☪ 06 - 𝑩𝒂𝒔𝒔𝒐 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒈𝒊𝒂𝒑𝒑𝒐𝒏𝒆𝒔𝒆

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Non sapeva cosa fosse realmente successo e non sapeva da dove cominciare a inventare e inventare scuse quando sarebbe tornato a casa.

Si fece coraggio, prese un grande respiro e aprì la porta di casa ricordandosi del pomeriggio trascorso.

Si erano allontanati dal luogo che Taehyung e Yoongi avevano definito tetro, ma che a Jungkook era servito per calmarsi un minimo. Per la prima volta il più piccolo aveva riso spontaneamente e si era divertito tantissimo vedendo i due che battibeccavano in continuazione per ogni cosa.

In realtà non pensava di stare simpatico all'alpha, che in tutta la camminata gli aveva rivolto solo un fugace sguardo.

L'uscita si era conclusa con Tae che aveva chiesto il numero di Kook per "tenersi in contatto" e semplicemente con un cenno del capo da parte del maggiore.

«Jungkookie, finalmente ci degni della tua presenza» e il tono ironico che ancora usava era talmente inappropriato e fuori luogo che Jungkook avrebbe voluto urlare che erano loro che solitamente sparivano per settimane senza avvisarlo mai. Ma restò zitto a prendersi colpe che non aveva.

«Cara, penso che dovremmo portare nostro figlio da un buon medico. Non sento la sua voce da un pò troppo tempo, non che questo mi dispiaccia ovviamente» disse girandosi verso la moglie che li guardava dall'angolo dell'ingresso con un sorrisetto sul volto.

«No tesoro, sarebbe uno spreco di soldi inutile, già ne abbiamo spesi troppi per lui. Ho io un modo per sentire la sua voce.» Inutile. Parola dopo parola sentiva un peso sul petto che aumentava gradualmente.

«Si, era proprio quello che pensavo io.» Jungkook pregò internamente perchè davvero non pensava che ne sarebbe uscito vivo questa volta.

Il padre gli si avvicinò posando una mano sulla guancia del figlio, che in quel momento era immobile, congelato dalla paura. Ben presto quella carezza si trasformò in uno schiaffo dato con enorme violenza. Un piccolo gemito di dolore uscì dalle labbra del minore che sentiva la zona colpita scaldarsi sempre di più facendogli capire che il segno non se ne sarebbe andato velocemente. La stessa mano del genitore tenuta ancora aperta a mezz'aria si strinse in un pugno che si schiantò sulla mascella. Urlò di dolore. Faceva malissimo. Nemmeno il peggior bullo della scuola era mai riuscito a procurargli tale dolore fisico.

Andò avanti per ore, finché Jungkook non si accasciò a terra coperto di sangue , il sudore sulla fronte e con le lacrime agli occhi.

In un corpo diverso, una persona percepiva e sentiva perfettamente tutto quello che stava succedendo a Busan come se a essere martoriato era il suo di corpo.

Stava male, talmente tanto che si inginocchiò portandosi le mani al petto gemendo dal dolore.

«Taehyung, cazzo stai bene?» Yoongi corse verso il migliore amico.

«No, è come se qualcuno mi stesse picchiando, mi fa male tutto» riuscì a dire sussurrando con le lacrime agli occhi.
Yoongi non lo aveva mai visto così e preoccupato decise di alzargli la felpa per vedere se c'era traccia di qualche livido che gli doleva, ma quando vide che sulla parte superiore del suo corpo non vi era niente non sapeva a cosa fare la colpa del dolore.

Pochi secondi dopo, però sembró essere passato tutto. Taehyung respirava pesantemente seduto ancora a terra mentre si passava una mano tra i capelli sudati.

«Cosa è appena successo?» Questa era la domanda che gli riempiva la testa. Com'era possibile provare dolore all'improvviso?

«Stai meglio?» Si rivolse a lui Yoongi ancora scosso.
«Si, si meglio» Non sapeva che altro dire.

«Tu hai una vaga idea di cosa sia accaduto?»

Il maggiore scosse la testa, anche se in realtà aveva iniziato a formare qualche teoria nella sua mente, ma non voleva esporle ancora perché sapeva che il migliore amico avrebbe fatto di tutto per distruggerle.

Si trovava sul suo letto steso in modo troppo disordinato rispetto all'ordine che regnava in camera.

Fissava il soffitto mentre le lacrime gli bagnavano gli occhi e singhiozzi rumorosi gli uscivano dalla bocca facendogli accorciare il respiro.

La sveglia del suo telefono segnava che avrebbe dovuto alzarsi per prepararsi e andare a scuola, tornare alla vita normale.

Non poteva mancare quel giorno in università perché prima di tutto doveva iniziare a sbrigarsi per studiare perché da lì a poco sarebbero iniziati gli esami; poi il giorno precedente Jin lo aveva riempito di messaggi chiedendogli dice si fosse cacciato e preoccupato che fosse successo qualcosa.

La mattina precedente appena svegliato aveva fatto un breve giro sui social, e aveva scoperto - grazie a qualche storia di alcuni suoi compagni di corso - che un nuovo studente era giunto in Università.

Jungkook non era, ovviamente, propenso a fare amicizia, ma almeno pensó che fosse meglio farsi "conoscere" subito dal nuovo arrivato.

In casa quella mattina non c'era nessuno, perciò seppur non del tutto convinto delle sue azioni si recò in cucina, dove vide sulla tavola un dolce appena sfornato che profumava di cioccolato e vaniglia. Così capí che la cameriera dopo averla conclusa era andata a fare la spesa.

Fissava quella torta per minuti interi, e l'indecisione era padrona nella sua mente.

Aveva fame.

Ma allo stesso tempo aveva paura di correre in bagno subito dopo il primo morso.

I minuti passavano ed era in ritardo, così decise di tagliarne una piccola fetta, avvolgerla in un po' di carta e di metterla nel suo zaino per poi dirigersi verso scuola.

Subito notó che l'entrata non era libera come al solito, ma una grande folla era accalcata in un grande cerchio.

«Ehi Jungkook, come stai?»
«Sto bene Jin, grazie»
«Oh, non ringraziarmi, piuttosto hai già conosciuto il nuovo arrivato?»
Jungkook scosse la testa.
«Sono sicuro che ti piacerà, è giapponese, si chiama Kimi» Jungkook annuì a quelle - inutili - informazioni e proseguí senza degnare di uno sguardo il maggiore.

La prima ora aveva scienze della comunicazione, e ovviamente si sedette il quanto più lontano possibile da tutti.

Nonostante ciò, però, riuscì ad attirare un basso ragazzo giapponese che si sedette di fianco a lui.

ANGOLO AUTRICE
sono tanto felice che la storia stia piacendo e vi avviso di prepararvi mentalmente per i prossimi capitoli

ᵘⁿᵈᵉᵃᵈ ʰʸᵇʳⁱᵈ † 𝖙𝖆𝖊𝖐𝖔𝖔𝖐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora