☪ 07 - 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒉𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒂 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒓𝒎𝒊?

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Jungkook si sentiva una brutta, bruttissima sensazione addosso. Sapeva benissimo che qualcuno lo stesse fissando, e odiava quella sensazione. Il presentimento che qualcuno avesse appena rotto, senza pudore, la sua bolla di solitudine con un solo, pesante e ossessivo sguardo lo faceva imbestialire.

Si girò appena e vide una chioma rosa che gli sorrideva. Cercò di ignorare la cosa e provò a riprendere il filo dei suoi appunti interrotti.

Purtroppo la campanella suonò subito dopo e un boato di studenti si alzò pronto a recarsi ognuno a casa propria, o almeno era quello che avrebbe fatto Jungkook. Tutte le sue azioni vennero però fermate da una mano che si poggiò sulla sua spalla, e lui, preso alla sprovvista, si portò una mano sul cuore, segno che si era spaventato molto e si voltò di scatto verso la persona.

«P-piacere, mi chiamo Kimi» Si presentò il ragazzo. E a Jungkook parvero strane un pò di cose, a partire dal suo balbettare: insomma, lo aveva fissato per una ora intera e ora faceva il timido per dire il suo nome?

Prima di ricambiare il saluto si accorse di una cosa, che invece di farlo sorridere - come doveva essere per tutte le persone normali - lo fece sentire male, e lo fece sentire come se tutti i suoi piani stavano andando a rotoli in soli due giorni.

Aveva conosciuto troppa gente nuova.

Questo era in assoluto un male. Lui non era abituato a relazionarsi. Oltre le urla dei suoi genitori e le raccomandazioni di Jin, non aveva mai sentito qualcun altro parlare con lui e non aveva mai sostenuto una conversazione con un suo coetaneo.

Ma poi tutto cambiò radicalmente: conobbe Taehyung, Yoongi e Namjoon - sempre se con quest'ultimo si potesse definire conoscenza - e ora questo Kimi era venuto a presentarsi, ma con quale scopo?

«Capisco che sia stranito, ma vedi è il mio primo giorno in questa scuola e volevo chiederti una informazione» e lì Jungkook capì di cosa gli aveva parlato Jin quella mattina, del nuovo arrivato.

«Io sono Jungkook» Kimi annuì e gli tese la mano in segno di saluto. Jungkook ricambiò la stretta, e ancora più dubitante di prima prese il suo zaino e seguito dall'altro uscì dall'aula ormai priva di persone.

Kimi non gli aveva detto il genere quando si era presentato, e a Jungkook scappò un sorriso, magari si era semplicemente scordato.
Ma un'altra cosa non era sfuggita al minore: non riusciva a distinguere l'odore di Kimi.

«Beh, di che informazione avevi bisogno?»

«Oh davvero nulla di serio, anzi mi dispiace di averti importunato così, ma durante la lezione sono stato colpito da te, e mi sono chiesto se avessi da fare oggi, per fare un giro» Confessò.

Io avevo attirato l'attenzione di qualcuno che non mi volesse picchiare?

«In realtà non ho niente da fare. Ti va di andare in giro per la città? Conosci Busan? Vuoi che ti faccio un tour?» Non seppe nemmeno lui cosa stesse accadendo, ma era felice, magari poteva fare amicizia con qualcuno all'interno di quel decrepito istituto.

Kimi gli trasmetteva tanta simpatia e dolcezza.

Il ragazzo annuì convinto, e gli fece segno per avviarsi verso l'uscita.

«Allora Kimi, perchè ti chiami Kimi? Sei coreano? Quanti anni hai? Da dove ti sei trasferito?» E la contentezza di Jungkook si fece sentire, tanto da far sorridere intenerito l'altro ragazzo, che gli rispose con gran gioia.

«No, non sono coreano, bensì giapponese e ho 19 anni» Rivelò il maggiore che ridacchiò quando vide la faccia dell'altro che con la bocca aperta annuiva.

«Mi piacerebbe tanto visitare il Giappone»

«Allora quel giorno ti farò da guida io»

«Si, un giorno» Mormorò piano sapendo perfettamente consapevole che il giorno in cui uscirà dalla Corea sia molto lontano, o addirittura inesistente.

Ma l'improvvisa tristezza del moro venne subito spazzata via dall'altro ragazzo con una piccola battuta su una ragazza che passava di lì.

La risata di Jungkook cessò ancora una volta, sentiva un odore familiare, ed ebbe la stessa reazione dell'ultima volta che era successo.

Kimi si allarmò allo strano comportamento dell'altro e, accarezzandogli una spalla gli chiede se stesse bene.

Jungkook rispose di no.

Taehyung era di fronte a loro con gli occhi grigi dalla rabbia.

Rabbia per cosa?

«Staccati subito da Jungkook» Disse a denti stretti il vampiro.
Per fortuna Yoongi che aveva già precedentemente detto all'amico di non farsi sopraffare dai sentimenti, gli si paró davanti e prendendogli le guance tra le mani disse sussurrando «Tae, sta calmo, facendo così non risolverai niente. Siamo venuti qui per parlare con Ju-»

Non riuscì a finire la frase, anche i suoi occhi si colorarono del suo colore, il rosso. Un rosso fuoco in grado di bruciare qualunque cosa avesse posato lo sguardo su quelle palpebre per più di due secondi.

Taehyung accorgendosi della situazione si calmó, ritirnó in se è si chiese il motivo della reazione dell'amico.

A pochi passi da loro Kimi e Jungkook non capivano cosa stesse succedendo, e preoccupati decisero di avvicinarsi cautamente ai due.
«C-ciao Taehyung, cosa ci fate qui?» Chiese imbarazzato Jungkook.
«Ieri ti ho inviato un messaggio chiedendoti di incontrarci, ma non mi hai risposto, così sono venuto da solo»

Come ha fatto a trovarmi se non gli ho mai detto in che parte di Busan abito?

A distrarli dalla conversazione fu Yoongi, che cacciando fuori i canini si sporse verso Kimi, che spaventato a morte si nascose a sua volta dietro le spalle larghe di Jungkook.

«Puoi per piacere tenere a bada il tuo amico?» Chiese il più piccolo ringhiando.

«E tu dici al tuo di andarsene perché il suo odore dà fastidio»

L'aria che tirava tra i quattro non era di certo delle migliori, ma mai avrebbero pensato che da lì a qualche mese sarebbero stati inseparabili.

Spazio autrice
scusate se il capitolo è più corto, mi rifarò al prossimo;)

ᵘⁿᵈᵉᵃᵈ ʰʸᵇʳⁱᵈ † 𝖙𝖆𝖊𝖐𝖔𝖔𝖐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora