27 dicembre 2021
Sto per arrivare a Termini, solito binario.
Giulia si sbriga ad uscire dalla macchina, un po' affannata e un po' emozionata. E' una sensazione costante quando si ritrova con Sangiovanni, anche dopo un anno di relazione quelle bollicine non se ne vanno ancora quando sono insieme.
Treno in arrivo al binario 8. Allontanarsi dalla linea gialla.
Inizia a doppiare la voce metallica, diventata ormai una conoscente a volte molto gradita e volte tanto odiata.
La ragazza visibilmente non sta nella pelle, le gambe iniziano a tremare tutte, sempre però per una sensazione tanto positiva.
Inizia a giocare con la cover arancione del cellulare per ingannare un po il tempo finché non sente quel famigliare stridio di rotaie che tanto ultimamente la rende felice. Il sorrisone da sotto la mascherina si vede tutto, lo si può immaginare perché si vede che hai gli occhietti tutti felici le dice sempre proprio colui che sta aspettando.
Si rigira a destra e a sinistra, Giulia, senza vedere quella cuffia fucsia che ormai è diventato uno degli innumerevoli capi condivisi tra i due.
Ma dov'è finito si domanda la ballerina decisamente impaziente.
Si sente un calore da dietro, due braccia che si stanno intrecciando alle sue e un profumo decisamente conosciuto e tanto apprezzato.
Giulia si gira istantaneamente e si tuffa tra le braccia del fidanzato, che a sua volta nasconde la testa nel collo di lei, così, giusto per sentirla più vicina, per isolarsi un po' in mezzo a tutta quella folla che Termini quella mattina sta ospitando.
"Ciao bimbo, buon natale in ritardo e buon anniversario" esala Giulia, un po costretta tra le braccia del fidanzato, che finalmente se la sta strapazzando come vuole.
"Ciao pupa, auguri anche a te. Dove hai lasciato Carlito?"
Giulia un po si stranisce a quel vezzeggiativo e infatti si premura di chiedergli il perché l'ha chiamata così.
"Come mi hai chiamato scusa? E comunque Carlito è in macchina che ti sta aspettando" gli dice prendendogli la mano e la borsa che portava in spalla per aiutarlo dividendosi il peso mentre si dirigono verso l'uscita.
"Ma che ne so, sono stato troppi giorni con mia sorella che chiama sempre la Virgi così e mi è venuto spontaneo, ma se non ti piace ti comincerò a chiamare solo Giulia"
"Non cominciare a fare il permaloso ti prego, che dobbiamo stare da soli per cinque giorni. Comunque no, mi piace, volevo solo capire il perché" risponde mettendogli un piccolo broncio che lui nota subito e che si premura di baciare anche attraverso le mascherine.
"Si hai ragione. Dai andiamo su su che non vedo l'ora di farti vedere la sorpresa" dice Sangio all'orecchio della fidanzata lasciandole un paio di pacche sul sedere.
"Ciao Carlo, Buon Natale. Tutto a posto?" Esala sangio entrando in macchina e togliendo la mascherina. "Oddio ma c'è anche Gas Gas. Ciao bello, ciao" e prende ad accarezzare il cane che evidentemente era alla ricerca disperata di coccole da parte del ragazzo.
"Ciao Sangio, tutto bene grazie. Allora, andiamo?" Comincia a dire mio padre rivolgendosi al ragazzo.
"Si, grazie. Susi?" Chiede il ragazzo mentre come sempre con la mano cerca, dal sedile acanto al guidatore, la caviglia di Giulia per accarezzarla.
"È a casa, sta sistemando delle cose. Ci teneva a salutarti, voleva venire lei oggi, ma le sono spuntati degli impegni quindi nulla. Probabilmente verrà a prendervi lei domenica." Assume l'uomo guidando tranquillamente per la periferia di Roma. "Comunque mettevi comodi che ci vorrà un'oretta ancora".