un inizio turbolento

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A volte guardando la luna in cielo Clara di sentiva come lei. Prego la dea di darle la forza di portare a compimento la missione :" Ma per chi lo faccio? " Questo si chiedeva clara, per chi lo stava facendo? Tutti quelli che aveva conosciuto erano morti, e i pochi della sua specie ancora rimasti erano dispersi per il mondo, troppo deboli e troppo impauriti anche solo per pensare a una qualche forma di resistenza che non fosse il semplice continuare a vivere a scapito della violenta caccia che li stava decimando.

La storia della nascita di Clara era burrascosa come la sua vita.
La tempesta infuriava da tre giorni e da tre giorni la donna era in Travaglio, violente contrazioni scuotevano il suo esile corpo e gelide sferzate di vento minacciavano di ribaltare l'imbarcazione da un momento all'altro. Le urla terrorizzate dei bambini, i battenti della botola sforzati dal vento, la pioggia battente sul ponte della nave entravano nella testa della povera donna e non la lasciavano riposare nei pochi momenti fra una contrazione e l'altra.

La povera donna cercava di spingere, come le aveva spiegato la levatrice, guardava speranzosa il corpo della vecchia, come se quel cadavere putrido lacerato dal vaiolo e dalla fame potesse porre fine al suo dolore.
No, nessuno poteva mettere fine ad un dolore che meritava, quel dolore se l'era guadagnato disonorando la sua famiglia e mettendosi in quella incresciosa situazione.
La punizione di Eva.

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