosi con gli orari delle partenze.
Un vago sorriso divertito aleggiava anche sulle sue labbra.
Quel giorno si erano svegliati entrambi di buonumore.
Per quanto riguardava Lily, non avrebbe saputo spiegarne il perché. Forse il merito era in parte da attribuire alla combinazione tra l'essere finalmente ritornata in Gran Bretagna e l'aver trascorso una lunga e soddisfacente notte di sonno sereno. Forse era perché avevano trovato ad aspettarli un pallido sole quella mattina quando erano usciti dall'hotel, dopo giorni e giorni di neve e pioggia e venti gelidi. Forse era perché pareva che quel viaggio interminabile e disperato si stesse davvero avviando verso una lieta conclusione.
Forse – forse – non disturbava nemmeno il fatto che la sera precedente lei e James fossero usciti a cena insieme, in quello che era sembrato un appuntamento a tutti gli effetti, e negli occhi di lui era brillato qualcosa che Lily non aveva mai visto e che l'aveva portata a sperare che le loro strade non fossero poi così sul punto di separarsi per sempre e non incrociarsi mai più.
Quando salirono sul treno e si sedettero ai loro posti – bisticciando allegramente per ottenere quello più vicino al finestrino – Lily si rifiutò di pensare che quel giorno qualcosa potesse andare ulteriormente storto.
Il sole era alto nel cielo.
La neve residua splendeva scintillante.
Il loro vagone era caldo e confortevole.
James le stava sorridendo.
Il treno si mise in moto alle otto in punto, esattamente come previsto, e quello parve a Lily un ulteriore segno beneaugurante.
Quando distolse lo sguardo dal paesaggio in movimento al di là del finestrino e da Edimburgo che si allontanava e lo riportò su James, si accorse che lui aveva estratto il computer dalla sua ventiquattrore e si era già infilato una cuffietta nell'orecchio.
Sullo schermo era aperto un documento word.
«Che fai?» gli domandò.
«Finisco il mio discorso per il matrimonio»
«E cosa ascolti?»
James le porse una cuffietta. Quando se la infilò, le note dei versi finali di Eleanor Rigby le risuonarono nell'orecchio.
«Oh. I Beatles» Lily sorrise. «I preferiti di mia madre»
«Anche della mia» dichiarò lui, illuminandosi. «Mamma e papà si sono conosciuti ad un loro concerto»
«Mi sembra un'ottima colonna sonora per uno che sta cercando di scrivere qualcosa sull'amore, allora»
James le fece l'occhiolino e poi ritornò a dedicarsi al suo discorso, dopo aver trafficato per un istante con il suo cellulare.
Quando, qualche secondo più tardi, Eleanor Rigby terminò e lasciò il posto alle prime note di Canyon Moon di Harry Styles, Lily si voltò giusto in tempo per vedere un sorriso enorme aprirsi sul viso di James.
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A Very Catastrophic Christmas
FanfictionJily AU Una dottoranda frizzante e vivace, un avvocato sull'orlo di una crisi esistenziale, una bufera di neve interminabile e un viaggio apocalittico nel tentativo di tornare a casa. O, il Natale in cui le vite di Lily e James si incrociano per la...